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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

13 - FANS e rischio cardiovascolare

È ormai ampiamente noto che i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) aumentano il rischio cardiovascolare. Lo aumentano tutti nello stesso modo? È indifferente la scelta quando è necessario utilizzare un antinfiammatorio? Una review di Prescrire prova a fare un po' di chiarezza sulla questione. La maggior parte degli studi che confrontano FANS riguardano inibitori della COX-2, diclofenac, ibuprofene e naprossene, mentre ci sono pochi dati sugli altri FANS. Nel 2013 è stata pubblicata una grande meta-analisi di studi randomizzati che confrontavano FANS e placebo o FANS e un altro FANS. Rispetto al placebo, è stato dimostrato un aumento statisticamente significativo del rischio di effetti avversi cardiovascolari gravi per gli inibitori della COX-2 e il diclofenac (circa +40%, con aumento degli infarti miocardici e delle morti per cause vascolari). Secondo questa e altre meta-analisi di studi randomizzati e controllati, l'ibuprofene ad alto dosaggio aumenta i rischi

12 - Ipotiroidismo o aumento del TSH?

Tempo di lettura: 4 min Negli ematochimici di "routine" viene spesso richiesto il controllo del TSH (soprattutto per le donne), ed è molto frequente trovare aumenti, in particolare nelle fasce di età sopra i 65 anni. Dobbiamo dare tiroxina a tutte? Un gruppo del Regno Unito lo scorso anno ha pubblicato uno studio randomizzato su oltre 700 pazienti ultrasessantacinquenni con ipotiroidismo subclinico (aumento del TSH con fT4 normale) agli esami di laboratorio (TSH medio 6,4 mIU/L). Questi soggetti sono stati trattati con placebo o levotiroxina per raggiungere un livello di TSH normale (0,4-4,6 mIU/L). Nel follow-up di 1 anno, i punteggi standardizzati dei sintomi tiroidei e i punteggi per la valutazione dell'astenia non sono migliorati nel gruppo in trattamento attivo. Altri indici tra cui qualità della vita, forza di presa e BMI sono risultati simili nel trattamento attivo e nei gruppi placebo. È uno studio che dimostra in modo abbastanza convincente che

11 - Metformina nell'insufficienza renale moderata

[Tempo di lettura: 2 min]  L'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha autorizzato l'uso della metformina anche nell'insufficienza renale moderata (velocità di filtrazione glomerulare [GFR] tra 30 e 59 ml/min/1,73 m 2 ). Fino al 2015, le biguanidi erano generalmente controindicate nell'insufficienza renale moderata (GFR <60 ml/min). Riducendo le restrizioni all’uso, l’EMA ha tenuto conto di studi che suggeriscono che la metformina è sicura in dosi ridotte, sotto opportuno monitoraggio e con misure precauzionali anche in caso di insufficienza renale moderata. È tuttavia importante che i pazienti sappiano che devono smettere di assumere metformina quando insorgono malattie intercorrenti che aumentano il rischio di acidosi lattica, come diarrea grave o vomito. In chi utilizza metformina è anche necessario prestare una particolare attenzione se vengono prescritti farmaci che possono avere un effetto negativo acuto sulla funzione renale, come ACE-inibitori, sa

10 - Rompere le compresse e aprire le capsule: è sicuro?

Rompere le compresse e aprire le capsule: è sicuro? - Blog Prescrivere

9 - ACE-inibitori e controllo della funzione renale

Gli ACE-inibitori (ACEI) e gli inibitori del recettore dell'angiotensina (ARB) sono farmaci per i quali è dimostrata l'efficacia nel trattamento dell'ipertensione, nello scompenso cardiaco, nella prevenzione della nefropatia diabetica ecc. Per questo motivo ne prescriviamo quotidianamente ai nostri pazienti. Tra le precauzioni nell'uso di questi farmaci c'è l'indicazione al controllo della creatininemia prima dell'inizio della terapia e dopo un paio di settimane, per verificare che l'aumento della creatininemia non superi il 20% rispetto ai valori iniziali. Un aumento della creatinina superiore al 20% può essere pericoloso e potrebbe indicare una patologia nefrovascolare (non è ben chiaro se smascherata dagli ACEI/ARB o indotta direttamente); pertanto, quando si utilizzano inibitori ACE, è importante il monitoraggio attento di creatinina e potassio. In uno studio condotto in UK, si è osservato che i pazienti che iniziavano un trattamento

