Uno studio osservazionale suggerisce una pericolosa cascata prescrittiva: nei pazienti anziani trattati con gabapentinoidi entro tre mesi aumenta la probabilità di prescrizioni inappropriate di diuretici per trattare l’edema periferico.
Il termine cascata prescrittiva, usato per la prima volta dalla geriatra Paula Rochon nel 1997 sul BMJ, definisce il fenomeno della prescrizione di un farmaco che causa una reazione avversa: questa viene mal interpretata come un nuovo problema medico e trattato con un nuovo farmaco, esponendo il paziente a ulteriori effetti avversi e interazioni.
I gabapentinoidi, gabapentin e pregabalin, sono attualmente approvati per il trattamento di epilessia, dolore neuropatico come quello post-erpetico o della neuropatia diabetica, e disturbo d’ansia generalizzato (pregabalin).
Sono farmaci molto spesso prescritti off-label per il trattamento di altre problematiche, tra cui la lombalgia con eventuale irradiazione del dolore.
Un evento avverso ampiamente descritto in letteratura, associato all'uso di gabapentinoidi, è l'edema periferico. È un evento avverso dose-dipendente; si stima che si verifichi tra il 2% e il 16% delle prescrizioni.
Il meccanismo con cui i gabapentinoidi causano edema periferico non è chiaro. È stato ipotizzato che possa dipendere dall'effetto di questi farmaci sui canali del calcio che verrebbero inibiti: la diminuzione della concentrazione di calcio intracellulare ridurrebbe la contrattilità delle cellule muscolari lisce provocando vasodilatazione ed edema.
Inoltre, l'effetto di apertura dei canali del potassio ATP-sensibili nelle cellule muscolari lisce potrebbe causare direttamente vasodilatazione.
Lo sviluppo di questo effetto avverso può innescare la cascata prescrittiva: a causa del sintomo “edema periferico” si prescrive un diuretico.
La cascata prescrittiva gabapentinoide-diuretico è stata descritta in singoli case report. Quello dei ricercatori canadesi è il primo studio che definisce il problema a livello di popolazione.
In questo studio è stato usato un database per valutare se l'uso di gabapentinoidi aumentava il rischio di prescrizione di diuretici.
La popolazione dello studio era di 260.000 adulti anziani (età >65 anni) con lombalgia o lombosciatalgia di nuova diagnosi. I gabapentinoidi erano stati prescritti per circa 8000 di questi pazienti (età media 74 anni). I ricercatori hanno ristretto l'analisi ai pazienti con queste diagnosi per creare una popolazione di studio ragionevolmente omogenea.
Nei 90 giorni successivi alla diagnosi, i pazienti che assumevano gabapentinoidi avevano una probabilità significativamente maggiore di essere trattati con diuretici rispetto a quelli che non assumevano gabapentinoidi (2,0% vs 1,3%).
Tra i diuretici prescritti entro 90 giorni (in media 36 giorni) circa la metà era furosemide e più di un terzo idroclorotiazide.
Dopo l'aggiustamento per diverse variabili potenzialmente confondenti, la differenza è rimasta significativa (RR 1,44). Il rischio di prescrizione di diuretico aumentava nei pazienti che assumevano gabapentinoidi ad alte dosi (RR 2,34 a 180 giorni).
La prescrizione di un diuretico in un soggetto anziano lo espone a un maggior rischio di eventi avversi: ipotensione ortostatica, cadute, incontinenza urinaria, disturbi elettrolitici.
L’interazione del diuretico con altre terapie già in corso può dare ulteriori effetti avversi, come il cosiddetto ➡ Triple Whammy.
Questo studio supporta indirettamente precedenti osservazioni secondo le quali i gabapentinoidi possono causare edema periferico.
Anche se il numero assoluto dell'eccesso di prescrizione di diuretici era limitato, i risultati sono particolarmente degni di nota considerando l'aumento del numero di prescrizioni di gabapentioidi e gli effetti avversi dei diuretici nei pazienti anziani.
Negli ultimi dieci anni, in Italia, le prescrizioni di gabapentinoidi sono aumentate. In particolare, quelle di pregabalin sono più che raddoppiate: la dose definita giornaliera è passata da 0.9 nel 2009 a 2.2 nel 2019 (dati dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali, OsMed).
Per il dolore lombalgico vengono spesso prescritti altri principi attivi, come paracetamolo, FANS e oppioidi.
L’associazione di gabapentioidi e oppioidi aumenta il rischio di depressione respiratoria soprattutto in soggetti con malattie respiratorie o neurologiche e nell'insufficienza renale (➡ Gabapentin, pregabalin: ancora inviti alla prudenza).
Un aspetto che emerge da questo studio è la frequenza non trascurabile di prescrizioni off-label di gabapentinoidi per lombalgia e lombosciatalgia: sono farmaci senza solide dimostrazioni di efficacia in queste situazioni e spesso causano effetti avversi nei pazienti più anziani.
Una metanalisi canadese pubblicata nel 2018, che ha analizzato i dati di una quindicina di studi sull’uso di topiramato, gabapentin e pregabalin nella lombalgia e dolore radicolare lombare, non ha trovato dati a sostegno dell’efficacia di questi farmaci.
La conclusione degli autori è stata che “risultavano evidenze di buona qualità di nessun effetto dei gabapentinoidi rispetto al placebo sul dolore lombare cronico o sul dolore radicolare lombare a breve termine. La mancanza di efficacia è accompagnata da un aumento del rischio di eventi avversi derivanti dall'uso dei gabapentinoidi, con un elevato livello di evidenza.”
Evidence of a gabapentinoid and diuretic prescribing cascade among older adults with lower back pain.
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Anticonvulsants in the treatment of low back pain and lumbar radicular pain: a systematic review and meta-analysis.
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L'uso dei farmaci in Italia
Rapporto Osmed 2009
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Trends in First Gabapentin and Pregabalin Prescriptions in Primary Care in the United Kingdom, 1993-2017.
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Gilberto Lacchia - Pubblicato 25/10/2021 - Aggiornato 25/10/2021
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