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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

147 - Valutazione e terapia dei morsi di cani e gatti

146 - Masse cervicali: orientamento diagnostico

Tempo di lettura: 8 min Un diciassettenne viene in studio con un nodulo al collo che ha notato dopo un episodio infettivo delle vie aeree superiori. Obiettivamente si nota una masserella cistica di 1,5 cm, sulla linea mediana del collo, che si muove su e giù con la deglutizione e con la protrusione della lingua. Noduli, masserelle, cisti in regione cervicale sono un motivo comune di presentazione dei pazienti in medicina generale. Benché nella maggior parte dei casi siano formazioni benigne, un ritardo diagnostico in caso di lesioni di origine maligna può essere particolarmente grave. La diagnosi differenziale è particolarmente vasta, ma è possibile restringere molto le possibilità considerando la posizione anatomica, l'età del paziente e la durata dei sintomi. Anatomia : è importante distinguere due triangoli del collo. I margini del triangolo anteriore sono costituiti dal bordo inferiore della mandibola, il bordo anteriore dello sternocleidomastoideo e dalla linea median

145 - Tosse: non sempre da ACE inibitori

Tempo di lettura: 3 min Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE-I) rappresentano una terapia fondamentale per molti pazienti con malattie cardiovascolari come ipertensione arteriosa, malattie coronariche e insufficienza cardiaca. Tuttavia, vi è ancora un numero importante di pazienti che non ricevono questa terapia salvavita, dato che, almeno in parte, potrebbe essere spiegato dalle preoccupazioni sugli effetti avversi associati agli ACE-I: deterioramento della funzione renale, iperkaliemia, ipotensione e tosse. La tosse secca persistente è stata riconosciuta come una delle principali cause di intolleranza e di sospensione della terapia. L'incidenza riportata di tosse da ACE-I varia dal 3,6% al 37%; quest'ampia variazione è dovuta in gran parte all'uso di diverse definizioni di tosse, diversa durata del follow-up e della coorte di pazienti studiati (ipertesi vs. pazienti con insufficienza cardiaca, studi clinici vs. registri). È st

144 - Strategie per la sospensione delle benzodiazepine

Tempo di lettura: 5 min Le benzodiazepine (BZD) sono farmaci molto efficaci come ansiolitici e sedativi. Nonostante le raccomandazioni siano quelle di un uso a breve termine, alla dose più bassa possibile per gravi problemi di ansia e insonnia, nella realtà, in tutto il mondo occidentale, le prescrizioni sono spesso a lungo termine, a dosaggi elevati e per indicazioni meno gravi. Gli effetti negativi a lungo termine includono dipendenza, aumento del rischio di cadute (anziani), disturbi cognitivi e della memoria e sintomi di astinenza dopo l'interruzione del trattamento. Le BZD agiscono modulando il recettore del GABA con aumento dell'affinità del recettore per questo neurotrasmettitore e del suo effetto inibitorio sul neurone. La tolleranza alle BZD si può sviluppare molto rapidamente, con riduzione dell'effetto della singola dose. L'uso a lungo termine comporta effetti collaterali dose-dipendenti, quali alterazioni cognitive, sedazione, confusione, rallentament

143 - Profilassi antibiotica dell'endocardite batterica in odontoiatria

Tempo di lettura: 4 min Tradizionalmente la profilassi antibiotica è stata utilizzata in odontoiatria in soggetti a rischio di endocardite batterica o di infezione di una protesi articolare. Negli ultimi 10 anni le raccomandazioni sono cambiate significativamente e in modo non uniforme nelle varie nazioni. La riduzione delle indicazioni alla profilassi è dovuta, da un lato ai timori per la crescente resistenza agli antibiotici e dall'altro alla constatazione che una batteriemia transitoria indotta da procedure odontoiatriche è presente anche in altre situazioni in cui la profilassi non viene effettuata: spazzolare i denti, usare il filo interdentale, irrigatori ad acqua pulsante e stuzzicadenti sono tutte procedure che possono indurre batteriemia. Dal 1955 a oggi le linee guida si sono orientate verso una progressiva riduzione dell'uso di antibiotici a scopo profilattico in odontoiatria. Le linee guida del 2007 dell' American Heart Association hanno limitato la

