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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

334 - OLIGOELEMENTI: Selenio

[Tempo di lettura: 7 min]  Il selenio è un oligoelemento implicato in diversi processi biologici, utilizzato da enzimi antiossidanti. Ha probabilmente un ruolo nella funzione immunitaria, nella sintesi degli ormoni tiroidei e ne è stata ipotizzata una funzione protettiva sullo sviluppo di alcuni tumori maligni. Negli alimenti il selenio è presente principalmente sotto forma di due aminoacidi contenenti selenio: selenocisteina e selenometionina. Le forme inorganiche sono usate negli integratori. Buone fonti di selenio sono frutti di mare, rene, fegato e carne. L'acqua potabile di solito contiene poco selenio. Il contenuto in cereali e semi è variabile e dipende dal contenuto di selenio del suolo e dalla forma chimica in cui è presente. L'intervallo ottimale di assunzione alimentare raccomandata di selenio è stretto: le dosi potenzialmente tossiche sono vicine a quelle raccomandate. L'integrazione può essere utile in soggetti con basso apporto di selenio documentato, ma da

333 - Cascata prescrittiva: gabapentinoidi e diuretici

[Tempo di lettura: 6 min]  Uno studio osservazionale suggerisce una pericolosa cascata prescrittiva: nei pazienti anziani trattati con gabapentinoidi entro tre mesi aumenta la probabilità di prescrizioni inappropriate di diuretici per trattare l’edema periferico.  Il termine cascata prescrittiva, usato per la prima volta dalla geriatra Paula Rochon nel 1997 sul BMJ, definisce il fenomeno della prescrizione di un farmaco che causa una reazione avversa: questa viene mal interpretata come un nuovo problema medico e trattato con un nuovo farmaco, esponendo il paziente a ulteriori effetti avversi e interazioni. I gabapentinoidi, gabapentin e pregabalin, sono attualmente approvati per il trattamento di epilessia, dolore neuropatico come quello post-erpetico o della neuropatia diabetica, e disturbo d’ansia generalizzato (pregabalin). Sono farmaci molto spesso prescritti off-label per il trattamento di altre problematiche, tra cui la lombalgia con eventuale irradiazione del dolore. U

332 - Terapia dei sintomi dell’ipertrofia prostatica

[Tempo di lettura: 6 min]  L'American Urological Association ha aggiornato le sue linea guida sulla gestione dei sintomi delle basse vie urinarie causati dall'iperplasia prostatica benigna (IPB). La prima parte riguarda la terapia medica e la seconda il trattamento chirurgico. Punti chiave    ▶ La valutazione iniziale di routine dovrebbe comprendere anamnesi ed esame obiettivo, analisi delle urine per valutare eventuale glicosuria, proteinuria, ematuria e infezioni. Per quantificare i sintomi è consigliato l’utilizzo dell' International Prostate Symptom Score ( IPSS , integrato anche in molti gestionali per la medicina generale, come per esempio Millewin). La misurazione del residuo post-minzionale e l'uroflussometria sono opzionali alla prima valutazione. ▶ Al paziente vanno suggerite modifiche comportamentali e dello stile di vita : Evitare di bere prima di coricarsi o uscire di casa. Urinare in due tempi per un miglior svuotamento della vescica. Ridurre il consum

331 - Valutare gli aumenti della creatinchinasi

[Tempo di lettura: 8 min]  Un aumento della creatinchinasi è un riscontro frequente in medicina generale. La maggior parte dei casi lievi dipendono da cause transitorie e autolimitantesi. In alcune situazioni è opportuna una valutazione diagnostica più approfondita. La creatinchinasi (CK) è l'enzima più utilizzato per diagnosi e follow up delle malattie muscolari. Le concentrazioni sieriche aumentano in risposta alla lesione muscolare ed è l'indicatore più sensibile di danno muscolare e il miglior parametro del decorso della lesione muscolare. La CK è un dimero e si presenta in tre isoenzimi diversi (MM, MB e BB), che possono essere distinti all’elettroforesi. Il muscolo scheletrico ha la più alta concentrazione di CK di qualsiasi tessuto, con più del 99% MM e piccole quantità di MB. Il tessuto cardiaco ha la più alta concentrazione di CK-MB, che rappresenta circa il 20% della CK cardiaca (la troponina I è un marker più specifico di danno miocardico rispetto alla CK-MB, uti

