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Visualizzazione dei post da giugno, 2021

301 - La diagnosi di morbo celiaco

[Tempo di lettura: 8 min]  La malattia celiaca non è rara. In medicina generale è fondamentale tenerla presente anche nelle presentazioni meno tipiche. La malattia celiaca è una malattia autoimmune caratterizzata da uno specifico profilo sierologico e istologico innescato dall'ingestione di glutine in individui geneticamente predisposti. Glutine è un termine generale per un gruppo di proteine alcol-solubili, presenti in vari cereali tra cui grano, segale, orzo, farro e kamut. L'incidenza nella popolazione europea è stimata intorno allo 0.5 - 1%. Studi di popolazione hanno suggerito che i casi riconosciuti di malattia celiaca possono rappresentare solo la punta dell'iceberg. Un medico di medicina generale massimalista dovrebbe avere una decina di celiaci tra i suoi pazienti. Tuttavia, secondo i dati di uno studio italiano del 1996, i casi asintomatici superavano quelli sintomatici con un rapporto di 7:1. Sintomi Quando sono presenti sintomi, questi si verificano a tut

300 - Farmaci che allungano l’intervallo QT

[Tempo di lettura: 9 min] 

299 - Insufficienza respiratoria acuta da neurolettici

[Tempo di lettura: 3 min]  I farmaci neurolettici possono causare insufficienze respiratorie acute e vanno usati con prudenza in pazienti con fattori di rischio. I neurolettici sono una delle classi di farmaci prescritti più frequentemente. Sono indicati per il trattamento di schizofrenia e disturbo bipolare e prescritti come terapia aggiuntiva anche nella depressione maggiore. Molto spesso sono utilizzati anche oltre le indicazioni approvate, per esempio per i sintomi neuropsichiatrici della demenza, aggressività nelle forme di autismo e come terapia di supporto del disturbo ossessivo-compulsivo. L’aumento dell’uso di questi farmaci ha evidenziato effetti avversi gravi, come morte improvvisa, insufficienza renale acuta, occlusioni intestinali, alterazioni metaboliche e anche insufficienza respiratoria acuta. Alcuni case report hanno documentato difficoltà respiratorie, distress respiratorio acuto o insufficienza respiratoria acuta in pazienti trattati con neurolettici da poche ore

298 - Gliflozine: profilo di sicurezza

[Tempo di lettura: 8 min]  Le gliflozine sono antidiabetici orali che inibiscono il riassorbimento del glucosio nel tubulo contorto prossimale. Sono approvate nel diabete di tipo 2 e, il dapagliflozin, anche nell’insufficienza cardiaca con ridotta FE. Le gliflozine, o inibitori SGLT2, sono una classe di antidiabetici che comprendono: Dapagliflozin (Forxiga°) Canagliflozin (Invokana°) Empagliflozin (Jardiance°) Ertugliflozin (Steglatro°) Sotagliflozin (non disponibile in Italia) In Unione europea la prima delle gliflozine, dapagliflozin è stata approvata a fine 2012. Da scheda tecnica, il dapagliflozin è indicato nel diabete di tipo 2 non adeguatamente controllato: in monoterapia, quando l’uso della metformina è ritenuto inappropriato per intolleranza in associazione ad altri antidiabetici Nell’ottobre del 2020 per il dapagliflozin è stata aggiunta anche l’indicazione al trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica con FE ridotta negli adulti. MECCANISMO D'AZIONE L’80% de

297 - Terapia palliativa nell’insufficienza epatica terminale

[Tempo di lettura: 13 min]  Nel paziente con epatopatia terminale la terapia palliativa pone problemi particolari al MMG, date le alterazioni metaboliche che limitano l’utilizzo di alcuni farmaci e i sintomi caratteristici di questa condizione. Nei pazienti cirrotici senza complicanze si parla di cirrosi compensata. La cirrosi è definita scompensata quando compaiono le seguenti complicanze che rappresentano le principali cause di morte: emorragie delle varici esofagee, ascite, peritonite batterica spontanea, carcinoma epatocellulare, sindrome epatorenale o sindrome epatopolmonare. Il trapianto di fegato è una possibilità per i pazienti con cirrosi scompensata, ma molti non sono candidabili per motivi clinici, anagrafici e/o di disponibilità di organi. Decorso e prognosi - La prognosi della cirrosi è molto variabile ed è influenzata da eziologia, gravità, comorbidità, tipo e gravità delle complicanze. La sopravvivenza nella cirrosi compensata può superare i 12 anni. Nella forma s

