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I sintomi muscolari sono tra gli effetti avversi più spesso riferiti dai pazienti durante la terapia con statine. Questi sintomi in alcuni casi possono indurre le persone a sospendere un trattamento per il quale è dimostrato l’effetto positivo sul rischio cardiovascolare. Il trial N-of-1 è un tipo di studio clinico che è particolarmente adatto per distinguere un effetto avverso dall’effetto nocebo.
Evidenze forti suggeriscono che le statine riducano il rischio di malattie cardiovascolari e che il loro utilizzo sia sicuro. Gli effetti avversi sono rari.
Nel corso degli anni, tuttavia, a livello di mass media sono stati ampiamente trattati i sintomi muscolari indotti da statine e le rare miopatie gravi.
Questa maggiore coscienza collettiva può derivare anche dal caso della cerivastatina, introdotta nel 1997 e ritirata dal commercio nel 2001 a causa di gravi casi di rabdomiolisi (1 decesso in Italia).
Il rischio calcolato di rabdomiolisi fatale della cerivastatina era 10-50 volte superiore rispetto alle altre statine, ma il battage mediatico che ne è seguito può aver influito negativamente sulla percezione individuale del rischio di problemi muscolari durante la terapia con le statine in generale.
Questo tipo di percezione aumenta la possibilità di effetto nocebo durante la terapia.
La preoccupazione per il dolore muscolare è uno dei motivi più comuni per cui le persone non assumono o smettono di assumere statine. I sintomi attribuiti al farmaco comprendono rigidità, dolore, crampi e debolezza e sono spesso segnalati dai pazienti.
Il trial N-of-1 è una sperimentazione clinica condotta sul singolo paziente che viene sottoposto a periodi, assegnati casualmente, in cui si alternano il trattamento e il controllo, rappresentato di solito dal placebo. Sia il medico che il paziente dovrebbero essere mantenuti in cieco rispetto al trattamento ricevuto. La valutazione degli effetti, prevalentemente soggettivi, viene effettuata dal paziente utilizzando un diario standardizzato.
Uno studio pubblicato nel 2021 ha incluso 200 persone arruolate in 50 studi di medicina generale in Inghilterra e Galles. A tutti questi soggetti, con età media di 69 anni, erano state prescritte statine nei tre anni precedenti. Tutti avevano sospeso l'assunzione, o stavano considerando di sospenderla, a causa di sintomi muscolari.
Evidenze forti suggeriscono che le statine riducano il rischio di malattie cardiovascolari e che il loro utilizzo sia sicuro. Gli effetti avversi sono rari.
Nel corso degli anni, tuttavia, a livello di mass media sono stati ampiamente trattati i sintomi muscolari indotti da statine e le rare miopatie gravi.
Questa maggiore coscienza collettiva può derivare anche dal caso della cerivastatina, introdotta nel 1997 e ritirata dal commercio nel 2001 a causa di gravi casi di rabdomiolisi (1 decesso in Italia).
Il rischio calcolato di rabdomiolisi fatale della cerivastatina era 10-50 volte superiore rispetto alle altre statine, ma il battage mediatico che ne è seguito può aver influito negativamente sulla percezione individuale del rischio di problemi muscolari durante la terapia con le statine in generale.
Questo tipo di percezione aumenta la possibilità di effetto nocebo durante la terapia.
La preoccupazione per il dolore muscolare è uno dei motivi più comuni per cui le persone non assumono o smettono di assumere statine. I sintomi attribuiti al farmaco comprendono rigidità, dolore, crampi e debolezza e sono spesso segnalati dai pazienti.
Il trial N-of-1 è una sperimentazione clinica condotta sul singolo paziente che viene sottoposto a periodi, assegnati casualmente, in cui si alternano il trattamento e il controllo, rappresentato di solito dal placebo. Sia il medico che il paziente dovrebbero essere mantenuti in cieco rispetto al trattamento ricevuto. La valutazione degli effetti, prevalentemente soggettivi, viene effettuata dal paziente utilizzando un diario standardizzato.
Uno studio pubblicato nel 2021 ha incluso 200 persone arruolate in 50 studi di medicina generale in Inghilterra e Galles. A tutti questi soggetti, con età media di 69 anni, erano state prescritte statine nei tre anni precedenti. Tutti avevano sospeso l'assunzione, o stavano considerando di sospenderla, a causa di sintomi muscolari.
Lo studio era suddiviso in sei periodi di trattamento, ciascuno della durata di due mesi. Ogni partecipante assumeva atorvastatina ogni giorno in alcuni periodi di trattamento. In altri periodi assumeva un placebo dall'aspetto identico, senza naturalmente sapere quale stesse prendendo.
Alla fine di ogni periodo di trattamento, i partecipanti riferivano eventuali sintomi muscolari (dolore, crampi, debolezza, rigidità, dolorabilità).
Questo schema ha permesso ai ricercatori di confrontare i sintomi di ogni partecipante quando assumeva la statina con quelli riferiti quando assumeva il placebo.
La maggior parte delle persone (151) ha completato lo studio. Alcune (114) hanno completato tutti i periodi di trattamento. L’80% ha assunto ogni giorno o la maggior parte dei giorni il farmaco o il placebo.
Durante lo studio, 140 soggetti hanno segnalato 493 sintomi muscolari.
Non è stata rilevata nessuna differenza nel numero o nella gravità dei sintomi muscolari, sia che le persone assumessero statine o placebo.
Anche nei punteggi di valutazione della qualità della vita non si sono osservate differenze: livelli di attività, capacità di lavorare, umore, relazioni con gli altri, sonno e senso di piacere nella vita.
Alla fine dello studio i partecipanti hanno ricevuto i loro risultati e due terzi di loro hanno deciso di continuare o riprendere l’assunzione di statine.
Un altro studio N-of-1 è descritto in una lettera inviata nel 2020 al New England Journal of Medicine da autori dell’Imperial College di Londra.
Sono stati randomizzati 60 pazienti e 49 di loro hanno completato il periodo di 12 mesi dello studio. L’obiettivo dello studio era quello di confrontare i sintomi riferiti durante il periodo di trattamento con statina, placebo o nessuna terapia.
I pazienti ricevevano quattro flaconi contenenti atorvastatina 20 mg, quattro flaconi contenenti placebo e quattro flaconi vuoti; ogni flacone doveva essere usato per un periodo di 1 mese secondo una sequenza casuale.
I pazienti segnalavano quotidianamente l'intensità dei sintomi usando un'applicazione per smartphone. Il punteggio dei sintomi variava da 0 (nessun sintomo) a 100 (peggior sintomo immaginabile). Se il paziente stabiliva che i sintomi erano eccessivamente gravi, poteva sospendere l'assunzione per quel mese.
In tutti i 60 pazienti, l'intensità media dei sintomi era 8,0 durante i mesi senza assunzione di farmaco/placebo, 15,4 durante i mesi con placebo e 16,3 durante i mesi con statina (figura).
Nei pazienti che avevano interrotto la terapia con la statina a causa degli effetti avversi, il 90% della sintomatologia riferita durante il periodo di trattamento con la statina era presente anche con il placebo.
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The effect of statins on muscle symptoms in primary care: the StatinWISE series of 200 N-of-1 RCTs.
Health Technol Assess. 2021 Mar;25(16):1-62.
N-of-1 Trial of a Statin, Placebo, or No Treatment to Assess Side Effects
N Engl J Med 2020; 383:2182-2184
Gilberto Lacchia - Pubblicato 09/03/2022 - Aggiornato 09/03/2022
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