142 - Sindromi di Lyell e Stevens-Johnson

Tempo di lettura: 5 min La sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN o sindrome di Lyell) sono considerate le forme più gravi di reazione avversa cutanea a farmaci. Nonostante siano fortunatamente rare, è importante conoscerle e tenerle presenti, perché un ritardo diagnostico può essere fatale per il paziente. Si tratta di reazioni mucocutanee di solito innescate da farmaci, caratterizzate da necrosi estesa e distacco dell'epidermide. Le mucose sono interessate in oltre il 90% dei pazienti, di solito in due o più siti distinti (occhi, bocca e genitali). Sono condizioni in stretto rapporto tra loro, un continuum piuttosto che malattie diverse. Si distinguono principalmente per la gravità, in base alla percentuale di superficie corporea (SC) interessata dalle erosioni: - la SJS è la condizione meno grave, in cui il distacco di cute è <10% della SC (mortalità 5-10%); - la TEN comporta il distacco di >30% della SC (mortalità >30%); -

141 - Effetto dei farmaci sulla funzione tiroidea

Effetto dei farmaci sulla funzione tiroidea - Blog Prescrivere Tempo di lettura: 5 min Un gran numero di farmaci può influenzare la funzione tiroidea o influire sull'interpretazione dei risultati degli esami di funzionalità tiroidea. Molti di questi sono usati comunemente e vanno da prodotti da banco a farmaci prescritti con diverse indicazioni. La tireotropina (TSH) regola la sintesi e il rilascio degli ormoni tiroidei.  Lo iodio alimentare, accumulato nella tiroide, viene ossidato e legato a specifici residui di tirosina dalla perossidasi tiroidea.  Il 100% del T4 è prodotto nella tiroide, mentre l'80% della T3 (la forma attiva dell'ormone) deriva dalla deiodazione in organi periferici (fegato e rene).  Più del 99% del T4 e T3 circolanti è legato alle proteine sieriche (TBG, transtiretina e albumina). Il metabolismo degli ormoni tiroidei avviene in vari organi come fegato, rene, tiroide, cute.  Una quota di ormone glucuronato è eliminato con la bile, può essere decon

140 - Valutazione del calo ponderale involontario

Tempo di lettura: 6 min Un calo ponderale inatteso in medicina generale è spesso difficile da inquadrare: può essere associato a una neoplasia occulta, ma anche a una serie di altre condizioni. La diagnosi differenziale è ampia: Neoplasie occulte Insufficienza cardiaca e renale avanzate, BPCO Diabete, ipertiroidismo Patologie intestinali (diarrea, malassorbimento, IBD) Infezioni (TBC, HIV, epatiti, …) Farmaci (antidepressivi, antiepilettici, ansiolitici, diuretici, lassativi, oppiacei, stimolanti) Problemi psichiatrici (demenze, anoressia nervosa, ansia, bulimia, depressione) Artrite reumatoide, lupus Problemi sociali: abuso di alcol, povertà, tabagismo, isolamento sociale. Definizione : la quantificazione della perdita di peso e il periodo in cui si manifesta non sono definiti con precisione. La valutazione di oltre 50.000 cartelle cliniche di GP inglesi che riportavano la diagnosi di calo ponderale ha mostrato che in generale viene definita come la perdita di ≥5% del p

139 - Scelta della statina e impatto sul rischio di carcinoma epatocellulare

Nei pazienti con epatite virale cronica, solo l'uso di statine lipofile, e non quelle idrofile, ha ridotto significativamente il rischio di HCC a 10 anni. Numerosi studi hanno dimostrato che le statine riducono il rischio di carcinoma epatocellulare (HCC) in pazienti con epatopatie croniche. Recenti studi retrospettivi hanno suggerito che le statine lipofile (atorvastatina, lovastatina, simvastatina) prevengano l'HCC più efficacemente di quelle idrofile (pravastatina, rosuvastatina). Per esaminare ulteriormente la questione, è stato condotto uno studio prospettico di coorte su pazienti con infezioni da virus dell'epatite B e C tra il 2005 e il 2013. I dati sull'uso di statine sono stati ottenuti dal registro svedese delle prescrizioni farmaceutiche. Su 63.279 adulti con epatite virale cronica, sono stati valutati 16.668 pazienti: 8334 utilizzatori di statine (6554 lipofile e 1780 idrofile) e 8334 che non utilizzavano statine. Il rischio di HCC a dieci anni era signific