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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

404 - Una caviglia rossa e gonfia

La signora Paolina è una donna di 61 anni, impiegata. Frequenta raramente lo studio medico. Assume escitalopram da diversi anni, come unica terapia continuativa. All’inizio di maggio si è presentata in studio a causa di un dolore alla caviglia destra. Piede e caviglia si presentavano asciutti ma dolenti alla pressione sulla regione del malleolo esterno e sul dorso del piede. Non risultavano traumi o distorsioni. Una settimana prima aveva fatto una lunga camminata indossando calzature che non usa di solito. È stata posta una diagnosi di tendinite e consigliato riposo, ghiaccio e una schiuma a base di ketoprofene al 15%. Dopo quattro giorni la signora Paolina ritorna in studio per un peggioramento del problema a piede e caviglia. La zona perimalleolare ora è edematosa, calda e arrossata. Il dolore viene descritto come urente, e richiede applicazione di ghiaccio o acqua fredda. L’eritema è ben delimitato alla regione di piede e caviglia ma tende a estendersi verso l’alto sul polpaccio. *

403 - Somministrazione per via orale di farmaci iniettivi

[Tempo di lettura: 8 min]  L’utilizzo per via orale di farmaci destinati all’uso parenterale è talvolta praticato a causa della indisponibilità di una forma orale o problemi di deglutizione. In alcune situazioni si è tentati di utilizzare una forma iniettiva, secondo l'equivalenza "iniettabile quindi bevibile". Ciò non è sempre vero e sono possibili sovra-/sottodosaggi ed effetti avversi. La somministrazione orale di forme iniettabili può essere preferita in situazioni particolari, nei bambini, nelle cure palliative o in pazienti con disturbi della deglutizione. Molti farmaci pediatrici (11-80% a seconda dello studio) sono prescritti off-label, per indicazione, dosaggio, forma farmaceutica o età diversi da quelli specificati nella scheda tecnica, estrapolando dati disponibili negli adulti, senza che siano stati condotti studi clinici specifici in età pediatrica. Biodisponibilità - È la frazione di dose somministrata che raggiunge il circolo sistemico (o il sito d'a

402 - La prescrizione degli inibitori di pompa: un decalogo per il MMG

[Tempo di lettura: 5 min] La prescrizione degli inibitori di pompa è sempre un tema caldo. Sul numero di giugno 2018 della rivista SIMG è stato pubblicato un articolo che esamina i vari aspetti della prescrizione degli IPP: farmacologia, indicazioni, interazioni, prescrivibilità SSN, sicurezza, appropriatezza e deprescrizione. Il contenuto della revisione può essere condensato nel decalogo che segue. Gli IPP hanno profili farmacocinetici e farmacodinamici diversi, diversa capacità acido-soppressiva e diversa tollerabilità, anche se l'efficacia clinica è generalmente sovrapponibile, fatta eccezione per particolari situazioni. È importante valutare l'indicazione: le indicazioni di utilizzo degli IPP in scheda tecnica non sono uguali per tutti gli IPP e non sono attualmente tutte ammesse alla rimborsabilità dal SSN. L'uso degli IPP nel breve termine è appropriato e rimborsabile dal SSN per il trattamento della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), dell'ulce

401 - 🔎 APPROFONDIMENTO: Testosterone

[Tempo di lettura: 9 min]  La terapia sostitutiva dell’ipogonadismo maschile con testosterone è approvata se la carenza è confermata dal quadro clinico e biochimico. Il controverso utilizzo nelle carenza in età avanzata per trattare la semplice riduzione dei livelli ematici e la disfunzione erettile, molto in voga negli Stati Uniti, è espressamente escluso nelle nostre schede tecniche. È un trattamento da usare con prudenza in certe condizioni e da monitorare nel tempo. Il testosterone è prodotto dalle cellule di Leydig dei testicoli, in risposta all'ormone luteinizzante prodotto dall'ipofisi. La ridotta produzione da parte dei testicoli è definita ipogonadismo, classificato in primario, secondario o misto. L'ipogonadismo primario è la mancata produzione di una quantità sufficiente di testosterone da parte dei testicoli, mentre l'ipogonadismo secondario è causato dalla diminuzione della produzione di ormone luteinizzante. Diverse condizioni mediche comuni ( p.es. obe