330 - Farmaci e calo ponderale involontario nell’anziano

[Tempo di lettura: 8 min]  La perdita di peso involontaria nell’anziano è un fenomeno multifattoriale. Tra le diverse cause da prendere in considerazione e correggere, ci sono anche molti farmaci che possono contribuire al problema con effetti avversi spesso multipli. Il calo ponderale involontario nelle persone di età superiore ai 65 anni è associato a un aumento di morbilità e mortalità. Le cause oncologiche sono responsabili in un terzo dei casi, ma la maggior parte dipende da altri fattori. La causa non viene identificata fino a un terzo dei casi. Gli anglosassoni utilizzano alcune formule mnemoniche per raggruppare le cause di calo ponderale involontario nell’anziano, come le 9 ‘D’ o MEALS ON WHEELS:  D epressione D emenza D isease (patologie acute e croniche) D isfagia D isgeusia D iarrea D rugs D enti (edentulia, protesi) D isfunzione (disabilità funzionale) Molti farmaci, che spesso si sommano negli anziani politrattati, possono indurre un calo ponderale con diversi meccanis

329 - Statine e diabete: un rapporto difficile

[Tempo di lettura: 5 min]  È noto da anni che le statine aumentano il rischio di sviluppare un diabete. Uno studio statunitense ha valutato il possibile effetto di questi farmaci sulla progressione del diabete e sulla necessità di intensificare la terapia per ottenere un controllo adeguato. È noto da alcuni anni che la terapia con statine aumenta il rischio di diabete. Diverse metanalisi pubblicate negli ultimi dieci anni hanno dimostrato che l’uso di statine a intensità moderata ed elevata aumenta il rischio relativo di diabete, rispettivamente di circa il 10% e il 20%, interessando circa 1 soggetto su 100 in terapia per 5 anni. I meccanismi con cui le statine aumentano la resistenza insulinica e la glicemia non sono chiari. Il rischio di diabete sembra essere un effetto di classe, anche se forse la pravastatina ha un minor impatto su questo rischio. Sono stati identificati alcuni meccanismi potenziali con cui le statine possono causare una disfunzione delle cellule β pancreatiche

328 - Lievito di riso rosso: meglio di no?

[Tempo di lettura: 6 min]  Gli integratori a base di lievito di riso rosso sono molto utilizzati come ipocolesterolemizzanti. I prodotti presenti sul mercato, tuttavia, non hanno una composizione standardizzata e possono contenere contaminanti. La Commissione europea ha recentemente proposto un regolamento per limitare l’assunzione quotidiana di monacolina K negli integratori alimentari. L'estratto di lievito di riso rosso, un rimedio tradizionale cinese, è ottenuto coltivando sul riso il lievito rosso ( Monascus pupureus ). Si tratta di un integratore ampiamente utilizzato come ipocolesterolemizzante. Questi prodotti contengono monacoline, alcune con una struttura identica a quella delle statine (la monacolina K è identica alla lovastatina). Il contenuto di monacolina K nei prodotti sul mercato è molto variabile, in quanto non esiste un metodo di dosaggio standardizzato. In uno studio dell'università della Pennsylvania sugli integratori a base di lievito di riso rosso, il