8 - Scripta manent e reazioni avverse ai farmaci

Chiunque pratichi tutti i giorni la medicina generale, si rende ben presto conto che molto spesso i pazienti dicono di aver capito (o NON dicono di NON aver capito) mentre non hanno effettivamente compreso ciò che stiamo cercando di comunicare loro. Con anziani politrattati e problematiche multiple, ciò può essere particolarmente pericoloso. In particolare, nei problemi di comunicazione della posologia di un farmaco il rischio di reazioni avverse aumenta di molto. Ecco un paio di esempi: Uomo di 48 anni, ansioso, stressato sul lavoro. Dal 2015 all'inizio del 2017 aveva già utilizzato del Dropaxin gocce che poi aveva gradualmente sospeso. La scorsa settimana chiede di ricominciare la terapia, perché nuovamente è molto ansioso e ha qualche attacco di panico. Gli consiglio di riprendere con una decina di gocce al giorno per una settimana e poi aumentare. Ieri mi telefona dalla macchina (tutti i giorni fa più di 140 km in macchina per andare e tornare dal lavoro!) dicendo che

7 - Deprescrizione degli inibitori di pompa protonica

Gli inibitori di pompa protonica (IPP) sono tra i farmaci continuativi prescritti molto spesso al di fuori delle indicazioni cliniche e per periodi di tempo maggiori di quanto sarebbe utile o auspicabile. Segnalo, dal numero di dicembre 2017 della rivista della SIMG, un articolo sull'appropriatezza prescrittiva degli inibitori di pompa protonica. La deprescrizione degli inibitori di pompa: una pratica necessaria per il medico di medicina generale Gli autori illustrano brevemente il meccanismo di azione degli IPP, la loro efficacia e la normativa per la prescrizione a carico del SSN. Vengono poi trattati i possibili rischi (sempre più documentati) della prescrizione a lungo termine e le precauzioni da prendere da parte del MMG. Nell'ultima parte gli autori affrontano la deprescrizione, un tema su cui si dovrebbe porre attenzione costante, soprattutto nei sempre più numerosi anziani politrattati che affollano i nostri studi. Una recente review di un gruppo di gastro

6 - Dolori muscolari da statine: che fare?

È molto frequente avere pazienti che si lamentano di dolori muscolari durante l'assunzione di statine. Questa classe di farmaci può provocare DANNI MUSCOLARI , fino alla rabdomiolisi, ma si tratta di effetti collaterali piuttosto rari. Le miopatie vengono definite come danno muscolare con aumento della CK di oltre dieci volte i valori normali e la frequenza è dello 0,1% circa; ancora più rara è la rabdomiolisi (aumento della CK superiore a 40 volte). È invece meno chiaro fino a che punto le statine possano causare DOLORI MUSCOLARI che vengono spesso lamentati dai pazienti ma senza che sia sempre ovvio il rapporto causale (è un esempio di effetto nocebo). Per poter riconoscere tempestivamente effetti collaterali gravi, ma allo stesso tempo senza sospendere inutilmente il trattamento in pazienti che potrebbero beneficiarne, la rivista tedesca indipendente  arznei telegramm ha proposto l'algoritmo seguente: [A] In presenza di dolori muscolari durante la terapia con s