400 - Ipoacusia recettiva improvvisa

[Tempo di lettura: 9 min]  L'ipoacusia recettiva improvvisa idiopatica è un’emergenza medica. Il riconoscimento tempestivo e il ruolo di sentinella del medico di famiglia sono fondamentali, in quanto esiste una finestra temporale in cui gli interventi terapeutici possono avere successo. L’ipoacusia improvvisa può dipendere da cause identificabili, ma il 90% dei casi sono idiopatici. Non si tratta di un evento raro: a seconda delle casistiche, l’incidenza va da 5 a 77 casi su 100.000 abitanti/anno. Tra i 1500 assistiti di un medico di medicina generale, quindi, ci può essere fino a 1 caso all’anno. La definizione più comunemente accettata per la diagnosi di ipoacusia recettiva improvvisa è una perdita uditiva recettiva riferibile a lesioni delle strutture cocleari o delle vie retrococleari (acustiche centrali), di almeno 30 dB, su almeno tre frequenze consecutive, che si verifica in un periodo di 72 ore. DIAGNOSI DIFFERENZIALE L'ipoacusia recettiva da cause identificabili si

399 - Aspirina in prevenzione primaria: sempre di meno

[Tempo di lettura: 8 min]  Una nuova linea guida sulla prevenzione primaria con aspirina sconsiglia ulteriormente l’utilizzo in questo contesto e restringe le fasce di età in cui la prescrizione potrebbe essere ragionevole. Come per le linee guida precedenti, un problema irrisolto sono i pazienti già in terapia da anni La US Preventive Services Task Force (USPSTF) ha pubblicato la sua prima guida ai servizi di prevenzione clinica nel 1989. Quella prima linea guida raccomandava, tra l'altro, di considerare la profilassi con acido acetilsalicilico (ASA) a basso dosaggio per la prevenzione cardiovascolare primaria negli uomini di 40 anni o più con fattori di rischio coronarico e basso rischio di sanguinamento. L'unica base per quella raccomandazione erano 2 studi randomizzati in cui i partecipanti allo studio erano esclusivamente medici di sesso maschile. Da allora le raccomandazioni dell'USPSTF sono state aggiornate più volte. Nel 1996, rivalutate le evidenze, la Task For

398 - Clopidogrel + Aspirina nel TIA o ictus minore

[Tempo di lettura: 4 min]  Nell’Unione europea la scheda tecnica del clopidogrel è stata aggiornata con l’indicazione ad associarlo all’aspirina in caso di TIA o ictus minore. Dopo un ictus ischemico o un attacco ischemico transitorio (TIA), l'aspirina a basso dosaggio è l’antiaggregante di prima scelta per ridurre il rischio di recidiva, in assenza di una sostituzione valvolare o cardioembolia. Il clopidogrel è un antiaggregante con un meccanismo d'azione diverso dall'aspirina. Si tratta di un profarmaco, trasformato nel metabolita attivo dall’isoenzima CYP2C19 del citocromo P450. Nell'Unione europea, è stato recentemente approvato per l'uso in associazione all'aspirina entro 24 ore da un TIA con rischio moderato o elevato di ictus, o ictus ischemico minore. Il TIA deve avere un punteggio ABCD ≥4 e l'ictus ischemico un punteggio NIHSS  £3. La durata raccomandata della terapia in associazione è di 21 giorni, con la continuazione dell'aspirina come uni

397 - Secondo richiamo del vaccino anti-COVID

[Tempo di lettura: 8 min]  Anche in Italia è iniziata la campagna vaccinale per la somministrazione del secondo richiamo. I dati a sostegno dell’efficacia non sono molti e non mancano le incertezze sulla strategia vaccinale ottimale. A inizio aprile, in Italia come in altri paesi della Comunità europea, è iniziata la campagna per la somministrazione della seconda dose di richiamo del vaccino anti-COVID a ultraottantenni, ospiti di RSA e persone con elevata fragilità motivata da patologie o terapie concomitanti. Attualmente, nella popolazione è ampiamente diffusa la variante Omicron di SARS-CoV2. Il rischio di forme gravi di COVID con questa variante è circa 9 volte inferiore a quello con la variante Delta nei soggetti tra 40 e 64 anni, 5 volte inferiore tra 65 e 79 anni, e solo 2 volte inferiore negli ultraottantenni (dati da registri francesi). In base ai risultati di vari studi epidemiologici, l'efficacia preventiva dei vaccini a RNA sembra inferiore per la variante Omicron ri