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Visualizzazione dei post da settembre, 2019

127 - Farmaci antinfiammatori non steroidei nelle prime fasi della gravidanza e rischio di aborti spontanei

Tempo di lettura: 4 min Uno studio di coorte pubblicato nel 2018 ha cercato di quantificare il rischio di aborto spontaneo nelle donne esposte a un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) durante le prime fasi della gravidanza. Sono state studiate 1.097 donne incinte registrate nel database di un sistema sanitario californiano. La metà aveva un'età gestazionale inferiore a 39 giorni al momento dell'inclusione nello studio. I dati sulle esposizioni ai farmaci e sugli aborti spontanei sono stati raccolti nella banca dati assicurativa e attraverso interviste telefoniche con alcune partecipanti. Sono stati confrontati 3 gruppi: 241 donne esposte a un FANS; 391 donne esposte al solo paracetamolo; 465 donne che non erano state esposte né al paracetamolo né a FANS. Sono stati presi in considerazione vari fattori confondenti come età materna, storia di aborti spontanei, uso di multivitaminici, fumo e uso di caffeina della madre. Il rischio di aborto spontaneo era più ele

126 - Aspirina a basso dosaggio + FANS: riduzione dell'effetto antiaggregante piastrinico

Tempo di lettura: 2 min Nel 2018, l'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha menzionato nelle schede tecniche del naprossene un'interazione con l'aspirina, dato che il naprossene contrasta l'effetto antiaggregante piastrinico dell'aspirina. Questo effetto persiste per diversi giorni dopo la sospensione del FANS. Di fatto, diversi FANS interagiscono con l'effetto antiaggregante piastrinico dell'aspirina. L'azione antiaggregante dell'aspirina è legata a un'inibizione irreversibile della ciclossigenasi 1 (COX-1), che persiste per tutta la vita della piastrina. L'inibizione della COX-1 riduce la sintesi di trombossano che attiva l'aggregazione piastrinica. La maggior parte dei FANS, compreso il naprossene, inibisce reversibilmente la COX-1, con un temporaneo effetto antiaggregante piastrinico che interferisce con l'effetto irreversibile dell'aspirina sulla COX-1. Alcuni studi su soggetti sani, con dosaggio del trombossano nel sa

125 - La MHRA esorta a ricordare ai pazienti di assumere rivaroxaban 20 mg a stomaco pieno

Tempo di lettura: 1 min Nel bollettino di luglio della MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency), l'agenzia regolatoria inglese analoga all'AIFA, si fa presente agli operatori sanitari che all'agenzia è arrivato un certo numero di segnalazioni di mancata efficacia della terapia con anticoagulante (evidenziata da eventi tromboembolici) in pazienti che assumevano rivaroxaban a 15 o 20 mg a stomaco vuoto, come nel caso segnalato nella mailing list (vedi qui per iscriverti alla newsletter ). La MHRA fa presente agli operatori sanitari che: - è necessario ricordare ai pazienti di prendere le compresse di rivaroxaban (15 mg o 20 mg) a stomaco pieno; - se i pazienti hanno difficoltà di deglutizione, le compresse possono essere schiacciate e mescolate con acqua o mousse di mele immediatamente prima dell'assunzione; questa miscela deve essere immediatamente seguita da altri alimenti; - le compresse di rivaroxaban da 2,5 mg e 10 mg possono essere prese a

124 - Quando trattare l'ipotiroidismo subclinico?

Tempo di lettura: 3 min Il BMJ pubblica una rubrica chiamata Rapid Recommendations che consiste di brevi sintesi di raccomandazioni autorevoli che potrebbero modificare la pratica clinica quotidiana. Quella pubblicata il 14 maggio è dedicata a una revisione sistematica sul trattamento dell'ipotiroidismo subclinico. Presumo che queste indicazioni accenderanno non poche discussioni e non saranno molto facili da applicare, per la resistenza di molti specialisti e pazienti. L'ipotiroidismo subclinico è definito da un aumento del TSH con valori di fT4 nei range normali. I livelli di TSH possono variare in condizioni di stress, malattia intercorrente o con l'età, e spesso rientrano nei valori normali senza trattamento. Non è sempre facile, inoltre, attribuire gli eventuali sintomi all'ipotiroidismo subclinico. In alcuni pazienti è possibile prescrivere levotiroxina ex juvantibus per valutare il miglioramento dei sintomi, ma in questo caso è comunque difficile separ

123 - Nota informativa importante AIFA su febuxostat: sconsigliato nei cardiopatici

