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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

40 - Prurito senile?

[Tempo di lettura: 3 min]  CASO CLINICO

39 - Inibitori di pompa e interazioni farmacologiche

Mentre gli inibitori di pompa hanno un'efficacia sostanzialmente sovrapponibile, le interazioni farmacologiche non sono uguali per tutti. In particolare tra tutti gli inibitori di pompa, l’omeprazolo risulta quello con le interazioni clinicamente più significative, dato che influenza gli isoenzimi del citocromo P450 come potente inibitore dei citocromi CYP2C19 e CYP3A4 e induttore del CYP1A2. In seguito a questi effetti farmacodinamici, l’interazione con altri farmaci può produrre: Ciclosporina : l’omeprazolo può modificarne i livelli ematici. Antiretrovirali (per esempio atazanavir, nelfinavir): dato che sono metabolizzati dal CYP1A2, l’induzione esercitata dall’omeprazolo può ridurne la concentrazione ematica (si tratta di un’interazione maggiore e l’associazione è controindicata). Claritromicina : aumento della concentrazione di entrambi i farmaci. Clozapina : riduzione dell’effetto della clozapina. Fenitoina : l’omeprazolo modifica il metabolismo aumentando l’emivit

38 - Steroidi sistemici per la lombalgia?

Tempo di lettura: 3 min Secondo una revisione sistematica, i corticosteroidi sistemici, orali o iniettabili, non hanno alcuna efficacia dimostrata sul dolore o sui sintomi funzionali nei pazienti con dolore lombare acuto o cronico, con o senza irradiazione del dolore. Essi, tuttavia, espongono a effetti collaterali frequenti e talvolta gravi. La lombalgia è detta aspecifica in assenza di una causa identificata (neoplasie, infezioni, patologie reumatiche, grave trauma spinale o fratture). A volte è accompagnata da radiculopatia con irradiazione dolorosa agli arti inferiori. Nella maggior parte dei casi la lombalgia acuta regredisce spontaneamente nel giro di alcune settimane. Se persiste per oltre tre mesi è definita cronica. Una revisione sistematica da parte di un'agenzia governativa statunitense non ha trovato dimostrazioni di efficacia degli steroidi sistemici. Due studi randomizzati per un totale di 153 pazienti con dolore lombare acuto senza radiculopatia hanno confront

37 - Denosumab: nota informativa importante

Tempo di lettura: 4 min Con una nota della scorsa settimana, l’AIFA ha informato di un potenziale rischio di insorgenza di nuovi tumori maligni primitivi in seguito al trattamento con denosumab (XGEVA®, PROLIA®). Nella nota si legge che sono stati riportati con maggiore frequenza nuovi tumori maligni primitivi negli studi clinici condotti su pazienti affetti da tumori in stadio avanzato trattati con Xgeva (denosumab), rispetto a quelli trattati con acido zoledronico. L'incidenza cumulativa dei nuovi tumori maligni primitivi a un anno è stata dell'1,1% per i pazienti trattati con denosumab e dello 0,6% per i pazienti trattati con acido zoledronico. Non è stato rilevato alcun pattern correlato al trattamento né per tumori singoli né per raggruppamenti di tumori. Per quanto riguarda il denosumab, la rivista Prescrire , già nel 2011, aveva pubblicato una revisione degli studi disponibili su questo farmaco, concludendo che il rapporto rischio/beneficio per il denosumab er

