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Visualizzazione dei post con l'etichetta GLIPTINE

543 - Pemfigoide bolloso indotto da gliptine

È una grave dermatosi bollosa che può essere indotta da farmaci. L'aumento dell'uso delle gliptine negli ultimi quindici anni è una delle cause dell'aumento del pemfigoide bolloso in tutto il mondo. [Lettura 5 min] Il pemfigoide bolloso (PB) è la più comune dermatosi bollosa autoimmune e colpisce principalmente i soggetti anziani. Le caratteristiche cliniche tipiche sono vescicole e bolle estese, spesso precedute e/o associate a lesioni pruritiche orticarioidi o eczematose. La malattia inizia con una fase prodromica che dura settimane o addirittura mesi, costituita da lesioni che assomigliano a eczemi pruriginose, orticaria o papule. Segue la comparsa di bolle di diametro tipico da 1 a 3 cm su una base eritematosa e orticarioide o non infiammatoria, a volte numerose, che coprono un'area molto ampia. Il prurito è comune e spesso intenso. Le mucose sono raramente interessate. La rottura delle bolle dà luogo a un'erosione umida e poi a una crosta che non lascia cicatr...

487 - Nuovi antidiabetici: quali e quando prescriverli?

[Tempo di lettura: 7 min]  Nei sempre più numerosi pazienti diabetici la scelta della terapia non è facile, considerata l'abbondanza di dati. Affidarsi esclusivamente alle raccomandazioni delle linee guida, senza comprendere i limiti della letteratura primaria, può causare un'iperprescrizione. Le possibilità terapeutiche nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 sono aumentate con l'aggiunta di tre nuove classi di farmaci: inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT-2i o gliflozine), agonisti del recettore GLP-1 (agonisti GLP-1) e inibitori della dipeptidil-peptidasi-4 (DPP-4i o gliptine). Le decisioni terapeutiche nel diabete di tipo 2 sono state guidate per decenni dal controllo glicemico. Inizialmente anche SGLT-2i e agonisti GLP-1 sono stati utilizzati in pazienti con iperglicemia persistente dopo l'aggiunta di metformina. Questa situazione è cambiata dopo la pubblicazione di studi che hanno dimostrato benefici cardiovascolari e renali, indipendentement...

464 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Gliptine

[Tempo di lettura: 12 min]  Gli inibitori della DPP-4 sono antidiabetici orali in commercio da 15 anni. Hanno un modesto effetto di riduzione dell’emoglobina glicata e fino a oggi non hanno dimostrato un consistente beneficio sulle complicanze del diabete. Nel corso degli anni dopo la commercializzazione sono emersi numerosi effetti avversi. Alcuni commentatori esprimono dubbi sul fatto che possano avere una qualche utilità nella terapia del diabete di tipo 2. La dipeptidil-peptidasi 4 (DPP-4) è una serina proteasi ampiamente distribuita nell'organismo, espressa come ectoenzima sulle cellule endoteliali vascolari, sulla superficie dei linfociti T e in forma circolante. La DPP-4 è coinvolta nel catabolismo delle incretine (GLP-1 e GIP), ormoni intestinali che stimolano la secrezione insulinica postprandiale. Meccanismo d'azione Gli inibitori della DPP-4 (gliptine) producono un'inibizione quasi completa e duratura della DPP-4, aumentando così la percentuale di GLP-1 e GIP ...

192 - Artropatie nei diabetici in terapia con gliptine

Tempo di lettura: 4 min Gli inibitori della DPP-4 o gliptine, sono una classe di antidiabetici orali indicati nel diabete di tipo 2 che aumentano i livelli di incretine (GLP-1 e GIP) inibendo il rilascio di glucagone e stimolando la secrezione di insulina. In Europa sono in commercio diversi principi attivi: sitagliptin (Januvia°), vildagliptin (Galvus°), saxagliptin (Onglyza°), linagliptin (Trajenta°). I meccanismi ipotizzati, alla base di questo effetto avverso, potrebbero essere diversi: la DPP-4, oltre alla GLP-1, ha la funzione di degradare diverse citochine infiammatorie; la proteina viene inoltre espressa da cellule quali i fibroblasti, i linfociti T e i macrofagi e la sua inibizione potrebbe influenzare l'omeostasi infiammatoria; esisterebbero inoltre fattori genetici con una maggiore suscettibilità di alcuni sottotipi HLA. In scheda tecnica gli effetti avversi su sistema muscolo-scheletrico e connettivo (artralgie, mialgie, artropatie) sono segnalati e la loro frequ...

87 - Gestione della terapia insulinica nel diabete di tipo 2 in medicina generale

Tempo di lettura: 5 min La terapia insulinica è stata considerata per molto tempo complessa e di specifica competenza del diabetologo. Negli ultimi anni, tuttavia, come osserviamo tutti i giorni, il numero dei diabetici sta aumentando costantemente e la percentuale di questi che dovrà essere trattata con insulina è destinata inevitabilmente a crescere. È quindi essenziale che anche noi MMG acquisiamo le capacità per gestire con competenza e sicurezza la terapia insulinica nei nostri pazienti diabetici. La storia naturale di una parte dei pazienti diabetici è quella di andare incontro a un fallimento secondario della terapia. Si parla di fallimento secondario quando, nonostante gli interventi sullo stile di vita e con il dosaggio massimo consentito di farmaci ipoglicemizzanti orali (terapia piena), il controllo glicemico non si mantiene entro il target raccomandato (+ 0,5% di HbA1c), dopo un congruo periodo di tempo (2-6 mesi) in cui tale target non è stato raggiunto. Lo schema...