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574 - Malattie da calore

Il colpo di calore in epoca di riscaldamento globale: strategie per identificare, trattare e proteggere le popolazioni a rischio. [Lettura 6 min] | Punti chiave | Il cambiamento climatico sta aumentando la frequenza e l'intensità delle ondate di calore Gli anziani sono particolarmente vulnerabili alle malattie da calore anche per comorbidità e l'assunzione di numerosi farmaci Il colpo di calore è un'emergenza medica che richiede un intervento tempestivo La prevenzione è fondamentale, soprattutto per i pazienti a rischio Il cambiamento climatico sta causando un aumento globale delle temperature medie e una maggiore frequenza, durata e intensità degli eventi di caldo estremo. Secondo i dati della NASA i 10 anni più caldi negli ultimi 175 anni si sono verificati tutti nell'ultimo decennio. È un fenomeno che ha gravi ripercussioni sulla salute pubblica, in particolare per quanto riguarda le malattie legate al calore, in primis il colpo di calore. Durante le ondate di cal
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573 - Omega-3: schede tecniche aggiornate... ma non troppo.

A fine 2023 l'EMA ha richiesto una correzione delle schede tecniche degli acidi grassi polinsaturi omega-3. I redattori della rivista Prescrire, tuttavia, ritengono che l'aggiunta approvata sia incompleta e il rischio sia stato minimizzato. [Lettura 5 min]

572 - Cirrosi e fibrillazione: quale anticoagulante?

La terapia anticoagulante nei pazienti cirrotici con fibrillazione atriale è particolarmente complessa. Uno studio ha confrontato apixaban, rivaroxaban e warfarin in questi pazienti. [Lettura 3 min]

571 - Diuretici e gabapentinoidi: altre conferme

Un nuovo studio conferma,  in una coorte di anziani,  la cascata prescrittiva di diuretici per trattare l'edema risultante dalla prescrizione di gabapentinoidi. [Lettura 2 min]

570 - Il caffé fa male al cuore?

Il consumo di caffè ha effetti cardiovascolari significativi? Può aumentare le aritmie? Aumenta nel tempo la pressione arteriosa? [Lettura 6 min] || Punti Chiave || Uno studio su larga scala ha associato il consumo di caffè a un lieve calo del rischio di aritmie, mettendo in dubbio le comuni raccomandazioni. Lo studio PAMELA ha esaminato per 10 anni la relazione tra consumo di caffè e pressione arteriosa nella popolazione di Monza. I risultati indicano che il consumo abituale di caffè non influenza significativamente la pressione arteriosa o lo sviluppo di ipertensione. Questi dati suggeriscono che il caffè non aumenta il rischio cardiovascolare in termini di aritmie, pressione e ipertensione. L'idea che la caffeina conferisca un rischio di aritmie cardiache è comune ed è presente in diverse linee guida. Tuttavia, questa ipotesi si basa su un meccanismo biologico presunto e su evidenze inadeguate. In uno studio pubblicato nel 2021, i ricercatori hanno seguito quasi 400.000 soggett

569 - Uso degli antibiotici in Italia nel 2022

Dopo le riduzioni dell’uso di antibiotici osservate durante la pandemia, nel 2022 c'è stata una ripresa dei consumi, con livelli che si avvicinano al periodo pre-Covid. [Lettura 6 min] Nel 2022 il consumo complessivo di antibiotici in Italia, sia pubblico che privato, è stato di 21,2 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti (DDD/1000 ab die). È un aumento del 23,9% rispetto al 2021, con livelli di consumo simili a quelli pre-pandemia del 2019. Alcuni dati sull'uso di antibiotici in Italia nel 2022: Il 76% delle dosi (16,1 DDD/1000 ab die) è stato erogato dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), in regime di assistenza convenzionata e da parte delle strutture sanitarie pubbliche, con un aumento del 23,8% rispetto al 2021. Quasi il 70% del consumo totale (14,4 DDD/1000 ab die) deriva dalle prescrizioni di medici di medicina generale e pediatri in regime di assistenza convenzionata: il 74% dei consumi sul territorio e l'89% di quelli a carico del SSN. È aumentato anche l'

568 - Sorveglianza del cancro prostatico

La sorveglianza attiva in pazienti selezionati è un'alternativa sicura che evita trattamenti invasivi immediati, con esiti simili a chirurgia e radioterapia. [Lettura 5 min] || Punti Chiave || La sorveglianza attiva è un'opzione valida per il trattamento del cancro della prostata a basso rischio, con una mortalità simile alla prostatectomia radicale e alla radioterapia. Una percentuale significativa di pazienti in sorveglianza attiva può evitare o ritardare trattamenti invasivi senza compromettere gli esiti a lungo termine. Il medico di medicina generale ha un ruolo importante nel fornire ai pazienti informazioni accurate e aggiornate sulle opzioni di trattamento, per favorire una decisione consapevole e personalizzata. Lo studio britannico ProtecT ha arruolato pazienti tra il 2001 e il 2009. Nello studio erano stati inseriti più di 1600 uomini tra i 50 e i 69 anni con cancro della prostata localizzato, per lo più a basso rischio (77% con punteggio Glea