Passa ai contenuti principali

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]   
Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi.


La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni.

Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva.

Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche.

La scialorrea può avere diverse conseguenze:
  • stigmatizzazione sociale
  • difficoltà di espressione
  • riduzione della qualità di vita
  • ipertrofia parotidea
  • sialolitiasi
  • pneumopatie ab ingestis
I farmaci sedativi, come le benzodiazepine, possono causare scialorrea riducendo la frequenza di deglutizione.

Tra i farmaci in causa più frequentemente ci sono i neurolettici. Alcuni hanno un effetto anticolinergico e causano secchezza delle fauci, altri invece aumentano il flusso salivare bloccando i recettori alfa-2 adrenergici, disturbando la deglutizione e causando effetti extrapiramidali.

La clozapina è il neurolettico che causa più spesso scialorrea. L’effetto può essere dovuto a stimolazione dei recettori muscarinici, blocco dei recettori recettori alfa-2 adrenergici o distorsione del riflesso di deglutizione.

Più del 50% dei pazienti trattati con clozapina riferisce ipersalivazione.

Nei casi gravi, l’accumulo di saliva può causare una sensazione di soffocamento in clinostatismo e, in rari casi, polmoniti da aspirazione, oltre alla riduzione della compliance. In uno studio, il 27% dei pazienti che non aveva osservato una riduzione dai sintomi ha interrotto la terapia con clozapina entro le prime quattro settimane.

La scialorrea da clozapina inizia in genere nelle prime fasi della terapia e raggiunge un plateau nel giro di alcune settimane.

Anche per altri farmaci antipsicotici è stato segnalata la ipersalivazione, con una prevalenza compresa tra il 4 e il 24%:
  • amisulpride
  • aripiprazolo
  • aloperidolo
  • olanzapina
  • quetiapina
  • risperidone
  • zuclopentixolo
Gli inibitori della acetilcolinesterasi, utilizzati nel trattamento del morbo di Alzheimer, come donepezil, rivastigmina e galantamina, hanno effetti colinergici e favoriscono l'aumento della produzione di saliva.

La pilocarpina (Dropilton°) è un farmaco colinergico utilizzato in forma di collirio nel glaucoma acuto. Può causare scialorrea qualunque sia la via di somministrazione.



In pratica - Quando la causa dell’ipersalivazione è indotta da farmaci, ridurre la dose o sospendere la terapia può far regredire il disturbo.

Tra le terapie non farmacologiche oltre a mettere un asciugamano sul cuscino, durante il giorno le gomme da masticare senza zucchero possono far aumentare il riflesso della deglutizione.

I pazienti in terapia con clozapina vanno informati che a volte l’ipersalivazione può scomparire nei primi mesi di trattamento.

Pressoché tutte le terapie farmacologiche sono off-label.

Può essere utile uno spray a base di ipratropio (Rinovagos°) per via nasale o sublinguale.

Tra le varie terapie sistemiche studiate, sono state usate l'amitriptilina o la ioscina/scopolamina (Buscopan°). Sono farmaci che hanno un effetto anticolinergico, con possibili effetti avversi (ipotensione, stipsi).

Le terapie con tossina botulinica, costose, hanno un effetto temporaneo (12 settimane).

    
Scialorrea farmaco-indotta
Adverse Drug Reaction Bulletin
n. 246 / dicembre 2018

Drug-induced sialorrhoea and excessive saliva accumulation.
Prescrire Int. 2009 Jun;18(101):119-21

Clozapine-induced hypersalivation.
Ann Pharmacother. 2000 May;34(5):662-5

📢 Ricevi le notifiche dei post


Canale Telegram Bacheca WhatsApp

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di