296 - Mirtillo rosso per la prevenzione delle infezioni delle vie urinarie

[Tempo di lettura: 4 min]  L’estratto di mirtillo rosso viene consigliato per prevenire le recidive di infezioni delle vie urinarie. Valutato in alcuni studi randomizzati, sembra possedere un’efficacia modesta ed espone a rischi di interazione farmacologica. La prevenzione con il D-mannosio pare migliore. Le cistiti sono definite non complicate in donne di età >15 anni, non in gravidanza, senza altre condizioni che aumentino il rischio di infezioni urinarie e quando non sono accompagnate da segni o sintomi suggestivi di pielonefrite (febbre, dolore lombare, brividi). Senza terapia la progressione in pielonefrite acuta è rara, ma la scomparsa dei sintomi è spesso lenta: solo il 50% circa delle donne sono asintomatiche dopo diverse settimane. Nel 3% delle donne, dopo un primo episodio, si ha una recidiva entro un anno. La cistite acuta è definita ricorrente se si verificano almeno due episodi in 6 mesi o più di tre episodi all’anno. Aumentare l'idratazione riduce la frequenza

295 - Rosacea

[Tempo di lettura: 5 min]  È una dermatosi comune dopo i 30 anni. Vanno evitati i fattori scatenanti, utilizzati detergenti delicati e regimi idratanti ed è importante la fotoprotezione. Si usano terapie topiche per le lesioni infiammatorie ed eritematose e può essere necessaria una terapia sistemica per la forma papulopustolosa. La rosacea è una dermatosi cronica del viso frequente, le cui cause non sono note. Nella maggior parte dei pazienti ha un andamento benigno, con ripercussioni principalmente estetiche. È più frequente nelle donne dopo i 30 anni. Le aree colpite sono nella parte centrale del viso: guance, mento, naso, centro della fronte, scollatura. Può manifestarsi inizialmente con vampate e arrossamenti persistenti del viso e dell’area della scollatura.    I sintomi sono scatenati o peggiorati da molti fattori: emozioni ingestione di alcol, bevande calde o cibi piccanti variazioni della temperatura ambientale esposizione al sole esercizio fisico intenso farmaci (vasodi

294 - Prescrivere negli ultimi giorni di vita

[Tempo di lettura: 12 min]  La prescrizione farmacologica nelle fasi finali della vita può essere difficile. Gli obiettivi del trattamento cambiano e vengono introdotti nuovi farmaci che il medico di famiglia non usa spesso. Avere dimestichezza con i principi essenziali della prescrizione in questo contesto è essenziale per fornire un'assistenza di qualità a chi si avvicina alla fine della vita. INIZIARE LA TERAPIA CON OPPIOIDI Il dolore è un sintomo debilitante con elevata prevalenza nei pazienti a fine vita. L’obiettivo della terapia con oppioidi è quello di ottenere un’analgesia adeguata minimizzando gli inevitabili effetti avversi. Se si verificano effetti collaterali significativi all’inizio della terapia (di solito nausea e stipsi), è improbabile che i pazienti accettino di proseguire. Anticipare questi sintomi e prescrivere una terapia profilattica è utile per migliorare il controllo dei sintomi. Gli oppioidi causano stipsi per la presenza di recettori a livello intes

