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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

132 - Valutare il paziente con ecchimosi frequenti

Tempo di lettura: 6 min Non è raro che i pazienti ci segnalino la comparsa frequente di ecchimosi in varie parti del corpo. La facilità alla formazione di ecchimosi si può definire come la comparsa di ecchimosi senza storia di traumi o dopo un trauma minore che non le avrebbe causate in passato. Differenziare tra la normalità e problemi clinicamente significativi non è semplice. Inizialmente è importante definire il problema. Sono presenti ecchimosi (attuali, fotografie), petecchie o una porpora? Se sono limitate agli arti è più probabile che siano di origine traumatica; se al tronco o altre aree sono più suggestive di un disturbo emorragico sottostante. Si può pensare a un problema emorragico quando nelle aree esposte si verificano simultaneamente cinque o più ecchimosi di dimensioni superiori a 1 cm. Petecchie ed ecchimosi che si verificano senza traumi sono indicative di un disturbo emorragico. Età del paziente . Gli anziani possono avere ecchimosi da fragilità e atrofia cu

131 - Screening della depressione in medicina generale

Tempo di lettura: 6 min Nel contesto della medicina generale i disturbi depressivi interessano il 5-10% degli individui, ma vengono riconosciuti in poco più del 50% dei casi. D'altro canto, il medico di medicina generale è quello che diagnostica e tratta la maggior parte dei pazienti depressi (circa il 90%) e solo una minoranza viene inviata allo specialista. La prevalenza dei disturbi depressivi aumenta quanto più la data di nascita del soggetto si allontana dal periodo della seconda guerra mondiale: nel 2000 la depressione unipolare era la quarta causa di disabilità in tutto il mondo e si stimava che sarebbe diventata la seconda causa nel 2020 ma le proiezioni fanno pensare che possa diventare la prima. I pazienti con depressione non riconosciuta si consultano più frequentemente con il proprio medico e consumano maggiori risorse sanitarie. La presenza di depressione associata a problemi fisici influenza negativamente l'esito di entrambi i disturbi. Per questo motivo

130 - Quando richiedere una gastroscopia nel paziente dispeptico

Tempo di lettura: 4 min La gastroscopia è un esame frequentemente richiesto per diagnosi, monitoraggio e trattamento di diverse patologie delle vie digestive superiori. La richiesta è certamente indicata, spesso con sollecitudine, nei pazienti che hanno sintomi di allarme (disfagia, massa epigastrica, età >55 anni con calo ponderale e dolore addominale o problemi digestivi). Nei pazienti che lamentano dispepsia, senza queste red flag, l'esame può essere indicato in alcune situazioni. La dispepsia è un sintomo che ha una prevalenza dal 20 al 40% nella popolazione adulta e il 50% di queste sono funzionali (oltre il 60% nelle donne). I sintomi comprendono dolore o fastidio epigastrico, pirosi, nausea o vomito. Se presenti per oltre 4 settimane si parla di dispepsia persistente. Le cause sono diverse: ulcere, reflusso gastroesofageo, esofagite, neoplasie, cibi, farmaci e la dispepsia funzionale. Quest'ultima ha una patogenesi incerta, ma si pensa che sia in rapporto a u

129 - Lesinurad + allopurinolo nella gotta

Tempo di lettura: 4 min Sul numero di marzo della rivista Prescrire è stata pubblicata una revisione dei dati alla base dell'autorizzazione alla commercializzazione di Lesinurad (Zurampic°) recentemente disponibile anche in Italia. Nei pazienti con gotta, per prevenire recidive e complicanze, il farmaco ipouricemizzante di riferimento è l'allopurinolo. Il febuxostat (come il primo, un inibitore della xantinossidasi) ha un rapporto rischio/beneficio meno favorevole rispetto all'allopurinolo, dato il rischio cardiovascolare a cui espone (→ post precedente ). L'allopurinolo agisce sulla produzione e sull'eliminazione renale di acido urico; ha un effetto dose-dipendente e sono autorizzate dosi fino a 900 mg/die in casi gravi. Tra i suoi effetti avversi ci sono soprattutto rash cutanei (tra cui anche raramente sindrome di Steven-Johnson e Lyell), problemi epatici e disturbi ematologici. In caso di effetto insufficiente dell'allopurinolo, secondo i revisori

128 - Disfonia farmaco-indotta

Tempo di lettura: 4 min Le corde vocali sono pieghe mucose flessibili dotate di muscoli e legamenti fibrosi. I sintomi più comuni delle alterazioni delle corde vocali sono: disfonia, dolore, raucedine e abbassamento del tono di voce. I disturbi della voce sono spesso dovuti a un uso eccessivo delle corde vocali o, più raramente, a lesioni delle mucose provocate da infiammazioni, infezioni, polipi, noduli e lesioni nervose. Anche le sostanze tossiche come fumo e alcool o gas inalati possono danneggiare le corde vocali. I farmaci possono alterare la funzione delle corde vocali attraverso vari meccanismi, tra cui depositi sulle mucose, secchezza delle mucose, insufficiente lubrificazione delle corde vocali, cambiamenti nella composizione della saliva, edema mucoso, eritema, necrosi o ematomi e paralisi delle corde vocali. I corticosteroidi assunti per via inalatoria sono i farmaci più spesso implicati nelle lesioni delle corde vocali; di solito causano disfonia e raucedine. I co