36 - Nitrofurantoina o fosfomicina nelle cistiti non complicate

Le più recenti linee guida per il trattamento empirico delle donne con infezioni non complicate delle basse vie urinarie (UTI) consigliano di scegliere tra tre vecchi antibiotici: co-trimossazolo, nitrofurantoina e fosfomicina. Sebbene questi ultimi due farmaci siano risultati efficaci contro la maggior parte dei patogeni delle vie urinarie, non sono stati pubblicati confronti recenti. In uno studio multicentrico in aperto, i ricercatori hanno coinvolto 513 donne residenti in Svizzera, Polonia e Israele con sintomi di UTI e combur test suggestivo per UTI, randomizzandole a fosfomicina (una singola dose di 3 g) o nitrofurantoina (100 mg tre volte al giorno per 5 giorni). Sono state escluse le gravide e quelle con segni di sepsi o malattie delle vie urinarie superiori. Al termine del trattamento, il gruppo trattato con nitrofurantoina aveva una probabilità significativamente maggiore rispetto al gruppo trattato con fosfomicina di avere una risoluzione dei sintomi (75% vs. 66% a 2 s

35 - Idroclorotiazide e aumento del rischio di tumori cutanei

L'idroclorotiazide (Esidrex), un diuretico tiazidico, è un antipertensivo di prima scelta. Due studi pubblicati nel 2017 hanno mostrato un maggior rischio di tumori cutanei diversi dal melanoma nei pazienti esposti a idroclorotiazide. Uno studio caso-controllo condotto utilizzando le banche dati sulle prescrizioni e i registri dei tumori danesi ha identificato tra il 2004 e il 2012 circa 70.000 tumori basocellulari e 8.000 tumori spinocellulari. Ogni caso è stato associato a 20 controlli. L'esposizione a 50 g di idroclorotiazide (circa 5,5 anni di trattamento a una dose giornaliera di 25 mg) è stata associata a un rischio di basalioma 1,3 volte maggiore rispetto ai pazienti mai esposti (rischio relativo [RR] di 1,29) e di carcinoma spinocellulare  4 volte superiore (RR = 3,98). In termini assoluti, circa il 9% dei carcinomi spinocellulari sembra essere attribuibile all'idroclorotiazide. Il rischio sembrava dipendere dalla dose cumulativa. Per le dosi cumulative più el

34 - Trombosi venosa profonda in medicina generale

Tempo di lettura: 9 min In medicina generale l’incidenza della TVP è di circa 84 casi per 100.000 (dati Health Search) con un aumento nelle fasce di età più avanzata dove prevale sempre il sesso femminile. Un medico massimalista, quindi, può aspettarsi di avere in media 1-2 casi di TVP all’anno. Nel nostro lavoro spesso il nostro compito è quello di sospettare la TVP e di inviare i pazienti giusti a un approfondimento diagnostico, ma in alcuni casi è necessario prendere anche decisioni terapeutiche basandoci solo sulle probabilità diagnostiche (per esempio con pazienti allettati a domicilio e non facilmente inviabili in ospedale) senza poter disporre di accertamenti di conferma. Sospettare la diagnosi : il sospetto clinico di una TVP degli arti inferiori si basa naturalmente sui sintomi di edema, rossore e dolore (tipicamente aumenta caricando il peso sull’arto o camminando). Per stimare la probabilità di TVP nel singolo paziente è utile il punteggio di Wells , uno strumento v

33 - Scelta delle benzodiazepine nei disturbi del sonno

Le benzodiazepine e sostanze affini costituiscono un gruppo omogeneo per  quanto riguarda le loro proprietà farmacologiche. Tutte hanno proprietà  anticonvulsivanti, miorilassanti, sedative e ansiolitiche. Nei disturbi del sonno, una benzodiazepina deve essere presa in  considerazione in via eccezionale, quando altri metodi di trattamento hanno  fallito e il trattamento farmacologico dell'insonnia è considerato  essenziale, avvertendo i pazienti del rischio di dipendenza, sindromi di  astinenza e disturbi della memoria. In questa situazione, quali sono gli elementi utili per scegliere una  benzodiazepina o un farmaco affine? Breve durata dell'effetto, senza metabolita attivo . La durata  dell'effetto dipende dall'emivita di eliminazione delle benzodiazepine e  dai suoi possibili metaboliti attivi. Le benzodiazepine vengono tutte  metabolizzate e i loro metaboliti eliminati per via renale. In questo  gruppo si tratta spesso di farmaci più vecchi i cui dettagli me