L'inserimento in terapia di un farmaco antipertensivo negli anziani va ponderato con attenzione, soppesando rischi e benefici. Soprattutto nei soggetti più fragili. [Lettura 4 min] Nonostante l'uso diffuso di antipertensivi negli anziani, esistono poche evidenze che mettano in rapporto l'inizio di questa terapia al rischio di fratture in questa popolazione vulnerabile, caratterizzata da multimorbilità, politerapia e fragilità. Gli anziani in strutture residenziali hanno un rischio elevato di cadute: più di un quarto di queste comportano lesioni gravi; nel 10-15% dei casi esitano in fratture, ricoveri ospedalieri o morte. La terapia farmacologica è un fattore di rischio modificabile che può condizionare le cadute. Gli antipertensivi, data l'alta prevalenza di ipertensione, sono i farmaci più comunemente utilizzati in questa fascia di età. Questi farmaci spesso causano ipotensione ortostatica, che può innescare cadute e, di conseguenza, fratture, soprattutto nel periodo i
Appunti per il medico di medicina generale. Uno spazio dedicato a terapia, farmacovigilanza, farmaci di scelta, consapevolezza prescrittiva nelle cure primarie. Prescrizione e uso razionale degli esami diagnostici.