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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

323 - Il medico di famiglia e le linee guida

[Tempo di lettura: 3 min]  Lo spirito critico del medico di famiglia deve essere sempre vigile. La tutela della salute e della sicurezza dei propri assistiti va messa al primo posto e difesa dai tentativi di manipolazione da parte di interessi diversi.   Nelle diverse linee guida sulla terapia farmacologica per favorire la cessazione del fumo, farmaci come la nicotina, il bupropione e la vareniclina sono tutti considerati utilizzabili, con qualche variazione a seconda delle caratteristiche e delle preferenze dei pazienti.    In generale non viene indicato un farmaco particolare come prima scelta. Negli articoli pubblicati da Prescrire sulla cessazione del fumo, invece, la nicotina (cerotti, gomme, ecc.) è sempre indicata come trattamento farmacologico di prima scelta (➡ Sostituti della nicotina per la cessazione del fumo ) in virtù dell'esistenza di dati a sostegno di una maggiore sicurezza rispetto agli altri farmaci. In una recente linea guida ufficiale dell' American Th

322 - AIFA pubblica l’elenco dei principali farmaci ad attività immunosoppressiva

[Tempo di lettura: 1 min]  ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ L'AIFA ha pubblicato la lista dei medicinali immunosoppressivi per identificare i soggetti a cui proporre una dose di richiamo del vaccino anti-COVID. A fine settembre l'AIFA ha pubblicato un elenco di farmaci immunosoppressivi (principalmente nella categoria L e H della classificazione ATC) che dovrebbero aiutare nella scelta dei soggetti da vaccinare con una terza dose.   I farmaci nella lista, non esaustiva, né limitativa, sono stati scelti in base a: meccanismo di azione effetti del farmaco sulla risposta anticorpale in base ai dati in letteratura raccomandazioni delle società scientifiche / organismi internazionali opinioni di esperti La lista dovrebbe essere un ausilio per identificare i principali farmaci la cui assunzione, attuale o nei sei mesi prima della vaccinazione (se non indicato altrimenti), possa aver ridotto la risposta anticorpale. L'AIFA precisa che la tempistica della somministrazione della dose addiziona

321 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Nitrofurantoina

[Tempo di lettura: 9 min]  Un farmaco con più di 70 anni. Ha conosciuto una nuova popolarità dopo il 2000 ed è stato inserito nella lista dell’OMS dei farmaci essenziali. Qual è la sua efficacia? A cosa deve prestare attenzione il prescrittore? Negli anni ‘40 la nitrazione di composti eterociclici ha portato alla creazione di migliaia di nitrofurani. Il più conosciuto in medicina clinica è la nitrofurantoina. Approvata nel 1953 per la terapia delle infezioni delle basse vie urinarie (IVU), è stata prescritta ampiamente. La sua popolarità è diminuita negli anni '70 con l'avvento di trimetoprim/sulfametossazolo e antibiotici beta-lattamici. Recentemente, tuttavia, la crescente resistenza al trimetoprim/sulfametossazolo e ai fluorochinoloni, insieme all’assenza o quasi di nuovi antibiotici orali, hanno rinnovato l’interesse per questo vecchio principio attivo. A partire dalla fine degli anni 2000, con l'aumento dei batteri produttori di ESBL e resistenti ai carbapenemi, la

320 - Oppiodi e Z-drug: associazione pericolosa

[Tempo di lettura: 3 min]  L’utilizzo di oppioidi e altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale non è raro. L'associazione con Z-drugs aumenta il rischio di overdose da oppioidi e deve essere usata con cautela. Gli ipnotici non benzodiazepinici, zolpidem, zaleplon, zopiclone (cosiddetti Z-drugs), sono autorizzati per l’uso di breve durata in disturbi gravi del sonno. Nel 2014 l’EMA ha emesso alcune indicazioni per minimizzare il rischio di effetti avversi, anche gravi, dovuti all’uso cronico di questi psicofarmaci: dosi ridotte negli anziani e soggetti con insufficienza epatica, maggiore attenzione nelle donne che sembrano più sensibili a queste sostanze, evitare le associazioni con altri depressori del SNC. Gli autori di uno studio pubblicato sull' American Journal of Psychiary , hanno analizzato, su un database con più di 500.000 record, i dati di pazienti adulti che utilizzavano associazioni di oppioidi e Z-drugs e li hanno confrontati con pazienti di controllo

