Passa ai contenuti principali

295 - Rosacea

[Tempo di lettura: 5 min] 
È una dermatosi comune dopo i 30 anni. Vanno evitati i fattori scatenanti, utilizzati detergenti delicati e regimi idratanti ed è importante la fotoprotezione. Si usano terapie topiche per le lesioni infiammatorie ed eritematose e può essere necessaria una terapia sistemica per la forma papulopustolosa.


La rosacea è una dermatosi cronica del viso frequente, le cui cause non sono note.

Nella maggior parte dei pazienti ha un andamento benigno, con ripercussioni principalmente estetiche. È più frequente nelle donne dopo i 30 anni.

Le aree colpite sono nella parte centrale del viso: guance, mento, naso, centro della fronte, scollatura.

Può manifestarsi inizialmente con vampate e arrossamenti persistenti del viso e dell’area della scollatura. 
 

I sintomi sono scatenati o peggiorati da molti fattori:
  • emozioni
  • ingestione di alcol, bevande calde o cibi piccanti
  • variazioni della temperatura ambientale
  • esposizione al sole
  • esercizio fisico intenso
  • farmaci (vasodilatatori, steroidi topici, vitamina B3)
Recentemente sono state identificate anche forme di rosacea (e altre dermatosi) scatenate dalle mascherine indossate durante la pandemia.
 
Sul viso in seguito compaiono rossore permanente, papule, pustole, telangectasie.
 
Meno frequentemente può interessare palpebre e congiuntiva (arrossamenti, lacrimazione). In alcuni pazienti la rosacea è complicata da ingrossamento e irregolarità del naso (rinofima).
 


Terapia
È in generale utile limitare i fattori aggravanti, come alcool, esposizione al sole, bevande calde o cibo piccante.

La pulizia delicata e frequente della cute con acqua tiepida e un detergente senza sapone ha lo scopo di ridurre l’irritazione cutanea.

Metronidazolo topico - Applicato due volte al giorno riduce il numero e l'intensità delle lesioni infiammatorie. Non ha effetto sulle teleangectasie. Può causare secchezza, prurito e irritazione locale.

Il metronidazolo topico è disponibile come crema o gel allo 0,75% (Rosiced°, Rozex°) crema o gel all'1% (Metronidazolo Same°). Le formulazioni all'1% sono consigliate una volta al giorno, mentre quelle allo 0,75% si applicano due volte al giorno.

Acido azelaico topico (Finacea°) - Efficace come il metronidazolo, ma con effetti avversi più frequenti. In Italia è disponibile come gel al 15%.

Può causare spesso irritazione e secchezza cutanea, oltre a fotosensibilizzazione, allergia da contatto e ipopigmentazione.

In due studi randomizzati gli effetti avversi sono risultati di intensità da lieve a moderata e transitori nella maggior parte dei pazienti. Meno dell'1% dei pazienti ha accusato sintomi sensoriali gravi e persistenti.

È teratogeno e non va usato in gravidanza.

Brimonidina (Mirvaso°) / Ivermectina (Efacti°) topiche - Hanno un rapporto rischio/beneficio simile a metronidazolo o acido azelaico ma c’è meno esperienza di utilizzo.

La brimonidina può causare alterazioni cromatiche cutanee, bradicardia e ipotensione arteriosa. L'ivermectina è associata a bruciore, irritazione locale e prurito.

Retinoidi topici - Hanno proprietà antinfiammatorie e di riparazione della matrice extracellulare e sono stati studiati nel trattamento della forma papulo-pustolosa con risultati variabili. Secondo i consulenti di UpToDate “sono necessari ulteriori studi per confermare gli effetti dei retinoidi topici sulle lesioni papulo-pustulose della rosacea.”

Tetracicline orali - La doxiciclina (100 mg 1-2 volte/d) è la prima scelta in caso di rosacea papulo-pustolosa, quando il trattamento topico è insufficiente o quando la presentazione è grave fin dall'inizio. Valutata su un periodo di 4 mesi, è efficace nel ridurre numero e intensità delle lesioni infiammatorie.

Se non viene assunta con molta acqua può causare disturbi digestivi, tra cui ulcerazioni esofagee, oltre a fotosensibilizzazione e ipertensione intracranica. L’associazione della doxiciclina con un retinoide orale aumenta il rischio di ipertensione intracranica.

Negli USA è disponibile una formulazione di doxiciclina a basso dosaggio (40 mg a rilascio modificato) sviluppata per ridurre le resistenze batteriche.

Viene utilizzata anche la minociclina (100 mg/d) che può tuttavia dare più frequentemente effetti avversi (intolleranza gastroenterica, iperpigmentazione cutanea, fotosensibilizzazione, vertigini, sindrome lupus-like).

Farmaci orali contenenti ferro, zinco o calcio, antiacidi contenenti alluminio o magnesio, così come i prodotti lattiero-caseari possono ridurre l'efficacia delle tetracicline che vanno assunte a un intervallo di almeno 2 ore da questi.

I cortisonici topici vanno sconsigliati: attenuano rapidamente l'irritazione cautanea, ma l’effetto è temporaneo e possono mantenere le lesioni e indurre un uso ripetuto che è difficile da interrompere.

Sono state utilizzate anche la terapia laser, la luce pulsata e la terapia fotodinamica, ma la loro efficacia rimane incerta.
 


British Association of Dermatologists’ Clinical Standards Unit. British Association of Dermatologists guidelines for the management of people with rosacea 2021.
Br J Dermatol. 2021 May 15

Rosacea First-choice treatments.
Prescrire Int. 2017 May;26(182):126-128

Management of rosacea
UpToDate® - This topic last updated: Jan 05, 2021

Rosacea: Diagnosis and Treatment.
Am Fam Physician. 2015 Aug 1;92(3):187-96

The great mimickers of rosacea.
Cutis. 2014 Jul;94(1):39-45 



Gilberto Lacchia - Pubblicato 16/06/2021 - Aggiornato 16/06/2021


Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere diverse cons