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Visualizzazione dei post da 2023

532 - Terapia empirica della polmonite comunitaria

La polmonite comunitaria è una delle principali cause di morbilità e mortalità in tutto il mondo. Nel contesto della medicina generale è utile saper gestire una terapia antibiotica empirica, in quanto una diagnosi microbiologica non è né pratica, né raccomandata. [Lettura 6 min] La polmonite acquisita in comunità (CAP) è un'infezione acuta del parenchima polmonare in pazienti che non hanno acquisito l'infezione in ospedale (polmonite nosocomiale). Le fasi della gestione dei pazienti con CAP sono: porre una diagnosi accurata : dimostrazione di un infiltrato polmonare (Rx torace, eco torace); definire il contesto terapeutico : la British Thoracic Society raccomanda l'uso dello score CURB-65  (confusione, azotemia, frequenza respiratoria, pressione arteriosa, età >65 anni) o del CRB-65 (senza azotemia) per stratificare il rischio e decidere se trattare a domicilio o in regime di ricovero; iniziare tempestivamente la terapia antibiotica . Gli schemi empirici di terapia anti

531 - Attenti all'associazione tra ceftriaxone e lansoprazolo!

L'associazione tra ceftriaxone e lansoprazolo può aumentare in modo pericoloso l'intervallo QT e causare un'eccesso di mortalità. Meglio evitarla. [Lettura 3 min] Da alcuni anni era stato ipotizzato che l'associazione di ceftriaxone e lansoprazolo potesse avere un effetto aritmogenico clinicamente significativo. In una lettera pubblicata nel 2017 sul Journal of the American College of Cardiology , colleghi dell'università di Siena avevano segnalato il caso di un paziente ricoverato con polmonite. Al momento del ricovero, l'ECG del paziente mostrava un normale intervallo QTc (422 ms). Dopo l'inizio della somministrazione di ceftriaxone (2 g/d), un secondo ECG eseguito 3 giorni dopo non aveva alterazioni significative del QTc (417 ms). In ottava giornata il paziente segnalava un'epigastralgia ed è stato aggiunto lansoprazolo 30 mg/d. Dopo 2 giorni di trattamento in associazione si è sviluppato un prolungamento del QTc (475 ms), senza alterazioni elettroli

530 - Le agenzie regolatorie sui rischi dell'(ab)uso di fluorochinolonici

Le agenzie regolatorie ribadiscono la necessità di riservare la prescrizione di antibiotici fluorochinolonici a casi selezionati, per evitare resistenze ed effetti avversi potenzialmente gravi e persistenti. [Lettura 4 min] Sia l'EMA che la MHRA ( Medicines and Healthcare products Regulatory Agency ), l'agenzia regolatoria per i medicinali britannica, hanno pubblicato recentemente aggiornamenti e raccomandazioni su problemi di sicurezza gravi associati agli antibiotici fluorochinolonici (ciprofloxacina, levofloxacina, ofloxacina, moxifloxacina). La MHRA, nelle sue raccomandazioni, si concentra soprattutto sul rischio, emerso negli ultimi anni, di effetti avversi muscolo-scheletrici, come artromialgie che possono essere irreversibili, e psichiatrici gravi, quali i pensieri suicidari e i tentativi di suicidio (viene commentato il caso di un uomo senza problemi di depressione, morto suicida dopo l'assunzione di ciprofloxacina). I risultati di uno studio commissionato dall'

529 - Eruzione da farmaci simmetrica delle aree flessorie (SDRIFE)

È una reazione dermatologica da farmaci, non comune ma molto caratteristica. È autolimitantesi dopo la sospensione del farmaco interessato. [Lettura 3 min] L'esantema simmetrico intertriginoso e flessorio da farmaci (SDRIFE, Symmetrical Drug-related Intertriginous and Flexural Exanthema ) è un'eruzione eritematosa simmetrica sui glutei e sulle aree intertriginose, che compare poche ore o pochi giorni dopo l'esposizione a farmaci sistemici. La SDRIFE si distingue da altre reazioni cutanee ai farmaci per la morfologia tipica, la distribuzione e l'assenza di segni e sintomi sistemici. La reazione è stata descritta nel 1983, come eruzione generalizzata comparsa dopo l'inalazione di vapori di mercurio. Si era presentata dopo la rottura di un termometro clinico o durante un trattamento odontoiatrico in persone con storia di dermatite da contatto al mercurocromo. Era descritta come eritema simmetrico diffuso, soprattutto sulle principali aree flessorie e con eritema trian

528 - Linee guida per la vaccinazione anti-pneumococco

L'ACIP statunitense ha aggiornato le linee guida sulla vaccinazione anti-pnemococco, inserendo anche i vaccini recentemente approvati. [Lettura 3 min] In anziani e soggetti a rischio non sono rare le forme invasive di malattia pneumococcica, tra cui polmoniti con batteriemia, meningiti, osteomieliti, artriti settiche e batteriemie senza focolai infettivi. Negli adulti, la polmonite pneumococcica è il tipo più comune di malattia pneumococcica invasiva e l'infezione da Streptococcus pneumoniae è la causa batterica più comune di polmonite acquisita in comunità negli adulti. Esistono almeno 100 sierotipi di pneumococco, ma il 60-75% di tutte le malattie invasive dell'adulto è causato dai 24 sierotipi di pneumococco inclusi nelle formulazioni dei vaccini coniugati o polisaccaridici pneumococcici disponibili in commercio. Poiché la vaccinazione ha inizialmente ridotto la prevalenza di alcuni ceppi di pneumococco, altri li hanno sostituiti, rendendo necessari nuovi vaccini poliva

