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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

475 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Citocromo P450

[Tempo di lettura: 10 min]  Scoperto agli inizi degli anni ‘60, è uno dei complessi enzimatici più importanti per il metabolismo dei farmaci, la loro efficacia, gli effetti avversi e le interazioni. Il metabolismo dei farmaci può essere suddiviso in due fasi: fase I : detta anche funzionalizzazione , nella quale vengono aggiunti gruppi funzionali alla molecola metabolizzata, con reazioni di ossidazione, riduzione o idrolisi; fase II : detta anche coniugazione , in cui si forma un legame covalente tra un gruppo funzionale del composto originario o del metabolita e un substrato endogeno. La figura sotto mostra i percorsi generali noti del metabolismo dei farmaci, catalizzati dagli enzimi del citocromo P450 (CYP), una superfamiglia enzimatica di emoproteine ubiquitaria in natura. Le strutture del CYP,  dai batteri ai mammiferi, sono sorprendentemente simili. Chiamato inizialmente “pigmento 450”, il citocromo P450 deve il suo nome al picco spettrofotometrico alla lunghezza d'onda di

474 - Semaglutide per la perdita di peso

[Tempo di lettura: 9 min]  La semaglutide, un agonista del recettore GLP-1, è stata approvata anche per la perdita di peso in pazienti non diabetici. I primi studi documentano una perdita di peso modesta (10%) con ripresa dei chili persi alla sospensione della terapia. Per il momento non è stata dimostrata un’efficacia sulle complicanze cardiovascolari dell’obesità e gli effetti avversi della terapia sono importanti. Nell'Unione Europea, la semaglutide (Ozempic°) è stata approvata nel 2019 per l'uso nel diabete di tipo 2. Nel 2022, è stata approvata anche per la perdita di peso in pazienti in sovrappeso e obesi, con il nome commerciale: Wegovy°. La semaglutide non è il primo agonista del recettore GLP-1 ad essere autorizzato in questa situazione: nel 2015 la liraglutide (Victoza° con l’indicazione per il diabete) è stata autorizzata per questa indicazione con il nome commerciale Saxenda°. Gli agonisti del recettore GLP-1 aumentano la secrezione di insulina e riducono quella

473 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Glicoproteina-P

[Tempo di lettura: 6 min]  La glicoproteina P è il più importante trasportatore di xenobiotici, presente in quasi tutti i tessuti con funzione di barriera. È una pompa presente sulle membrane di molte cellule, che pompa ogni tipo di substrato, compresi i farmaci, fuori dalla cellula. È stata scoperta e ampiamente studiata da ricercatori che si occupavano della resistenza delle cellule tumorali ai chemioterapici, ma ha anche una notevole importanza farmacologica nelle interazioni farmaco-farmaco. La glicoproteina P (P-gp, Permeability glycoprotein ) è stata identificata per la prima volta nel 1976 su cellule di ovaio di criceto cinese resistenti a un'ampia gamma di farmaci. Successivamente è stata chiamata anche MDR1 ( MultiDrug Resistance protein 1) o ABCB1 ( ATP-binding cassette sub-family B member 1 ). La P-gp è il primo membro della famiglia di trasportatori ABC che attualmente ne conta 48 negli esseri umani. È un'importante proteina della membrana cellulare che pompa

472 - Terapie per la vescica iperattiva

[Tempo di lettura: 9 min]  L'incontinenza da urgenza è legata a una contrazione imprevista del muscolo detrusore della vescica che non si riesce a reprimere. Non causa complicanze gravi ma riduce la qualità della vita. I trattamenti di prima scelta sono quelli non farmacologici. Nella vescica iperattiva, le contrazioni involontarie della vescica dovute all'iperattività del detrusore provocano urgenza urinaria, frequenza, nicturia e incontinenza. La prevalenza del disturbo aumenta con l'età. Il disturbo non espone a complicanze gravi, ma la qualità della vita dei pazienti a volte è particolarmente compromessa. TERAPIE NON FARMACOLOGICHE Si tratta di un approccio a più livelli che comprende esercizi per i muscoli del pavimento pelvico per sopprimere l'urgenza, attenzione a farmaci/sostanze che possono contribuire al disturbo (alcool, caffeina, diuretici) e misure sullo stile di vita (cessazione del fumo, perdita di peso se necessario, trattamento della stipsi, modifica