293 - Il D-mannosio nelle infezioni delle vie urinarie non complicate

[Tempo di lettura: 7 min]  Il D-mannosio è probabilmente utile per ridurre la frequenza delle recidive di cistite semplice e l’utilizzo degli antibiotici.  La cistite acuta è un'infezione batterica frequente. Si parla di cistite non complicata quando si verifica in una donna di età superiore ai 15 anni, non in gravidanza, in assenza di un'altra condizione che aumenti il rischio di cistite e quando non è accompagnata da segni o sintomi suggestivi di pielonefrite (febbre, dolore lombare, brividi). Nelle giovani donne, in un quarto dei casi la scomparsa spontanea dei sintomi si verifica dopo 48 ore. In alcune donne la cistiti acute sono ricorrenti, a volte con più di tre episodi all'anno. Le conseguenze cliniche non sono di solito importanti se non per il disagio, talvolta significativo. Le complicanze sono rare. Alle donne con cistite acuta non complicata si consiglia di bere molti liquidi e urinare frequentemente all'insorgenza dei primi sintomi. Per il dolore da li

292 - Miocarditi da vaccini a mRNA?

[Tempo di lettura: 2 min] ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ Il Comitato di farmacovigilanza dell’EMA sta valutando u n certo numero di segnalazioni di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione con vaccino a mRNA. Le autorità regolatorie statunitensi e europee stanno valutando alcune segnalazioni di miocardite e pericardite in soggetti giovani vaccinati con vaccini mRNA, BNTb162b (Pfizer) e mRNA-1273 (Moderna). Il Comitato di farmacovigilanza dell’EMA (PRAC) ha iniziato la revisione di queste segnalazioni ad aprile dopo la segnalazione di alcuni casi in Israele, in giovani maschi con età <30 anni. Questi casi sono risultati in gran parte lievi e si sono risolti in pochi giorni. Non sono stati segnalati casi simili con i vaccini a vettore virale. I sintomi si presentano di solito entro la prima settimana dalla vaccinazione, più spesso dopo la seconda dose. La maggior parte dei pazienti ha risposto bene al trattamento medico e ha avuto un rapido miglioramento dei sintomi. La possibilità

291 - Danno epatico da amoxicillina-acido clavulanico

[Tempo di lettura: 6 min]  L’associazione amoxicillina-acido clavulanico è l’antibiotico più frequentemente associato a danno epatico. L’effetto avverso è principalmente dovuto all’acido clavulanico. È prudente riservare questa associazione alle infezioni da batteri resistenti e non utilizzarla come prima scelta. Nella maggior parte degli studi, tra i vari antibiotici che possono causare un danno epatico, quella più comune è l’associazione amoxicillina-acido clavulanico (AAC). Si tratta anche della causa più comune di danno epatico da farmaci dopo il paracetamolo. L’effetto avverso è probabilmente dovuto alla presenza dell’acido clavulanico, un inibitore delle beta-lattamasi, pressoché privo di attività antibatterica, utilizzato per proteggere penicilline e cefalosporine dagli enzimi prodotti da batteri resistenti. Per altri inibitori della beta-lattamasi (tazobactam e sulbactam) non ci sono segnalazioni di un danno epatico simile, che invece è stato segnalato con altre penicilline

290 - Crisi ipertensiva nel paziente asintomatico

[Tempo di lettura: 6 min]  Le crisi ipertensive possono avere effetti gravi. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il paziente si presenta asintomatico o quasi. È una situazione che può essere gestita dal medico di medicina generale. L'ipertensione grave negli adulti è spesso definita da un valore sistolico ≥180 mmHg e/o diastolico ≥120 mmHg. La presentazione può essere associata a molte complicanze acute e pericolose per la vita: encefalopatia ipertensiva, emorragie retiniche, papilledema o lesioni renali acute e subacute. Molto più comune, tuttavia, è il paziente relativamente o completamente asintomatico, a volte con una leggera cefalea, ma nessun segno o sintomo di danno acuto degli organi bersaglio. Caso a parte, non discusso in questo post, è la crisi ipertensiva in una donna incinta. Dopo aver confermato i valori pressori con misurazioni ripetute, utilizzando una tecnica adeguata, è necessario porsi alcune domande. Sono presenti segni di danno d’organo o di allarme? Van