Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da agosto, 2018

47 - Farmaci, eccipienti e intolleranze

I prodotti medicinali contengono non solo farmaci attivi, ma anche eccipienti che potrebbero non essere adatti per alcune persone con intolleranze alimentari o allergie: l'esposizione totale agli eccipienti necessari per scatenare i sintomi può variare tra i soggetti con intolleranze e allergie diverse. Un'allergia alimentare è una risposta immunitaria avversa e un'intolleranza alimentare è una reazione non immunologica che può essere causata da carenze enzimatiche, agenti farmacologici e sostanze presenti in natura. Si stima che tra l'1% e il 10% di adulti e bambini soffrano di una qualche forma di allergia o intolleranza alimentare. Il motivo per cui una persona è intollerante a un certo tipo di sostanze spesso non è chiaro. Tuttavia, ben il 20% della popolazione è soggetto a reazioni agli alimenti che gli fanno credere di essere intollerante o ipersensibile. Per i bambini, gli allergeni alimentari più comuni sono: latte vaccino, uova di pollo, crostacei, pesce,

46 - La prescrizione dei contraccettivi orali

[Tempo di lettura: 3 min]  Nel 2014 l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha condotto una rivalutazione del rapporto rischio/beneficio dei contraccettivi ormonali combinati (COC) e soprattutto del rischio tromboembolico associato al loro uso. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'EMA ha concluso che i benefici dei COC continuano a essere maggiori dei rischi e che il rischio di tromboembolia venosa (TEV) associato all'uso di tutti i COC è basso. Data l'importanza dell'argomento, l'AIFA ha recentemente deciso di ripresentare agli operatori sanitari e alle donne una serie di documenti e strumenti utili già presenti sul loro sito per la prescrizione e l'assunzione consapevole e per il riconoscimento e la gestione di segni e sintomi di un'eventuale tromboembolia. Agli operatori sanitari sono rivolte la Nota Informativa Importante, già pubblicata nel 2014, relativa al rischio di TEV associata all'uso dei contraccettivi ormonali co

45 - Gliflozine: prestare attenzione al rischio di chetoacidosi atipica

I diabetologi stanno cominciando a utilizzare con una certa frequenza le gliflozine, antibiabetici della classe degli inibitori della SGLT2 (dapagliflozin, FORXIGA®, empagliflozin, JARDIANCE® e canaglifozin, INVOKANA®).  Alcuni diabetologi non sono del tutto convinti di questi farmaci: a fronte di un beneficio da dimostrare sulle complicanze a lungo termine del diabete, gli effetti collaterali possono essere diversi e non banali: infezioni urinarie, disidratazione, ipotensione e ipovolemia per l'aumento della diuresi, con maggior rischio di insufficienza renale, e aumento dell'ematocrito, un fattore di rischio per trombosi. Ciononostante il loro utilizzo probabilmente aumenterà nel prossimo futuro. Fin da quando sono stati messi in commercio, per questi farmaci è stata notata la possibile comparsa di chetoacidosi diabetica. Non si tratta di un evento frequentissimo, ma se non riconosciuto è potenzialmente fatale (nelle notifiche all'EMA sono registrati 8 decessi su 752