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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

24 - Servizi di informazione teratologica

Tempo di lettura: 1 min Noi MMG siamo in prima linea nel trascrivere prescrizioni altrui di farmaci, non raramente usati off-label, nelle gravide. Un primo supporto può venire dai nostri gestionali. Per esempio, se in Millewin è attivo il problema "GRAVIDANZA", inserendo la prescrizione di un farmaco il software ci avvisa se il farmaco è sicuro, se ha controindicazioni o se non ci sono informazioni. I nostri software gestionali ci danno qualche informazione sull'uso o le controindicazioni di certi farmaci durante la gravidanza. Si tratta però di indicazioni generali e non è detto che la banca dati abbia informazioni aggiornate o complete (soprattutto per quei farmaci nei quali la risposta del gestionale è "nessuna informazione disponibile"). Da un'indagine condotta dall'Istituto Superiore di Sanità nella Regione Lazio in 3 ospedali, tra il 2008 e il 2012, è emerso che l'80,6% delle donne in gravidanza ha ricevuto la prescrizione di alm

23 - Cortisonici per il mal di gola?

Durante la stagione che si è appena conclusa, nei nostri studi medici si sono presentati a frotte pazienti che lamentavano mal di gola (invariabilmente “terribili” o “insopportabili”), sintomi dovuti a tracheiti o fastidiose virosi delle prime vie aeree. La richiesta, a volte implicita, è spesso quella di una terapia antibiotica (la nota panacea universale) e, considerati i numeri di questi accessi (qualche assistito si è presentato anche più volte), il carico di lavoro e il rischio di prescrizioni improprie aumentano. In un numero di dicembre del BMJ è stata pubblicata una linea guida di pratica clinica nella serie delle Infographics (articoli che vengono illustrati da schemi sintetici  e immediati). La proposta (si tratta di una raccomandazione debole, con diversi distinguo) è quella di trattare queste problematiche delle vie aeree superiori, in particolare il mal di gola che è un sintomo disturbante e conduce spesso i pazienti dal medico, con 1 o 2 dosi di corticosteroide (10

22 - Sicurezza cardiovascolare e renale di febuxostat e allopurinolo

Nei pazienti con gotta il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore. Il febuxostat ha dimostrato di essere più efficace dell'allopurinolo nell'abbassare i livelli di acido urico, ma la FDA ha richiesto che fosse condotto uno studio comparativo della sicurezza cardiovascolare dei due farmaci. Nello studio CARES, finanziato dal produttore di febuxostat, e pubblicato lunedì scorso sul NEJM, 6190 pazienti con gotta e malattie cardiovascolari sono stati randomizzati a febuxostat o allopurinolo e trattati in media per 2 anni. Durante un follow-up mediano di 32 mesi, l'incidenza dell'endpoint composito primario (prima insorgenza di morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione urgente per angina instabile) è stata simile tra febuxostat (10,8%) e allopurinolo (10,4%). Tuttavia, il gruppo trattato con febuxostat ha avuto percentuali significativamente più elevate di mortalità per tutte le cause (7,8% vs. 6,4%) e cardiov

21 - Ginseng: effetti ed effetti avversi

Una decina di anni fa sulla rivista Prescrire (edizione francese) è stata pubblicata una review che fa il punto su effetti ed effetti avversi del Ginseng. Gli estratti della radice di Panax ginseng sono tradizionalmente utilizzati in medicina cinese per combattere la stanchezza e come stimolante; è ritenuto in grado di curare tali e tanti disturbi che il nome scientifico fa riferimento alla panacea ( Panax ). Oltre al classico Panax ginseng , in alcune preparazioni sono presenti anche altri estratti di piante tutte usate sotto il nome di "ginseng". In Francia è riconosciuta una sola indicazione per questo farmaco "tradizionalmente usato nell'astenia funzionale", con la precisazione che "il dosaggio non deve superare 2 grammi di radice al giorno e la durata del trattamento deve essere limitata ad un massimo di tre mesi". L' uso di "ginseng" è ora globale, ma questa diffusione non si è accompagnata a una standardizzazione dei pr

20 - Oppiacei e non oppiacei in lombalgia e artrosi

Secondo uno studio pubblicato su JAMA, gli oppiacei non sono migliori dei farmaci non oppiacei per alleviare la lombalgia o dolori legati all'artrosi di anca o ginocchio. Quasi 250 pazienti con lombalgia cronica da moderata a grave o con artrosi dell'anca o del ginocchio sono stati randomizzati a oppiacei o non oppiacei. Nel gruppo degli oppiacei, i pazienti hanno cominciato con oppiacei a rilascio immediato e potevano aumentare i dosaggi fino a cerotti di fentanyl (dosaggio massimo giornaliero, 100 mg equivalenti di morfina). Per i non oppiacei, i pazienti hanno iniziato con paracetamolo o FANS che potevano essere potenziati con farmaci che richiedevano prescrizione, compreso il pregabalin. L'endpoint primario a 12 mesi (la funzionalità in rapporto al dolore) è stato simile tra i gruppi. L'intensità del dolore, endpoint secondario, era significativamente migliore con i non oppiacei (miglioramento di 0,5 su una scala a 10 punti). I pazienti trattati con oppiacei a

19 - Gli antibiotici riducono l'efficacia della contraccezione ormonale?

