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Visualizzazione dei post da novembre, 2023

528 - Linee guida per la vaccinazione anti-pneumococco

L'ACIP statunitense ha aggiornato le linee guida sulla vaccinazione anti-pnemococco, inserendo anche i vaccini recentemente approvati. [Lettura 3 min] In anziani e soggetti a rischio non sono rare le forme invasive di malattia pneumococcica, tra cui polmoniti con batteriemia, meningiti, osteomieliti, artriti settiche e batteriemie senza focolai infettivi. Negli adulti, la polmonite pneumococcica è il tipo più comune di malattia pneumococcica invasiva e l'infezione da Streptococcus pneumoniae è la causa batterica più comune di polmonite acquisita in comunità negli adulti. Esistono almeno 100 sierotipi di pneumococco, ma il 60-75% di tutte le malattie invasive dell'adulto è causato dai 24 sierotipi di pneumococco inclusi nelle formulazioni dei vaccini coniugati o polisaccaridici pneumococcici disponibili in commercio. Poiché la vaccinazione ha inizialmente ridotto la prevalenza di alcuni ceppi di pneumococco, altri li hanno sostituiti, rendendo necessari nuovi vaccini poliva

527 - Farmaci per le malattie infiammatorie intestinali

Negli ultimi anni sono aumentati i farmaci per il trattamento delle forme più gravi di morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa. Si tratta principalmente di principi attivi sui meccanismi immunitari della malattia. [Lettura 11 min] La malattia di Crohn (MDC) è una malattia infiammatoria a eziologia sconosciuta che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale. L'interessamento transmurale, insieme alla variabilità della distribuzione intestinale e alle manifestazioni sistemiche extraintestinali, sono responsabili di diverse presentazioni cliniche e condizionano il rischio di complicanze a lungo termine. La rettocolite ulcerosa (RCU) è una malattia infiammatoria cronica, caratterizzata da episodi infiammatori recidivanti limitati alla mucosa del colon. Di solito viene colpito il retto e l'infiammazione può estendersi in senso prossimale coinvolgendo altre porzioni di colon. I farmaci utilizzati in queste malattie infiammatorie variano a seconda dell'attività e della

526 - Xabani e pneumopatie interstiziali

Negli ultimi anni è emerso un segnale di farmacovigilanza per gli anticoagulanti orali del gruppo degli xabani. Questi farmaci potrebbero indurre una pneumopatia interstiziale potenzialmente grave. [Lettura 3 min] Nel 2020, un gruppo italiano, utilizzando i dati del FAERS, un database di farmacovigilanza statunitense, ha messo in luce un segnale di farmacovigilanza relativo alla comparsa di una pneumopatia interstiziale e l’utilizzo di anticoagulanti orali inibitori del fattore Xa, noti anche come xabani (apixaban, edoxaban, rivaroxaban). Tra il 2004 e il 2009, erano state inserite nel database 24.720 segnalazioni di polmonite interstiziale, 821 delle quali riguardavano apixaban, edoxaban o rivaroxaban. La percentuale di pneumopatie interstiziali notificate per gli xabani è risultata maggiore rispetto agli altri farmaci presenti nel database, con un rischio relativo stimato di 1,6. Il rischio di malattia polmonare interstiziale risultava maggiore per l’edoxaban, di circa 8 volte rispet

525 - Tossicità polmonare da amiodarone

È il farmaco che causa più frequentemente effetti avversi polmonari. La tossicità polmonare è frequente e grave, soprattutto se non riconosciuta come dipendente dalla terapia. [Lettura 7 min] L’amiodarone è un antiaritmico indicato per la terapia e la prevenzione di aritmie gravi resistenti ad altre terapie specifiche. Viene di solito riservato a situazioni in cui altre terapie non possono essere utilizzate o sono fallite. L'amiodarone è associato a numerosi effetti avversi: cardiaci (bradicardia, arresto sinusale, prolungamento dell'intervallo QT, disturbi del ritmo ventricolare e rare torsades de pointes ) tiroidei (ipotiroidismo, ipertiroidismo) oculari (depositi corneali, blefarospasmo, neurite ottica)  gastroenterici (nausea, vomito, sapore metallico) neurologici (ipertensione intracranica, neuropatie periferiche, parestesie, atassia, tremori o altri sintomi extrapiramidali) cutanei (fotosensibilità, colorazione cutanea blu-grigia, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di

524 - Epatopatie da antitubercolari

La terapia antitubercolare standard richiede l'associazione di diversi farmaci e va proseguita per 6 mesi. Sono frequenti gli effetti avversi indotti da uno o più antitubercolari. Una buona pratica clinica permette di prevenire o diagnosticare precocemente il danno epatico. [Lettura 7 min] I farmaci generalmente utilizzati per la terapia della tubercolosi sono rifampicina, isoniazide e pirazinamide per 6 mesi: i tre farmaci per 2 mesi associati all’etambutolo e per 4 mesi l’associazione di rifampicina e isoniazide. Studi internazionali hanno valutato la frequenza delle epatopatie medicamentose (DILI, Drug-Induced Liver Injury ) da antitubercolari tra il 2 e il 28% dei pazienti trattati, con forti differenze a seconda delle popolazioni studiate. Quasi il 90% dei casi si verifica entro i primi 2 mesi di terapia condotta con l’associazione di 4 principi attivi. La DILI da antitubercolari ha diversi meccanismi di azione : metaboliti attivi (pirazinamide e isoniazide) che formano un le

523 - Monitoraggio delle terapie steroidee prolungate

Sono terapie frequenti. Il medico di medicina generale ha un ruolo importante nel monitorare la terapia per identificare e prevenire gli effetti avversi [Lettura 8 min] I corticosteroidi sono farmaci importanti nel trattamento di molti disturbi infiammatori, allergici, immunologici e oncologici. La tossicità della terapia corticosteroidea prolungata è una delle cause più comuni di malattia iatrogena associata a malattie infiammatorie croniche. Riconoscere e prevenire questi effetti avversi è un importante compito del medico di famiglia che segue i pazienti in terapia steroidea prolungata. Gli effetti avversi associati alle terapie steroidee prolungate sono numerosi: ossei (osteoporosi, fratture, osteonecrosi asettica di testa del femore e mandibola); miotendinei (miopatie, atrofie muscolari, lesioni tendinee comprese le rotture); idroelettrolitici (ipokaliemia, alcalosi metabolica, ritenzione di acqua e sodio); metabolici (riduzione della massa muscolare, alterazione della distribuzion