5 - Antibiotico o non antibiotico

In campo prescrittivo, una delle mie preoccupazioni costanti è quella di non prescrivere antibiotici inutilmente. In questo periodo nei nostri studi aumenta vertiginosamente il numero dei pazienti con tosse e la stragrande maggioranza di quelli con un'infezione delle basse vie aeree ha una malattia probabilmente virale. Ciononostante una notevole percentuale di loro riceve una prescrizione di antibiotici per sospetta polmonite. Queste prescrizioni sono in gran parte inutili e possono anche essere dannose, ma distinguere, solo su criteri clinici, una polmonite da un'infezione delle basse vie aeree non complicata non è banale. Tra il 2009 e il 2013, nel Regno Unito è stato condotto uno studio di coorte su quasi 29.000 pazienti adulti con tosse acuta ritenuta da infezione delle basse vie aeree, reclutati da 5,222 studi medici. Di questa coorte, a 720 (2.5%) è stata effettuata una radiografia del torace nei primi 7 giorni. Coloro che erano stati inviati alla radiografia del t

4 - Antibiotici nelle infezioni delle alte vie aeree in pediatria

La maggior parte delle linee guida (anglosassoni) raccomanda l'utilizzo di antibiotici a spettro ristretto (penicillina, amoxicillina) nei bambini con infezioni delle alte vie aeree (otite media, faringite streptococcica, sinusite). In questo studio americano su oltre 30000 bambini è stata confrontata l'efficacia degli antibiotici a spettro ristretto rispetto a quelli ad ampio spettro (amoxicillina/clavulanato, cefalosporine, macrolidi) in bambini d 6 mesi a 12 anni trattati per infezioni delle alte vie aeree. Nonostante le linee guida, il 14% era stato trattato con antibiotici a largo spettro (in Italia sospetto che questa proporzione sarebbe maggiore). Questi bambini avevano una percentuale maggiore di effetti collaterali che richiedevano una valutazione medica (4% risp. 3%) e una percentuale simile (3%) di fallimento della terapia (il rischio di fallimento era leggermente minore in quelli trattati con antibiotici ad ampio spettro solo per la faringite da streptococco

3 - VigiAccess

[Tempo di lettura: 3 min] 🔧 STRUMENTI Per migliorare la sicurezza dei pazienti, aumentare la trasparenza e incoraggiare la segnalazione degli effetti avversi dei medicinali, il 17 aprile 2015 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato VigiAccess . VigiAccess [ http://vigiaccess.org ] è un'applicazione web che permette a chiunque di accedere alle informazioni sui casi segnalati di eventi avversi relativi a più di 150.000 farmaci e vaccini. Si basa sull'interrogazione di VigiBase , la banca dati dell'OMS sulle segnalazioni di sospette reazioni avverse, gestita dall'Osservatorio di Uppsala in Svezia, e al momento contiene più di dieci milioni di casi provenienti da oltre 120 paesi. Collegandosi a vigiaccess.org, dopo aver accettato le condizioni e il disclaimer, il database si può ricercare con il nome commerciale o il principio attivo. Il sistema, per un dato farmaco, ci informa su: numero totale di segnalazioni reazioni avverse raggruppate pe

2- Avete mai prescritto dei mucolitici?

Segnalazione di stagione, vista l'epidemia di infezioni delle vie aeree. Nel numero di  Prescrire  di gennaio (edizione francese), vengono segnalati effetti avversi gravi indotti dall'ambroxol, un metabolita della bromexina (Bisolvon, Fluibron, ecc). Oltre a reazioni avverse meno serie, si pone l'accento sulla possibile comparsa di sindromi di Steven-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN o sindrome di Lyell). Nella banca dati di farmacovigilanza OMS le sole segnalazioni di SJS e TEN per ambroxol e bromexina rappresentano l'1,3% di tutte le segnalazioni (4,3% se aggiungiamo anche le reazioni anafilattiche: un dato non irrilevante, sul numero di prescrizioni e autoprescrizioni). Le conclusioni di Prescrire sono una pietra tombale sui mucolitici: " In pratica - I mucolitici usati allo scopo di facilitare l'espettorazione non hanno efficacia clinica tangibile dimostrata al di là dell'effetto placebo. Gli effetti indesiderati di ambroxol e