Tempo di lettura: 2 min Molti medici e farmacisti consigliano alle donne che utilizzano una contraccezione ormonale di utilizzare una contraccezione di riserva durante il trattamento con antibiotici. Mentre rifampicina e altri antibiotici di questa classe sono effettivamente induttori degli enzimi epatici che metabolizzano gli steroidi dei contraccettivi, altri antibiotici non hanno effetti farmacocinetici simili. È stata pubblicata una revisione sistematica di 29 studi riguardanti frequenza di gravidanza, livelli sierici di progesterone, valutazioni ecografiche dell’ovulazione, variazione dei pattern di sanguinamento e farmacocinetica nelle donne che utilizzano antibiotici diversi dalla rifampicina in associazione a contraccettivi orali. L’uso concomitante di antibiotici (tra cui penicilline, cefalosporine, chinolonici, tetracicline, macrolidi, trimetoprim/sulfametossazolo, metronidazolo, dapsone e isoniazide/streptomicina) non è stato associato a variazioni nella frequenza di

18 - NAO vs aspirina nella profilassi postoperatoria

Su uno degli ultimi numeri del NEJM, uno degli articoli principali tratta un argomento che non ci riguarda direttamente, ma che potrebbe modificare il trattamento postoperatorio in futuro e che può contribuire a cambiare la nostra percezione sull'efficacia dei farmaci. Dopo interventi di artroplastica di anca o ginocchio, sono stati valutati in doppio cieco aspirina e rivaroxaban per la profilassi delle TVP. I ricercatori dello studio multicentrico EPCAT II hanno randomizzato circa 3500 pazienti sottoposti ad artroprotesi. Tutti hanno ricevuto un primo trattamento postoperatorio di 5 giorni con rivaroxaban. In seguito, i pazienti con protesi di ginocchio sono stati randomizzati a una profilassi aggiuntiva di 9 giorni con aspirina a basso dosaggio o rivaroxaban, mentre dopo gli interventi di protesi d'anca la randomizzazione è durata 30 giorni. L'incidenza di tromboembolia venosa sintomatica a 90 giorni (endpoint primario di efficacia) era simile nei due gruppi così

17 - Claritromicina: antibiotico problematico nei politrattati

Tempo di lettura: 2 min In un comunicato dell'altro ieri, la FDA ha annunciato che modificherà le avvertenze della claritromicina aggiungendo un Warning relativo ai pazienti cardiopatici. Ai medici viene consigliato di utilizzare un antibiotico diverso in questi pazienti: in uno studio danese di dieci anni (CLARICOR Trial) si è osservato che i pazienti coronaropatici avevano un aumento del rischio di problemi cardiaci e della mortalità dopo un utilizzo di due settimane di claritromicina. Parlando sempre di claritromicina, ecco un caso clinico emblematico: una paziente di 75 anni in terapia con ASA, bisoprololo, ranolazina e ACE-inibitore, ha consultato il medico di famiglia per un'infezione respiratoria. Le è stata prescritta claritromicina 500x2. Nonostante il miglioramento della problematica respiratoria, la paziente ha di nuovo chiamato il medico quattro giorni dopo dicendo di sentirsi particolarmente male quando si alzava (senso di lipotimia, sudorazione). Dato che r

16 - Nuove linee guida per la malattia da reflusso e PPI

La malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è frequentissima in medicina generale (i dati epidemiologici degli Stati Uniti indicano che la prevalenza sta aumentando ad un tasso medio annuo del 3%). L'American College of Gastroenterology ha aggiornato le linee guida per il trattamento. Il livello degli elementi probatori a sostegno di ciascuna raccomandazione è stato definito elevato, moderato o basso. Le raccomandazioni sono state definite forti (se gli effetti auspicabili di un intervento prevalgono sugli effetti indesiderati) o condizionali (se esiste incertezza sui compromessi). Qui sotto le raccomandazioni più importanti.  Raccomandazioni (definite Forti da 1 a 5 e Condizionali da 6 a 9) La terapia con inibitori della pompa protonica (PPI) non deve essere modificata in caso di uso concomitante di clopidogrel. Non è evidente alcun aumento del rischio di eventi cardiovascolari avversi. (1)  La terapia con PPI può essere un fattore di rischio per l'infezione da Cl