327 - Clopidogrel e inibitori di pompa: eterno dilemma

[Tempo di lettura: 6 min]  L’associazione del clopidogrel con inibitori di pompa può aumentare il rischio cardiovascolare? A tutt’oggi non ci sono risposte definitive. La prudenza suggerirebbe di evitare l’associazione, ma ciò non è praticabile in tutti i pazienti. Il clopidogrel è un antiaggregante indicato per la prevenzione secondaria di eventi aterotrombotici. In particolare viene utilizzato dopo l’inserimento di stent coronarici in associazione all’aspirina. In pazienti che assumono antiaggreganti sono utilizzati non raramente inibitori della pompa protonica (PPI) per la gastroprotezione. Anni fa è stata descritta un'interazione farmacocinetica tra clopidogrel e omeprazolo con riduzione dell’efficacia antitrombotica del primo. Nel 2009, l'analisi dei dati disponibili non ha permesso di stabilire che questa interazione avesse conseguenze cliniche. Tuttavia, un certo numero di considerazioni, anche di ordine precauzionale, hanno suggerito di evitare questa associazione. A

326 - Effetti avversi dei diuretici tiazidici

[Tempo di lettura: 3 min]  In uno studio in un pronto soccorso svizzero, i tiazidici erano associati non solo a iponatriemia e ipokaliemia, ma anche con sincopi e cadute. I tiazidici (e diuretici analoghi come il clortalidone) hanno vari effetti avversi elettrolitici e metabolici, e possono causare una deplezione di volume in pazienti con basso apporto di liquidi. In uno studio sugli accessi in pronto soccorso di un singolo ospedale in un periodo di 2 anni, ricercatori svizzeri hanno valutato la prevalenza di sincopi, cadute e anomalie elettrolitiche nei pazienti che assumevano diuretici tiazidici. Tra i 65.000 pazienti analizzati, circa 1600 pazienti (8%), con età media di 74 anni, assumevano quotidianamente tiazidici (soprattutto idroclorotiazide). Chi assumeva tiazidici era significativamente più predisposto dei non utilizzatori a presentare insufficienza renale acuta (21% vs. 7%), iponatriemia (22% vs. 10%), ipokaliemia (19% vs. 11%), cadute recenti (21% vs. 7%) e sincope recent

325 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Tramadolo

[Tempo di lettura: 8 min]  È un oppioide particolare, con una doppia azione: sui recettori mu e sulla ricaptazione di serotonina e noradrenalina. La prescrizione richiede una certa cautela, tenendo presenti le numerose possibilità di interazione farmacologica. Una versione aggiornata di questo post è online a questo link . Il tramadolo è un analgesico oppioide sintetico ad azione centrale. Come la codeina è classificato tra gli oppioidi deboli : questa definizione, a volte fuorviante, si basa sull’effetto analgesico crescente dei vari oppiodi: il tramadolo ha un’affinità per i recettori mu 6000 volte inferiore rispetto alla morfina. Gli effetti avversi e il rischio di dipendenza, tuttavia, non sono meno marcati rispetto ad altri oppioidi. Il tramadolo è indicato per il trattamento del dolore di intensità da media a grave, quando paracetamolo e/o FANS non sono sufficienti. Ha un effetto simile alla morfina per il trattamento del dolore acuto, inferiore per quello cronico (Goodman and

324 - OLIGOELEMENTI: Zinco

[Tempo di lettura: 7 min]  Lo zinco è il secondo oligoelemento più abbondante nell'organismo e lo ione metallico più comune nel citoplasma cellulare. Insieme a ferro, iodio e vitamina A, la carenza di zinco è una delle più importanti carenze di micronutrienti. L'integrazione nelle popolazioni ad alto rischio può essere utile. Fisiologia - Buone fonti di zinco sono carne, crostacei, pollo, frutta secca, cereali e lenticchie. È stato stimato che circa il 45% degli adulti può avere un'inadeguata assunzione di zinco. Il 99% dello zinco è nello spazio intracellulare. Nell’adulto medio sono contenuti circa 2-3 g di zinco, per il 60% in depositi ossei e muscolari a lento turnover. Lo zinco viene assorbito attivamente nell’intestino tenue (duodeno e digiuno). L'assorbimento è regolato dalla metallotioneina, una metalloproteina che lega rame e altri cationi divalenti. L’assunzione eccessiva di zinco può quindi ridurre l’assorbimento di rame e ferro. I fitati alimentari interf