Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2018

54 - ASA pro kg in prevenzione primaria?

Sebbene l'aspirina inibisca quasi completamente la produzione di trombossano nelle piastrine, la sua efficacia complessiva nel ridurre il rischio cardiovascolari a lungo termine è relativamente modesta. Questa disparità potrebbe essere dovuta, in parte, al mancato aggiustamento posologico in base al peso corporeo? Su un pool di più di 100.000 pazienti sono stati analizzati i dati dei singoli soggetti da 10 studi randomizzati sull'aspirina usata nella prevenzione primaria di eventi avversi cardiovascolari. I soggetti sono stati stratificati a seconda del peso per determinare se questo influisse sull'efficacia dell'aspirina. In diversi studi è stata anche presa in considerazione l'incidenza del cancro colorettale. Rispetto all'assenza di trattamento, l'aspirina a basso dosaggio (75-100 mg al giorno) ha significativamente ridotto gli eventi cardiovascolari nei pazienti con peso <70 kg ma non in quelli con un peso ≥70 kg. L'efficacia variava in base

53 - Enoxaparina e insufficienza renale

Già nell'agosto 2006 il sistema australiano di farmacovigilanza aveva segnalato il rischio di emorragie da eparine a basso peso molecolare (EBPM), come l'enoxaparina, in presenza di insufficienza renale. Tra il 2005 e il 2006 in Australia sono stati segnalati 10 decessi per emorragia in seguito all'uso di enoxaparina, per un totale di 46 decessi dal 1997. In caso di insufficienza renale, la clearance dell'enoxaparina diminuisce, si ha un accumulo di EBPM e il rischio emorragico aumenta. È stato rilevato un aumento di emorragie maggiori anche nei pazienti con insufficienza renale di grado moderato (clearance della creatinina da 30 a 50 ml/min) ed evidenziata una correlazione lineare tra clearance della creatinina e attività anti-Xa dopo la somministrazione per più giorni di enoxaparina a dosaggio terapeutico, con un significativo incremento dei valori anti-Xa nei pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min.  Gli autori dei vari studi sono conco

52 - Donne in età fertile e acido valproico

L'acido valproico e i suoi derivati sono farmaci che in gravidanza comportano un alto rischio di malformazioni congenite e disturbi dello sviluppo psicomotorio. Uno studio ha stimato che, in Francia, tra i bambini nati vivi esposti in utero all'acido valproico o a uno dei suoi derivati tra il 1967 e il 2016, circa il 5% (tra 2000 e 4000) siano stati colpiti da almeno una malformazione congenita maggiore (spina bifida, difetti settali atriali o ventricolari, ipoplasia ventricolare sinistra, atresia dell'arteria polmonare, palatoschisi, atresia anorettale, ipospadia). Alle donne che assumono questi farmaci dovrebbero essere rinnovate le informazioni sui gravi rischi per il nascituro in caso di gravidanza e sull'importanza di una contraccezione affidabile, a partire dall'adolescenza. Recentemente, per le donne in età fertile, sono state modificate le indicazioni dei farmaci contenenti acido valproico. Dopo l'ultima revisione europea questi medicinali sono c

51 - La doppia antiaggregazione dopo uno stent coronarico medicato

La doppia terapia antiaggregante (DAPT) dopo l'impianto di uno stent medicato (DES) riduce gli eventi ischemici ma è associata a un aumento del rischio di emorragia, e non vi è certezza sulla durata ottimale di questa terapia. In alcuni studi, una DAPT più prolungata è stata associata a un aumento della mortalità per eventi non cardiaci ed emorragie. In un recente metanalisi, i ricercatori hanno esaminato le associazioni tra la durata della DAPT, le emorragie e la mortalità dopo l'impianto di uno stent medicato in 12 studi randomizzati nei quali erano confrontati periodi brevi e prolungati di DAPT (in totale più di 34.000 pazienti). In questi studi, la durata della DAPT breve variava da 3 a 12 mesi e quella della DAPT prolungata da 12 a 48 mesi. La mortalità veniva considerata collegata al sanguinamento se la morte si verificava entro 1 anno da un episodio emorragico. A 16 mesi di follow-up, la DAPT breve si associava a minori frequenze di emorragie e morti correlate a

50 - Profilo di sicurezza degli antidepressivi

Tempo di lettura: 5 min Gli antidepressivi sono una delle classi di farmaci più prescritte. In una recente revisione si fa il punto sugli effetti avversi, con alcuni confronti tra triciclici e inibitori del reuptake della serotonina (SSRI). Emorragie : gli SSRI interferiscono con l'emostasi riducendo la biodisponibilità di serotonina alle piastrine. È stato valutato un rischio di emorragia gastroenterica 3 volte superiore con gli SSRI (ma non con i farmaci che non modulano il reuptake della serotonina) (→  Antidepressivi SSRI e rischio emorragico ). Effetti cardiovascolari : rispetto ai triciclici, il profilo di sicurezza cardiovascolare degli SSRI è sempre sembrato migliore. Negli ultimi anni si è però osservato che questi ultimi possono aumentare l'intervallo QTc in modo dose-dipendente. Il citalopram è l'SSRI con il maggior effetto in questo senso e richiede particolare cautela in pazienti con cardiopatie aritmogene o utilizzo contemporaneo di antiaritmici. In te

49 - Iperuricemia asintomatica

Dobbiamo trattare tutti i pazienti con acido urico elevato? Anche se l'iperuricemia è una condizione studiata da decine di anni, non c'è ancora un preciso consenso internazionale su chi e quando trattare nel gruppo di pazienti con iperuricemia asintomatica, cioè che non abbiano mai avuto problemi di gotta, urolitiasi o nefropatia uratica. Le cause di iperuricemia sono numerose; nel 90% dei casi definiti idiopatici si ha una ridotta escrezione di urato. Nei pazienti iperuricemici la probabilità di avere gotta o calcolosi uratica è piuttosto bassa e dipende sia dai livelli di uricemia sia dalla presenza di fattori di rischio: consumo di alcool e grandi quantità di carne o frutti di mare, terapie diuretiche, obesità, salicilati a basse dosi o altri farmaci. L'iperuricemia si associa anche a nefropatie croniche, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica e coronaropatie ma non è ben chiaro se l'iperuricemia in queste patologie abbia un ruolo causale o sia semplice

48 - Profilo di sicurezza dei fluorochinolonici

Tempo di lettura: 5 min I fluorochinolonici (FCH) sono antibiotici in uso da alcuni decenni, per i quali nel corso del tempo sono stati segnalati numerosi tipi di reazioni avverse. Aritmie : sono possibili diversi tipi di aritmie, prolungamento dell'intervallo QT e torsione di punta. Si tratta di un effetto dovuto al blocco dei canali del potassio cardiaci responsabili della formazione del potenziale d'azione. Il rischio per ciascuna molecola dipende dal grado di inibizione dei canali stessi (la moxifloxacina è quella che comporta il maggior rischio). Va sottolineato che la comparsa di eventi cardiovascolari durante il trattamento con FCH è spesso legata alla compresenza di morbilità (insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie, alterazioni del ritmo) e/o farmaci associati (amiodarone, betabloccanti, digitale). Ipoglicemia : il blocco dei canali del potassio nelle isole pancreatiche e il conseguente rilascio di insulina sembra essere il meccanism