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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

374 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Vortioxetina

[Tempo di lettura: 8 min]  La vortioxetina, in commercio in Italia dal 2017, è un antidepressivo atipico indicato per la depressione maggiore. La documentazione disponibile per valutarne l’efficacia è mista e generalmente di scarsa qualità. La sua utilità nel contesto della medicina generale è probabilmente minima. La vortioxetina (Brintellix°) è un antidepressivo commercializzato in Italia dal 2017. È un potente inibitore del SERT, il trasportatore presinaptico della serotonina deputato al reuptake. Inoltre, si lega a numerosi recettori serotoninergici con un complesso meccanismo di azione. È un antagonista dei recettori 5HT1D, 5HT3 e 5HT7 e agonista parziale dei 5-HT1A e 5-HT1B (Goodman and Gilman’s, 2017). Il suo meccanismo di azione, benché in rapporto alla modulazione dei recettori serotoninergici, non è ancora compreso completamente. Per questo motivo è considerato un antidepressivo atipico. Nella classificazione ATC non è nel gruppo degli SSRI, ma in quello degli “Altri antid

373 - Sospensione della terapia antidepressiva

[Tempo di lettura: 6 min]  È difficile decidere se e come sospendere la terapia farmacologica antidepressiva in pazienti che la stanno assumendo da mesi o anni. Linee guida e studi condotti in passato sono poco utili. Uno studio randomizzato in pazienti seguiti da medici di famiglia fornisce informazioni sulle ricadute dopo l'interruzione della terapia farmacologica antidepressiva a lungo termine. In medicina generale le domande sulla durata ottimale del trattamento con farmaci antidepressivi sono quasi quotidiane. I vecchi studi sulla sospensione degli antidepressivi sono sempre stati poco applicabili, per diverse ragioni: piccole dimensioni dei campioni, follow-up breve o utilizzo di farmaci non più considerati di prima scelta. Nel 2021 nel Regno Unito è stato pubblicato lo studio ANTLER ( Antidepressants to Prevent Relapse in Depression ) per valutare gli effetti della terapia antidepressiva di mantenimento rispetto alla sospensione del trattamento, in pazienti afferenti a 15

372 - Sicurezza e rischi della pratica di frantumare le compresse o aprire le capsule

371 - Farmaci anti-COVID orali: molnupiravir

[Tempo di lettura: 10 min]    Molnupiravir è un analogo nucleosidico, non ancora autorizzato dall’EMA, ma che può essere utilizzato negli Stati membri in modo da permettere un accesso precoce al farmaco. Dati di efficacia non entusiasmanti. Profilo di sicurezza non del tutto tranquillizzante. Molnupiravir è un analogo della citidina orale. È stato studiato per un trattamento massimo di 5 giorni, in adulti con COVID sintomatico, senza necessità di ossigenoterapia, e con almeno un fattore di rischio per COVID grave. Molnupiravir viene idrolizzato a N-idrossicitidina (NHC), che ha la struttura di un ribonucleoside. Durante la replicazione virale, quando la RNA polimerasi di SARS-CoV2 incorpora molecole di NHC nell'RNA virale, questo accumula mutazioni multiple oltre una soglia superata la quale il virus non può replicarsi (“mutagenesi letale”). Il principale studio randomizzato, in doppio cieco, è stato condotto su 1433 adulti non vaccinati contro il COVID e con almeno un fattore d

370 - VigiFarmaco

[Tempo di lettura: 5 min]  🔧 STRUMENTI Per legge le sospette reazioni avverse ai farmaci (ADR) vanno notificate: la normativa europea sulla farmacovigilanza impone a tutti gli operatori sanitari di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa (grave e non grave, nota e non nota). Uno strumento online dell'Aifa rende più semplice questo compito. Il Decreto del Ministero della Salute 30 aprile 2015 ha ribadito l’obbligo di segnalare tempestivamente le sospette reazioni avverse da farmaci e da vaccini e ha addirittura definito dei limiti di tempo entro cui gli operatori sanitari sono tenuti a effettuare la segnalazione: 2 giorni da quando l’operatore sanitario ne viene a conoscenza (36 ore in caso di ADR da medicinali di origine biologica, vaccini inclusi). I medici italiani, tuttavia, segnalano poco probabilmente anche perché la procedura è poco pratica e a volte richiede un impegno eccessivo. A parte le schede cartacee (da mettere in soffitta, direi), i nostri software gest

369 - Donepezil: nota informativa importante

[Tempo di lettura: 3 min] ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ Con una nota pubblicata il 7 febbraio, l'AIFA informa che i medicinali a base di donepezil possono causare aritmie, prolungamento dell'intervallo QT e avere interazioni con altri farmaci con il potenziamento di questi effetti avversi.  Donepezil è un inibitore specifico e reversibile dell'acetilcolinesterasi. Nella maggior parte dei Paesi europei i medicinali a base di donepezil sono indicati per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato. In Italia sono disponibili  compresse rivestite e orodispersibili da 5 mg e 10 mg. Gli anticolinesterasici inducono bradicardia e questo effetto può essere potenziato dall'associazione con altri farmaci.  L'effetto avverso può essere particolarmente rilevante nei pazienti con malattia del nodo del seno o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale. Il rischio di sincope e di distur

368 - Farmaci anti-COVID orali: nirmatrelvir/ritonavir

[Tempo di lettura: 8 min]  L’associazione nirmatrelvir/ritonavir ha dimostrato una certa efficacia antivirale in pazienti adulti, con sintomi da meno di 5 giorni, non vaccinati, con sierologia negativa e senza necessità di ossigenoterapia. L’uso sarà probabilmente limitato dalle numerose interazioni farmacologiche potenzialmente pericolose. Il 27 gennaio 2022, l'EMA ha emesso un parere positivo per l’autorizzazione dell’associazione nirmatrelvir/ritonavir (Paxlovid°) nell'Unione europea. I pazienti potenzialmente trattabili sono adulti, con COVID sintomatico da non più di 5 giorni, senza necessità di ossigenoterapia e ad alto rischio di progressione verso una forma grave. In vitro, nirmatrelvir inibisce la proteasi 3CL pro di SARS-CoV2: ciò impedisce la produzione di precursori poliproteici virali e quindi la replicazione virale. Dopo la somministrazione orale, il nirmatrelvir è ampiamente metabolizzato dall'isoenzima CYP3A4 del citocromo P450. Il ritonavir non ha atti