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Fisiologia - Buone fonti di zinco sono carne, crostacei, pollo, frutta secca, cereali e lenticchie. È stato stimato che circa il 45% degli adulti può avere un'inadeguata assunzione di zinco.
Il 99% dello zinco è nello spazio intracellulare. Nell’adulto medio sono contenuti circa 2-3 g di zinco, per il 60% in depositi ossei e muscolari a lento turnover. Lo zinco viene assorbito attivamente nell’intestino tenue (duodeno e digiuno).
L'assorbimento è regolato dalla metallotioneina, una metalloproteina che lega rame e altri cationi divalenti. L’assunzione eccessiva di zinco può quindi ridurre l’assorbimento di rame e ferro. I fitati alimentari interferiscono con l’assorbimento dello zinco.
Lo zinco circolante è legato all'albumina. Viene assorbito soprattutto da ossa, muscoli e fegato dove è immagazzinato come metallotioneina. Viene eliminato soprattutto dall’intestino e per un 10% anche con le urine.
La maggior parte delle funzioni biochimiche dello zinco riflettono il suo coinvolgimento in numerosi enzimi o come stabilizzatore di membrana e della struttura molecolare di componenti subcellulari.
Lo zinco partecipa anche alla sintesi e al catabolismo di carboidrati, lipidi proteine e acidi nucleici. Recentemente è stata dimostrata la sua importante funzione nel processo di espressione genica.
Le principali funzioni biologiche in cui è coinvolto lo zinco sono:
La carenza di zinco si può osservare in pazienti in nutrizione parenterale totale cronica con soluzioni senza adeguata integrazione di zinco, o nutrizione parenterale totale in patologie che causano perdite di zinco (p.es. diarrea cronica o malattie infiammatorie intestinali).
I diabetici (tipo 1 e tipo 2) possono avere carenza con iperzincuria, che può avere un ruolo nelle disfunzioni immunitarie associate al diabete mellito. L'integrazione di zinco nei diabetici può migliorare la funzione immunitaria, ma peggiora anche il controllo glicemico con aumento della Hb glicata.
La carenza lieve di zinco sembra comune, soprattutto in paesi con risorse limitate, dove il rischio di carenza è maggiore perché la dieta contiene quantità relativamente basse di zinco e significative di fitati.
L'integrazione di zinco può aumentare la velocità di crescita nei bambini, e diversi studi hanno suggerito un beneficio dell'integrazione in bambini con diarrea acuta in paesi con risorse limitate.
L'integrazione durante la gravidanza in caso di carenza lieve sembra promuovere la crescita fetale e ridurre il rischio di prematurità e diarrea infantile.
Acrodermatite enteropatica - Rara malattia autosomica recessiva in cui è compromesso l'assorbimento dello zinco.
È caratterizzata da segni e sintomi di carenza grave: diarrea, dermatite (soprattutto periorale e perianale, estremità superiori e inferiori, viso e natiche), alopecia, difetti della crescita e disfunzioni immunitarie.
L'integrazione orale di zinco (da 30 a 45 mg/d), da continuare a vita, porta a una rapida e completa remissione dei sintomi.
Tossicità - L’organismo tollera relativamente bene un’assunzione elevata di zinco, fino a 100 mg/d.
L'assunzione di megadosi o attraverso cibi o bevande contaminate è stata associata a sintomi gastrointestinali aspecifici (dolori addominali, diarrea, nausea e vomito).
Lo zinco interferisce con l'assorbimento del rame: elevate assunzioni di zinco (>150 mg/d) causano una carenza di rame.
Valutazione dei livelli di zinco - I livelli plasmatici non sono ben correlati con quelli tissutali e non identificano in modo affidabile gli individui carenti di zinco. Non esiste un test diagnostico che dia informazioni sulle riserve di zinco dell’organismo.
I livelli plasmatici sono generalmente un buon indice dello stato dello zinco in individui sani, mentre sono depressi durante le malattie infiammatorie, in cui le concentrazioni eritrocitarie di zinco possono fornire una misura più affidabile.
Poiché la maggior parte dello zinco è legato all'albumina, i livelli di zinco possono essere ridotti nei pazienti con ipoalbuminemia.
Dati i bassi rischi della terapia sostitutiva, questa può essere indicata per pazienti con bassi livelli di zinco, indipendentemente dall'albuminemia, a seconda del contesto clinico.
Overview of dietary trace elements
UpToDate - Topic last updated: Sep 23, 2021
Lo zinco è il secondo oligoelemento più abbondante nell'organismo e lo ione metallico più comune nel citoplasma cellulare. Insieme a ferro, iodio e vitamina A, la carenza di zinco è una delle più importanti carenze di micronutrienti. L'integrazione nelle popolazioni ad alto rischio può essere utile.
Fisiologia - Buone fonti di zinco sono carne, crostacei, pollo, frutta secca, cereali e lenticchie. È stato stimato che circa il 45% degli adulti può avere un'inadeguata assunzione di zinco.
Il 99% dello zinco è nello spazio intracellulare. Nell’adulto medio sono contenuti circa 2-3 g di zinco, per il 60% in depositi ossei e muscolari a lento turnover. Lo zinco viene assorbito attivamente nell’intestino tenue (duodeno e digiuno).