Tempo di lettura: 2 min I pazienti con gotta sono a maggior rischio di malattie cardiovascolari (CV). Febuxostat si è dimostrato più efficace dell'allopurinolo nel ridurre i livelli di acido urico, ma la FDA ha richiesto che fosse condotto uno studio comparativo sulla sicurezza cardiovascolare dei due farmaci. Lo studio CARES (finanziato dal produttore di febuxostat) è stato pubblicato sul NEJM più di un anno fa e avevo inviato un post in merito (→ post precedente ). Lo studio è stato svolto in 320 siti statunitensi e sono stati randomizzati 6190 pazienti con gotta e malattia CV che venivano trattati con febuxostat o allopurinolo. L'esposizione mediana al trattamento è stata di circa 2 anni e il follow up di circa 32 mesi. Nonostante il profilo di sicurezza di allopurinolo e febuxostat risultasse simile per quanto riguardava la sicurezza cardiovascolare, è stato osservato un rischio significativamente maggiore di mortalità per qualsiasi causa (7.8% vs. 6.4%) e di

122 - Sindrome del tunnel carpale di origine medicamentosa

Tempo di lettura: 3 min La sindrome del tunnel carpale (STC), risultato della compressione del nervo mediano al polso, è un quadro che vediamo spesso in medicina generale, caratterizzato da dolore, formicolii o intorpidimento di pollice, indice, medio e parte dell'anulare. Colpisce più spesso le donne incinte o in menopausa, i diabetici, gli ipotiroidei, chi ha avuto una frattura del polso o soggetti che fanno lavori manuali, ripetitivi o esposti a vibrazioni delle mani o dei polsi. A volte possono essere in causa anche terapie farmacologiche. I farmaci che con maggior frequenza possono causare una sindrome del tunnel carpale sono: - Antiestrogeni , come anastrozolo, examestane e letrozolo, che possono causare questo effetto avverso con una frequenza maggiore a quella del tamoxifene. La sospensione o la sostituzione della terapia può far regredire i sintomi in alcuni mesi senza intervento chirurgico. - Contraccettivi ormonali : così come la gravidanza può esporre

121 - Proloterapia nelle patologie muscolo-scheletriche

Tempo di lettura: 3 min Il dolore muscolo-scheletrico è uno dei sintomi con la maggior prevalenza nella popolazione generale e alcune condizioni tendono a cronicizzarsi e risultare particolarmente frustranti per il paziente e i medici (per esempio, tendinopatia glutea, dolore articolare temporomandibolare, epicondiliti, fascite plantare, tendiniti achillee …). Tra i tanti trattamenti proposti, negli ultimi anni ha ricevuto una certa attenzione la proloterapia (proliferation therapy) che, in alcune condizioni, ha qualche evidenza di efficacia. Benché non sia una terapia che di solito il medico di medicina generale gestisce direttamente, qualche nostro assistito potrebbe chiederci un parere in merito, anche se in Italia, mi sembra, non si è ancora diffusa molto. La proloterapia consiste nell'infiltrazione di una sostanza irritante ad azione osmotica (generalmente destrosio al 15% e lidocaina) che può essere combinata a farmaci ad azione chemiotattica come il morruato di sod

120 - Valutazione della diarrea cronica nei giovani adulti in medicina generale

Tempo di lettura: 7 min La diarrea cronica può essere definita come il passaggio di feci non formate più di tre volte al giorno per almeno quattro settimane. Nei giovani adulti la causa più frequente è la sindrome del colon irritabile. Altre cause comuni sono: Malattie infiammatorie (IBD, colite microscopica, raramente infezioni) Malassorbimento (celiachia, intolleranza al lattosio, insufficienza pancreatica) Farmaci, additivi alimentari Problemi endocrini (ipertiroidismo, diabete) L'anamnesi è fondamentale per definire il sintomo (i pazienti chiamano diarrea sintomi molti diversi) e per fare una prima differenziazione tra sintomi funzionali e organici. La natura organica del problema può essere suggerita da una diarrea notturna, continua, calo ponderale >5 kg e sintomi che durano da meno di tre mesi. Anamnesi farmacologica: molti farmaci possono causare diarrea con meccanismi diversi; tra i più comuni la metformina, gli inibitori di pompa, l'abuso di lassativ

119 - Sicurezza degli inibitori di pompa: il primo studio randomizzato e controllato

Tempo di lettura: 3 min Negli ultimi anni, una serie di studi osservazionali ha suggerito associazioni tra l'uso a lungo termine degli inibitori di pompa (PPI) e molteplici effetti avversi, tra cui polmoniti, fratture dell'anca, demenza, infezioni enteriche (tra cui Clostridium difficile ), eventi cerebrovascolari, insufficienza renale cronica, diabete, BPCO e aumento della mortalità.  Questo tipo di studi, tuttavia, ha dei limiti metodologici intrinseci che possono suggerire associazioni non in rapporto di causa ed effetto. A fine maggio è stato pubblicato il primo ampio studio prospettico, randomizzato e controllato, sulla sicurezza dell'uso di un PPI (pantoprazolo 40 mg una volta al giorno). La terapia è stata confrontata con placebo in 17.600 pazienti di età ≥65 anni con coronaropatia stabile o arteriopatia periferica (78% uomini; 23% fumatori) seguiti per circa 3 anni. Non ci sono state differenze significative nella frequenza di polmoniti, fratture, nuove diagn