471 - Interazioni del diltiazem con gli anticoagulanti diretti

[Tempo di lettura: 5 min]  Il diltiazem, un calcioantagonista ad azione bradicardizzante, può essere prescritto per il controllo della frequenza nella fibrillazione atriale, soprattutto quando i beta-bloccanti potrebbero essere controindicati, come nei pazienti con asma o BPCO. Uno studio sull’associazione con anticoagulanti diretti mette in evidenza la possibilità di un’interazione farmacocinetica con effetti avversi potenzialmente gravi. Le schede tecniche dei farmaci coinvolti non sono ancora state aggiornate. Gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) sono approvati per ridurre il rischio di ictus ischemico e vengono comunemente prescritti in alternativa al warfarin in pazienti con fibrillazione atriale. È noto che inibitori forti della glicoproteina P (P-gp) e dell'isoenzima CYP3A4 (antimicotici azolici, claritromicina, ritonavir), possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei DOAC e aumentare il rischio emorragico, in particolare nei pazienti con disfunzione renale. Pe

470 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Gliflozine

[Tempo di lettura: 12 min]  Gli inibitori dell’SGLT-2, o gliflozine, sviluppati come antidiabetici, negli anni hanno rivelato effetti positivi sul rischio cardiovascolare, soprattutto nello scompenso cardiaco, e sulla funzione renale. Gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), detti anche gliflozine, sono stati sviluppati per la gestione del diabete mellito. Meccanismo e sito d'azione L'SGLT1 è un cotrasportatore sodio-glucosio ad alta affinità, ma a bassa capacità, situato principalmente nell'intestino tenue e nella membrana apicale del tubulo prossimale. Riassorbe circa il 10% del glucosio filtrato. L'SGLT2 è un cotrasportatore sodio-glucosio a bassa affinità, ma ad alta capacità, espresso quasi esclusivamente nella membrana apicale del tubulo prossimale e responsabile del riassorbimento di circa il 90% del glucosio e del 65% del sodio nel filtrato. Sia SGLT2 che SGLT1 sfruttano il gradiente elettrochimico di Na+ attraverso la membrana apic

469 - Procalcitonina

[Tempo di lettura: 11 min]  La procalcitonina è un marcatore sierico che può essere utile per distinguere infezioni batteriche da altre cause di infezione o infiammazione. Nei pazienti con infezioni delle basse vie aeree, la procalcitonina è stata utilizzata per guidare la terapia antibiotica (inizio o sospensione) e in caso di incertezza diagnostica. Lo studio della biologia della procalcitonina, nota dal 1975, è in evoluzione e l’utilizzo di questo marker varia tra le singole istituzioni e nelle opinioni degli esperti. RAZIONALE PER L'USO Si stima che le prescrizioni di antibiotici nelle infezioni delle vie aeree siano inutili o inappropriate nel 30-85% dei casi. Anche quando indicata, la durata della terapia antibiotica spesso supera quella raccomandata. Una parte sostanziale delle infezioni delle basse vie aeree (IBVA) è virale e non richiede terapia antibiotica. Tuttavia, i segni e i sintomi clinici delle IBVA batteriche e virali sono simili e spesso non possono essere dist

468 - Anticoagulanti negli anziani fragili o con problemi cognitivi

[Tempo di lettura: 5 min]  Soppesare il beneficio della prevenzione dell'ictus e il rischio emorragico può essere particolarmente impegnativo negli anziani con fibrillazione atriale. Due studi osservazionali statunitensi affrontano questi aspetti della terapia anticoagulante in anziani con fragilità, deterioramento cognitivo e demenza. Nei soggetti nei quali viene diagnosticata una fibrillazione atriale (FA), il pilastro del processo decisionale è il punteggio CHA2DS2-VASc, che stima il rischio di ictus senza trattamento. In virtù dell'età e delle comorbidità, quasi tutti i pazienti anziani rientrano nei criteri che soddisfano la soglia per la terapia anticoagulante secondo le linee guida. Il problema principale nella prescrizione della terapia anticoagulante ai soggetti anziani con FA è principalmente quello di soppesare accuratamente il rischio di un'emorragia maggiore o clinicamente rilevante rispetto a un ictus potenzialmente catastrofico. L'utilità degli strumen

467 - Dispnea da sforzo: embolia polmonare?

[Tempo di lettura: 5 min]  L’embolia polmonare è una diagnosi difficile da porre e una di quelle che più spesso vengono mancate o alle quali non si pensa nel primo incontro con i pazienti. Un gruppo di ricercatori italiani ha analizzato una casistica di pazienti visti in pronto soccorso per dispnea da sforzo comparsa da meno di un mese: in 1 caso su 3 è stata posta una diagnosi di embolia polmonare. La presentazione classica dell'embolia polmonare (EP) è un esordio improvviso di dispnea, dolore toracico pleuritico e a volte emottisi. Una presentazione aspecifica e l'assenza di segni e sintomi tipici possono ritardare la diagnosi di EP, con complicanze del decorso o il decesso. La mancata diagnosi di EP è spesso una motivazione di un procedimento legale per malpractice. La dispnea da sforzo con esordio subacuto è un sintomo aspecifico comune a diverse patologie: cardiopatie, malattie delle vie aeree e polmonari, malattie sistemiche con alterazione del trasporto di ossigeno, c