527 - Farmaci per le malattie infiammatorie intestinali

Negli ultimi anni sono aumentati i farmaci per il trattamento delle forme più gravi di morbo di Crohn o rettocolite ulcerosa. Si tratta principalmente di principi attivi sui meccanismi immunitari della malattia. [Lettura 11 min] La malattia di Crohn (MDC) è una malattia infiammatoria a eziologia sconosciuta che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale. L'interessamento transmurale, insieme alla variabilità della distribuzione intestinale e alle manifestazioni sistemiche extraintestinali, sono responsabili di diverse presentazioni cliniche e condizionano il rischio di complicanze a lungo termine. La rettocolite ulcerosa (RCU) è una malattia infiammatoria cronica, caratterizzata da episodi infiammatori recidivanti limitati alla mucosa del colon. Di solito viene colpito il retto e l'infiammazione può estendersi in senso prossimale coinvolgendo altre porzioni di colon. I farmaci utilizzati in queste malattie infiammatorie variano a seconda dell'attività e della

526 - Xabani e pneumopatie interstiziali

Negli ultimi anni è emerso un segnale di farmacovigilanza per gli anticoagulanti orali del gruppo degli xabani. Questi farmaci potrebbero indurre una pneumopatia interstiziale potenzialmente grave. [Lettura 3 min] Nel 2020, un gruppo italiano, utilizzando i dati del FAERS, un database di farmacovigilanza statunitense, ha messo in luce un segnale di farmacovigilanza relativo alla comparsa di una pneumopatia interstiziale e l’utilizzo di anticoagulanti orali inibitori del fattore Xa, noti anche come xabani (apixaban, edoxaban, rivaroxaban). Tra il 2004 e il 2009, erano state inserite nel database 24.720 segnalazioni di polmonite interstiziale, 821 delle quali riguardavano apixaban, edoxaban o rivaroxaban. La percentuale di pneumopatie interstiziali notificate per gli xabani è risultata maggiore rispetto agli altri farmaci presenti nel database, con un rischio relativo stimato di 1,6. Il rischio di malattia polmonare interstiziale risultava maggiore per l’edoxaban, di circa 8 volte rispet

525 - Tossicità polmonare da amiodarone

È il farmaco che causa più frequentemente effetti avversi polmonari. La tossicità polmonare è frequente e grave, soprattutto se non riconosciuta come dipendente dalla terapia. [Lettura 7 min] L’amiodarone è un antiaritmico indicato per la terapia e la prevenzione di aritmie gravi resistenti ad altre terapie specifiche. Viene di solito riservato a situazioni in cui altre terapie non possono essere utilizzate o sono fallite. L'amiodarone è associato a numerosi effetti avversi: cardiaci (bradicardia, arresto sinusale, prolungamento dell'intervallo QT, disturbi del ritmo ventricolare e rare torsades de pointes ) tiroidei (ipotiroidismo, ipertiroidismo) oculari (depositi corneali, blefarospasmo, neurite ottica)  gastroenterici (nausea, vomito, sapore metallico) neurologici (ipertensione intracranica, neuropatie periferiche, parestesie, atassia, tremori o altri sintomi extrapiramidali) cutanei (fotosensibilità, colorazione cutanea blu-grigia, sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di

524 - Epatopatie da antitubercolari

La terapia antitubercolare standard richiede l'associazione di diversi farmaci e va proseguita per 6 mesi. Sono frequenti gli effetti avversi indotti da uno o più antitubercolari. Una buona pratica clinica permette di prevenire o diagnosticare precocemente il danno epatico. [Lettura 7 min] I farmaci generalmente utilizzati per la terapia della tubercolosi sono rifampicina, isoniazide e pirazinamide per 6 mesi: i tre farmaci per 2 mesi associati all’etambutolo e per 4 mesi l’associazione di rifampicina e isoniazide. Studi internazionali hanno valutato la frequenza delle epatopatie medicamentose (DILI, Drug-Induced Liver Injury ) da antitubercolari tra il 2 e il 28% dei pazienti trattati, con forti differenze a seconda delle popolazioni studiate. Quasi il 90% dei casi si verifica entro i primi 2 mesi di terapia condotta con l’associazione di 4 principi attivi. La DILI da antitubercolari ha diversi meccanismi di azione : metaboliti attivi (pirazinamide e isoniazide) che formano un le

523 - Monitoraggio delle terapie steroidee prolungate

Sono terapie frequenti. Il medico di medicina generale ha un ruolo importante nel monitorare la terapia per identificare e prevenire gli effetti avversi [Lettura 8 min] I corticosteroidi sono farmaci importanti nel trattamento di molti disturbi infiammatori, allergici, immunologici e oncologici. La tossicità della terapia corticosteroidea prolungata è una delle cause più comuni di malattia iatrogena associata a malattie infiammatorie croniche. Riconoscere e prevenire questi effetti avversi è un importante compito del medico di famiglia che segue i pazienti in terapia steroidea prolungata. Gli effetti avversi associati alle terapie steroidee prolungate sono numerosi: ossei (osteoporosi, fratture, osteonecrosi asettica di testa del femore e mandibola); miotendinei (miopatie, atrofie muscolari, lesioni tendinee comprese le rotture); idroelettrolitici (ipokaliemia, alcalosi metabolica, ritenzione di acqua e sodio); metabolici (riduzione della massa muscolare, alterazione della distribuzion