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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

491 - Sudorazioni notturne

[Tempo di lettura: 9 min]  Le sudorazioni notturne possono avere numerosissime cause, dalle più banali fino a malattie gravi. Un'accurata valutazione iniziale dei pazienti, con anamnesi ed esame obiettivo attenti, è utile per evitare di richiedere esami diagnostici inutili. Le sudorazioni notturne sono episodi di iperidrosi generalizzata che si verificano durante il sonno e possono variare in gravità da una sudorazione diffusa moderata a una sudorazione abbondante. È stata proposta una classificazione secondo gravità: lievi : non è necessario lavarsi, cambiare indumenti o lenzuola; le sudorazioni vengono riferite solo su richiesta specifica; moderate : è necessario lavarsi, può disturbare il sonno, ma non è necessario cambiare indumenti o lenzuola; oppure le sudorazioni sono segnalate dai pazienti come problema specifico; gravi : segnalate dai pazienti come sudorazioni abbondanti che richiede il cambio di indumenti o lenzuola o entrambi. Anche se la causa può essere sospettata d

490 - Anticoagulanti diretti e chirurgia

[Tempo di lettura: 6 min]  La sospensione degli anticoagulanti diretti in pazienti sottoposti a interventi chirurgici o procedure in elezione non è definita da linee guida accettate da tutti. Uno studio prospettico su un ampio numero di pazienti ha valutato una strategia semplice utilizzabile nella pratica clinica. Poiché gli anticoagulanti orali ad azione diretta (DOAC) hanno un'emivita breve, dovrebbe essere possibile la sospensione di questi farmaci per pochi giorni quando i pazienti in terapia richiedono un intervento chirurgico o una procedura in elezione. Non esistono protocolli standardizzati accettati da tutti da cui partire per confrontare i risultati di studi clinici. Lo studio prospettico di coorte Perioperative Anticoagulation Use for Surgery Evaluation (PAUSE) è stato ideato per valutare la sicurezza di una strategia standardizzata nei pazienti in terapia con DOAC. L'ipotesi iniziale era che fosse sicuro un approccio semplice, basato su intervalli di interruzi

489 - Anticoagulanti e procedure endoscopiche

Tra gli assistiti di un medico di medicina generale sono sempre di più i pazienti che assumono anticoagulanti. In caso di procedure endoscopiche è necessario decidere se e come modificare o sospendere l’assunzione dell’anticoagulante. La gestione della terapia anticoagulante nei pazienti che devono sottoporsi a procedure endoscopiche è impegnativa perché l'interruzione dell’anticoagulante aumenta per un certo periodo il rischio tromboembolico. Nello stesso tempo, alcuni interventi endoscopici hanno un rischio emorragico aumentato dall'anticoagulante. Fattori che guidano il processo decisionale - La gestione dei pazienti in terapia anticoagulante che si sottopongono a endoscopia tiene conto del rischio trombotico del paziente, del rischio emorragico legato alla procedura e delle caratteristiche specifiche dell'anticoagulante che il paziente sta assumendo. Il rischio trombotico ed emorragico possono variare a seconda delle circostanze individuali, e non sono disponibili dati

488 - Infestazione da Tenia saginata

[Tempo di lettura: 7 min]  È un’infestazione di origine alimentare che può colpire i consumatori di carne bovina cruda o poco cotta. È spesso benigna e asintomatica. In alcuni casi può causare sintomi aspecifici. L'infestazione da tenia è una parassitosi dell'apparato digerente di origine alimentare; il parassita coinvolto nelle infestazioni osservate in Europa occidentale è la tenia bovina ( Taenia saginata ). Le elmintiasi da T. solium o T. asiatica sono molto rare in Europa occidentale. Taenia saginata è un platelminto della classe dei Cestodi. I vermi adulti vivono nell'intestino tenue dell'uomo. Un singolo verme si sviluppa nell'intestino tenue e può viverci per diversi anni se l'infestazione non è trattata. I vermi adulti hanno la forma di un nastro segmentato di 4-10 metri, composto da una testa, seguita da un collo e da una lunga serie di 1000-2000 segmenti detti proglottidi. I segmenti terminali contengono decine di migliaia di uova embrionate e s

487 - Nuovi antidiabetici: quali e quando prescriverli?

[Tempo di lettura: 7 min]  Nei sempre più numerosi pazienti diabetici la scelta della terapia non è facile, considerata l'abbondanza di dati. Affidarsi esclusivamente alle raccomandazioni delle linee guida, senza comprendere i limiti della letteratura primaria, può causare un'iperprescrizione. Le possibilità terapeutiche nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 sono aumentate con l'aggiunta di tre nuove classi di farmaci: inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio-2 (SGLT-2i o gliflozine), agonisti del recettore GLP-1 (agonisti GLP-1) e inibitori della dipeptidil-peptidasi-4 (DPP-4i o gliptine). Le decisioni terapeutiche nel diabete di tipo 2 sono state guidate per decenni dal controllo glicemico. Inizialmente anche SGLT-2i e agonisti GLP-1 sono stati utilizzati in pazienti con iperglicemia persistente dopo l'aggiunta di metformina. Questa situazione è cambiata dopo la pubblicazione di studi che hanno dimostrato benefici cardiovascolari e renali, indipendentement

486 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Semaglutide orale

[Tempo di lettura: 9 min]  È il primo polipeptide orale associato a SNAC approvato in Unione Europea. È efficace nella riduzione dell’Hb1Ac e del peso corporeo, ma non ha dimostrato la riduzione delle complicanze cardiovascolari osservata con la semaglutide iniettiva. Ha inoltre problemi di biodisponibilità che rendono l’assunzione poco pratica. La semaglutide, un agonista dei recettori GLP-1 , è stata approvata nel 2019 nell'Unione Europea come soluzione per iniezione sottocutanea settimanale. Più recentemente, è stata approvata una forma in compresse per via orale (Rybelsus°). Come per la maggior parte dei peptidi, la biodisponibilità orale della semaglutide è bassa. Per questo motivo, in ogni compressa vengono aggiunti 300 mg di salcaprozato di sodio (SNAC) per aumentare l'assorbimento intestinale. Rybelsus° è il primo prodotto farmaceutico contenente SNAC autorizzato nell'Unione Europea. La semaglutide orale è stata valutata in uno studio randomizzato, in doppio ciec

485 - Ancora su vitamina D e rischio di frattura

[Tempo di lettura: 6 min]  Una recente analisi dei dati di uno studio australiano ha valutato l’effetto della vitamina D sul rischio di frattura. Di nuovo, l'integrazione di routine di vitamina D non ha ridotto le fratture negli anziani che vivono in comunità. Alcune meta-analisi di studi osservazionali hanno rilevato che basse concentrazioni sieriche di 25-OH vitamina D (25(OH)D) sono associate a un aumento del rischio di fratture in qualsiasi sede e di fratture dell'anca. Questi risultati potrebbero tuttavia derivare da una causalità inversa o fattori di confondimento. Le revisioni sistematiche e le meta-analisi di studi controllati randomizzati (RCT) non hanno dimostrato che l'integrazione con vitamina D da sola riduca il rischio di frattura. Lo studio VITAL , con 25.800+ partecipanti, follow-up mediano >5 anni, ha rilevato che l'integrazione quotidiana con 2000 UI di vitamina D3 ha avuto un effetto trascurabile sull'incidenza di fratture in uomini di età &