Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2019

91 - Il profilo di sicurezza delle statine

Tempo di lettura: 5 min L'American Heart Association ha pubblicato uno scientific statement sulla sicurezza e gli effetti avversi delle statine. L'articolo è una panoramica completa basata su dati provenienti da studi randomizzati e osservazionali. Una buona parte dell'articolo si focalizza sui sintomi muscolari: gli autori stimano che la miopatia (definita come sintomi muscolari associati a un aumento della CPK almeno 10 volte oltre il limite superiore della norma) si verifichi in meno di 1 su 1000 pazienti trattati con le dosi massime raccomandate; stimano inoltre che la miopatia grave (rabdomiolisi) si verifichi in circa 1 su 10.000 pazienti. L'incidenza di sintomi muscolari meno gravi (mialgie con o senza lievi aumenti di CPK) è difficile da stimare, dato che le mialgie sono molto comuni nella popolazione generale. Un editorialista esprime qualche perplessità riguardo alla deduzione presente nel documento che la miopatia da statine sia poco probabile senza un a

90 - Gestione del paziente in terapia con litio

Tempo di lettura: 5 min L'effetto stabilizzante sull'umore del litio è stato scoperto nel primo dopoguerra dallo psichiatra australiano John Frederick Cade. Da più di settant'anni è utilizzato per la terapia del disturbo bipolare e ancora oggi è considerato di prima scelta nei pazienti con disturbo bipolare di tipo I ricorrente, in cui gli episodi di depressione e mania sono intervallati da periodi di remissione. Un recente studio di confronto tra litio e valproato da soli e in associazione ha confermato il litio come efficace farmaco di prima scelta per la terapia di mantenimento e forse il migliore per la profilassi. Si tratta di un farmaco con un indice terapeutico ristretto e numerosi effetti avversi, in gran parte dose-dipendenti, con uno scarso margine tra i livelli ematici tossici e quelli efficaci. L'obiettivo della terapia è quello di mantenere la litiemia a 0.4 - 1.0 mmol/l a lungo termine tendendo a mantenere livelli di 0.6-0.8 mmol/l nei pazienti a cu

89 - Aumento del rischio di fibrillazione atriale con gabapentin o pregabalin

Tempo di lettura: 2 min Nel 2018, uno studio di coorte spagnolo ha valutato il rischio di fibrillazione atriale in pazienti ultra65enni senza malattie cardiovascolari che avevano iniziato la terapia con gabapentin o pregabalin nei tre mesi precedenti. Sono stati confrontati con pazienti trattati nello stesso periodo con un analgesico oppiaceo e con pazienti trattati nello stesso periodo con una benzodiazepina. Rispetto alla terapia con oppiacei, gabapentin e pregabalin erano associati a una maggiore frequenza di fibrillazione atriale. La frequenza era di circa 3/1000 per gli oppiacei contro 9/1000 per il gabapentin, e 8.6/1000 per il pregabalin. Il confronto con le benzodiazepine studiate ha dato risultati simili. Per questi due farmaci sono già noti altri eventi avversi cardiaci: il gabapentin può causare insufficienza cardiaca, tachicardia, blocco atrioventricolare, bradicardia, prolungamento dell'intervallo QT, ipotensione/ipertensione arteriosa, mentre con pregabalin s

88 - Qual è la dose di calcio per la prevenzione delle fratture negli anziani?

Tempo di lettura: 5 min Sul numero di febbraio di  Prescrire  (ed. francese) è pubblicata la risposta a un lettore che chiede alla redazione quale sia la dose di calcio da consigliare agli anziani per la prevenzione delle fratture. Risposta di Prescrire La prevenzione delle fratture osteoporotiche si basa principalmente su misure non farmacologiche: prevenzione delle cadute, esercizio fisico regolare e dieta equilibrata. Nella popolazione adulta, senza storia di fratture osteoporotiche, l'integrazione di vitamina D con o senza calcio non si è dimostrata efficace nella prevenzione delle fratture, mentre espone a nefrolitiasi e potrebbe aumentare il rischio cardiovascolare. Solo nei soggetti ultra70enni che vivono in una struttura o che escono di casa poco o nulla è stato dimostrato che l'assunzione di 800 UI/die di vitamina D associata a calcio riduce il rischio di fratture del collo del femore. Negli studi clinici : 1.200 mg di calcio al giorno, come integratore alimentare.

87 - Gestione della terapia insulinica nel diabete di tipo 2 in medicina generale

Tempo di lettura: 5 min La terapia insulinica è stata considerata per molto tempo complessa e di specifica competenza del diabetologo. Negli ultimi anni, tuttavia, come osserviamo tutti i giorni, il numero dei diabetici sta aumentando costantemente e la percentuale di questi che dovrà essere trattata con insulina è destinata inevitabilmente a crescere. È quindi essenziale che anche noi MMG acquisiamo le capacità per gestire con competenza e sicurezza la terapia insulinica nei nostri pazienti diabetici. La storia naturale di una parte dei pazienti diabetici è quella di andare incontro a un fallimento secondario della terapia. Si parla di fallimento secondario quando, nonostante gli interventi sullo stile di vita e con il dosaggio massimo consentito di farmaci ipoglicemizzanti orali (terapia piena), il controllo glicemico non si mantiene entro il target raccomandato (+ 0,5% di HbA1c), dopo un congruo periodo di tempo (2-6 mesi) in cui tale target non è stato raggiunto. Lo schema

86 - Associazione ibuprofene/paracetamolo: efficace e con minori effetti avversi rispetto agli oppiacei

Tempo di lettura: 3 min In medicina generale una parte considerevole delle prescrizioni riguarda farmaci analgesici in diversi ambiti, sia in pazienti giovani, sia, più spesso, per la fascia di popolazione più anziana. Negli ultimi anni una buona percentuale dei farmaci prescritti si è spostata dai FANS agli oppiacei, nell'idea che si trattasse di una terapia più adatta all'analgesia pura e con meno effetti avversi. Di fatto, l'analisi retrospettiva dell'efficacia e della sicurezza degli oppiacei utilizzati al di fuori dell'ambito oncologico mostra un rapporto rischio/beneficio sfavorevole (→ post precedente ). Esistono in letteratura parecchi studi e revisioni sistematiche sulle associazioni paracetamolo/FANS, sia rispetto ai principi attivi usati singolarmente, sia rispetto agli oppiacei. In particolare è ben studiata l'associazione paracetamolo/ibuprofene che pare ottenere un effetto analgesico maggiore rispetto all'uso di paracetamolo o ibuprofene

85 - VigiErbe: nuova interfaccia per segnalare reazioni avverse a integratori e fitofarmaci

[Tempo di lettura: 2 min]  🔧 STRUMENTI Fino a poco tempo fa, per segnalare una sospetta reazione avversa da prodotti diversi dai farmaci (erboristico, integratore, omeopatico, fitoterapico) era necessario utilizzare un'apposita scheda di segnalazione da inviare via fax all'AIFA. Da alcuni anni è online il sistema VigiErbe sviluppato dal Centro Regionale di Farmacovigilanza della Regione Veneto (come il più noto VigiFarmaco ) in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità. La segnalazione può essere inviata da operatori sanitari o da semplici cittadini. La vigilanza su questo tipo di prodotti (cosiddetti naturali) è particolarmente importante, in quanto i possibili rischi spesso sono sottovalutati in virtù di una presunta sicurezza di questi prodotti.    Si tratta di rischi difficilmente quantificabili data la mancanza di un'attività di vigilanza organizzata come quella per i farmaci tradizionali. VigiErbe, dopo una breve introduzione sulla fitovigi