L'assorbimento è regolato dalla metallotioneina, una metalloproteina che lega rame e altri cationi divalenti. L’assunzione eccessiva di zinco può quindi ridurre l’assorbimento di rame e ferro. I fitati alimentari interferiscono con l’assorbimento dello zinco.
Lo zinco circolante è legato all'albumina. Viene assorbito soprattutto da ossa, muscoli e fegato dove è immagazzinato come metallotioneina. Viene eliminato soprattutto dall’intestino e per un 10% anche con le urine.
La maggior parte delle funzioni biochimiche dello zinco riflettono il suo coinvolgimento in numerosi enzimi o come stabilizzatore di membrana e della struttura molecolare di componenti subcellulari.
Lo zinco partecipa anche alla sintesi e al catabolismo di carboidrati, lipidi proteine e acidi nucleici. Recentemente è stata dimostrata la sua importante funzione nel processo di espressione genica.
Le principali funzioni biologiche in cui è coinvolto lo zinco sono:
- divisione cellulare e apoptosi;
- crescita e riparazione tissutale (guarigione delle ferite);
- metabolismo lipidico e glicidico;
- immunità e risposta alle infezioni.
Carenza - Storicamente, una grave carenza di zinco era causa di nanismo e ipogonadismo endemico nell’Iran rurale. In anni più recenti, si è molto studiata la possibilità che la carenza subclinica di zinco possa aumentare l'incidenza e la mortalità da diarrea e infezioni delle vie respiratorie superiori.
La carenza lieve interferisce con la crescita rallentandola, mentre la carenza grave causa nanismo.
Le manifestazioni cliniche della carenza comprendono:
- ritardata maturazione sessuale;
- impotenza;
- ipogonadismo e oligospermia;
- alopecia, alterazione del colore dei capelli;
- disgeusia;
- disfunzioni immunitarie;
- emeralopia (cecità notturna);
- alterata guarigione delle ferite e varie lesioni cutanee (dermatiti, lesioni da decubito).
La carenza di zinco si può osservare in pazienti in nutrizione parenterale totale cronica con soluzioni senza adeguata integrazione di zinco, o nutrizione parenterale totale in patologie che causano perdite di zinco (p.es. diarrea cronica o malattie infiammatorie intestinali).
I diabetici (tipo 1 e tipo 2) possono avere carenza con iperzincuria, che può avere un ruolo nelle disfunzioni immunitarie associate al diabete mellito. L'integrazione di zinco nei diabetici può migliorare la funzione immunitaria, ma peggiora anche il controllo glicemico con aumento della Hb glicata.
La carenza lieve di zinco sembra comune, soprattutto in paesi con risorse limitate, dove il rischio di carenza è maggiore perché la dieta contiene quantità relativamente basse di zinco e significative di fitati.
L'integrazione di zinco può aumentare la velocità di crescita nei bambini, e diversi studi hanno suggerito un beneficio dell'integrazione in bambini con diarrea acuta in paesi con risorse limitate.
L'integrazione durante la gravidanza in caso di carenza lieve sembra promuovere la crescita fetale e ridurre il rischio di prematurità e diarrea infantile.
Acrodermatite enteropatica - Rara malattia autosomica recessiva in cui è compromesso l'assorbimento dello zinco.
È caratterizzata da segni e sintomi di carenza grave: diarrea, dermatite (soprattutto periorale e perianale, estremità superiori e inferiori, viso e natiche), alopecia, difetti della crescita e disfunzioni immunitarie.
L'integrazione orale di zinco (da 30 a 45 mg/d), da continuare a vita, porta a una rapida e completa remissione dei sintomi.
Tossicità - L’organismo tollera relativamente bene un’assunzione elevata di zinco, fino a 100 mg/d.
L'assunzione di megadosi o attraverso cibi o bevande contaminate è stata associata a sintomi gastrointestinali aspecifici (dolori addominali, diarrea, nausea e vomito).
Lo zinco interferisce con l'assorbimento del rame: elevate assunzioni di zinco (>150 mg/d) causano una carenza di rame.
Valutazione dei livelli di zinco - I livelli plasmatici non sono ben correlati con quelli tissutali e non identificano in modo affidabile gli individui carenti di zinco. Non esiste un test diagnostico che dia informazioni sulle riserve di zinco dell’organismo.
I livelli plasmatici sono generalmente un buon indice dello stato dello zinco in individui sani, mentre sono depressi durante le malattie infiammatorie, in cui le concentrazioni eritrocitarie di zinco possono fornire una misura più affidabile.
Poiché la maggior parte dello zinco è legato all'albumina, i livelli di zinco possono essere ridotti nei pazienti con ipoalbuminemia.
Dati i bassi rischi della terapia sostitutiva, questa può essere indicata per pazienti con bassi livelli di zinco, indipendentemente dall'albuminemia, a seconda del contesto clinico.
Overview of dietary trace elements
UpToDate - Topic last updated: Sep 23, 2021
Trace Elements in Human Nutrition (II) - An Update.
Int J Prev Med. 2020 Jan 3;11:2
A review on role of essential trace elements in health and disease
Journal of Dr. NTR University of Health Sciences 2015;4(2) 75-85
Gilberto Lacchia - Pubblicato 01/10/2021 - Aggiornato 01/10/2021
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