319 - Lombalgia cronica: esercizio fisico prima di tutto

[Tempo di lettura: 5 min]  In una ampia revisione sistematica , per attenuare il dolore da lombalgia sono risultati migliori del controllo l'esercizio fisico, i FANS, la duloxetina e gli oppioidi, ma le interruzioni degli ultimi due trattamenti per effetti avversi erano frequenti. Un gruppo di ricercatori canadesi, tra cui anche medici di famiglia, ha eseguito 15 revisioni sistematiche individuali per valutare gli interventi per la gestione di pazienti con dolore lombare cronico, definito da una durata di almeno tre mesi. Sono stati inclusi nella revisione 67 studi, di qualità mista, con oltre 16.000 partecipanti. Nella revisione sono stati considerati solo studi randomizzati e controllati che riportavano l'analisi dei responder, cioè la proporzione di pazienti che hanno ottenuto un miglioramento clinicamente significativo del dolore. Gli autori hanno considerato come endpoint primario una riduzione significativa del dolore (riduzione di almeno il 30%). Sono stati analizzat

318 - Interazioni degli anticoagulanti orali diretti

[Tempo di lettura: 10 min]  L’uso sempre più frequente degli anticoagulanti orali diretti espone i pazienti, soprattutto anziani e politrattati, a interazioni farmacologiche. Benché più maneggevoli del warfarin, non bisogna dimenticare la possibilità di interazioni, diverse per le diverse molecole e potenzialmente pericolose. Gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) inibiscono in modo competitivo, diretto, selettivo e reversibile i fattori di coagulazione trombina (dabigatran) o Xa (apixaban, betrixaban, edoxaban e rivaroxaban). Inizialmente si riteneva che i DOAC avessero poche o nulle interazioni farmacologiche, cosa che si è dimostrata errata. Rispetto al warfarin, di cui il database Micromedex segnala interazioni maggiori con oltre 180 molecole, per i DOAC il rischio è inferiore, ma tutt'altro che nullo. L'azione dei DOAC dipende dalla concentrazione e gli effetti sulla coagulazione seguono da vicino il profilo concentrazione-tempo nel plasma del rispettivo principio atti

317 - Pericarditi e miocarditi post-vaccinali

[Tempo di lettura: 5 min]  Dopo l’inizio della campagna vaccinale anti-COVID sono aumentati i casi di miocardite e pericardite in soggetti vaccinati con vaccini a mRNA, soprattutto giovani maschi. Il quadro clinico è generalmente benigno e autolimitantesi. Ecco un aggiornamento dei dati disponibili. È noto che il COVID ha effetti sul cuore, anche se l'incidenza degli effetti avversi cardiaci è probabilmente inferiore a quanto segnalato inizialmente. Il meccanismo è probabilmente multifattoriale: è possibile che uno dei fattori sia la tossicità mediata dall'autoimmunità. Anche la vaccinazione anti-COVID può avere effetti avversi cardiaci: è stato osservato un aumento di miocarditi e pericarditi in soggetti vaccinati con vaccino a mRNA, soprattutto giovani di sesso maschile. In una revisione delle cartelle cliniche elettroniche di 40 ospedali statunitensi, i ricercatori hanno osservato che il numero medio di casi mensili di miocardite (o miopericardite) è aumentato significati

316 - Ipogonadismo per il medico di famiglia

[Tempo di lettura: 9 min] L’ipogonadismo va valutato considerando sia i livelli ematici di testosterone, sia la presenza dei relativi segni e sintomi. Il medico di famiglia ha un ruolo importante nella prima valutazione diagnostica e nel monitoraggio della eventuale terapia con testosterone. L'ipogonadismo maschile è una sindrome clinica caratterizzata dalla carenza di testosterone e da alterazioni della spermatogenesi, causato da malattie a livello testicolare, ipofisario o ipotalamico. Negli ultimi anni, c'è stato un aumento delle prescrizioni di testosterone per gli uomini con disfunzioni sessuali o presunta riduzione del testosterone legata all’età, che possono essere indotte dal marketing farmaceutico o dalla condivisione di informazioni fuorvianti diffuse su internet. C’è il rischio reale di un eccesso di diagnosi e inutili trattamenti con testosterone. Lo screening di routine per l'ipogonadismo in uomini asintomatici non è raccomandato. È invece consigliato i

315 - Allergia alle penicilline: marchio a vita?

[Tempo di lettura: 8 min]  Molte delle note di "allergia alla penicillina" presenti nelle schede dei nostri assistiti non sono vere allergie. È una diagnosi spesso erronea che porta ad escludere antibiotici potenzialmente utili e sceglierne altri con rapporto rischio-beneficio inferiore. I pazienti che riferiscono un'allergia alle penicilline sono circa il 5-15%. Nella maggior parte dei casi si fa riferimento a un'eruzione cutanea durante una terapia nell'infanzia. Tra questi pazienti, meno del 10% ha una vera allergia alle penicilline. Le eruzioni cutanee attribuite al farmaco sono spesso di origine virale, soprattutto nei bambini. In molte situazioni penicillina e derivati sono di prima scelta. L'anamnesi di allergia porta a scegliere altri antibiotici, spesso con spettro antibatterico più ampio e rapporto rischio-beneficio meno favorevole. Ciò espone i pazienti al rischio di maggiori resistenze batteriche e, a volte, effetti avversi. Sintomi - Le manifes