L’estratto di mirtillo rosso viene consigliato per prevenire le recidive di infezioni delle vie urinarie. Valutato in alcuni studi randomizzati, sembra possedere un’efficacia modesta ed espone a rischi di interazione farmacologica. La prevenzione con il D-mannosio pare migliore.
Le cistiti sono definite non complicate in donne di età >15 anni, non in gravidanza, senza altre condizioni che aumentino il rischio di infezioni urinarie e quando non sono accompagnate da segni o sintomi suggestivi di pielonefrite (febbre, dolore lombare, brividi).
Senza terapia la progressione in pielonefrite acuta è rara, ma la scomparsa dei sintomi è spesso lenta: solo il 50% circa delle donne sono asintomatiche dopo diverse settimane.
Nel 3% delle donne, dopo un primo episodio, si ha una recidiva entro un anno. La cistite acuta è definita ricorrente se si verificano almeno due episodi in 6 mesi o più di tre episodi all’anno.
Aumentare l'idratazione riduce la frequenza delle recidive di cistite: in media, si evitano circa 1 o 2 episodi all'anno (➡Aumentare l'apporto di acqua per prevenire le cistiti ricorrenti).
Per la prevenzione delle recidive di cistite è stato proposto il consumo quotidiano di mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon, cranberry in inglese), in forma liquida o in compresse. Il mirtillo rosso contiene proantocianidine che, in vitro, inibiscono l'adesione della E. coli alle mucose.
Una revisione sistematica, aggiornata nel 2017, ha identificato 7 studi randomizzati confrontati con placebo o nessun trattamento, che hanno valutato l'efficacia del mirtillo rosso nella prevenzione delle recidive di cistite acuta degli adulti.
Negli studi erano inclusi quasi 1500 pazienti. Sei studi erano in doppio cieco contro placebo. Nella maggior parte (6 studi) la durata del trattamento era di 6 mesi e solo in 1 di 12 mesi.
Il mirtillo rosso è stato fornito come estratto solido o succo liquido più o meno concentrato, in dose giornaliera da 120 ml a 750 ml, con contenuto di proantocianidine variabile da 2,8 mg a 224 mg.
Nei cinque studi in cui il mirtillo rosso veniva assunto in forma liquida, il placebo era una bevanda dal gusto simile nella stessa quantità. Lo studio più grande (373 pazienti) era finanziato da un'azienda che commercializza una specialità a base di mirtillo rosso.
Gli autori di questa metanalisi concludono che il mirtillo rosso sembra ridurre leggermente la frequenza delle recidive di cistite acuta: almeno una recidiva in circa il 21% nei gruppi che assumevano mirtillo rosso, rispetto al 26% nei gruppi di controllo (differenza statisticamente significativa).
Nei pazienti che assumono warfarin il mirtillo rosso espone a un aumento dell'INR, con un aumento del rischio di emorragie gravi; al contrario, interrompere l'assunzione regolare di estratto di mirtillo espone a una diminuzione dell'INR, con aumento del rischio trombotico.
I pazienti in terapia anticoagulante con warfarin vanno informati di questo rischio, dato che il mirtillo rosso è ampiamente disponibile in vari negozi.
Il mirtillo rosso, inoltre, può causare intolleranza gastroenterica ed è stato segnalato un aumento del rischio di nefrolitiasi renale.
In pratica - Per la prevenzione delle recidive di cistite acuta, il trattamento preventivo con il mirtillo rosso non sembra molto efficace.
In base a un confronto indiretto (con basso livello di evidenza), l'efficacia preventiva del D-mannosio (➡Post precedente) sembra essere maggiore, con meno effetti avversi.
I commentatori della rivista Prescrire suggeriscono il D-mannosio come prima scelta, quando si consideri una profilassi per evitare terapie antibiotiche ripetute.
Cranberry Reduces the Risk of Urinary Tract Infection Recurrence in Otherwise Healthy Women: A Systematic Review and Meta-Analysis.
J Nutr. 2017 Dec;147(12):2282-2288
Cranberry en prévention des récidives d’infections urinaires
La revue Prescrire 2021 feb;41(448):132-133.
Gilberto Lacchia - Pubblicato 20/06/2021 - Aggiornato 20/06/2021
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