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359 - Test rapidi per l’infezione da SARS-CoV2

 

[Tempo di lettura: 8 min] 
Dall’inizio della pandemia la diagnostica per l’infezione da SARS-CoV2 ha avuto un enorme sviluppo. In tutto il mondo sono in commercio più di 1000 test diagnostici. I test rapidi correlano meglio di quelli molecolari con la replicazione virale e la possibile trasmissione dell’infezione.


Attualmente nel mondo sono in commercio più di 1000 tipi di test molecolari e immunologici per la diagnosi di infezione da SARS-CoV2, tra cui almeno 400 test rapidi (RDT, Rapid Diagnostic Test).

I test per l'infezione acuta da SARS-CoV2 possono essere molecolari o antigenici, entrambi disponibili come RDT.

Quelli molecolari rilevano la presenza di geni virali, come i geni N, S ed E. I test antigenici rilevano i domini, specifici per SARS-CoV2, delle proteine di superficie, compresi il nucleocapside, la proteina spike e i domini di legame al recettore.

Entrambe le tecniche sono altamente specifiche. I test molecolari di laboratorio sono generalmente più sensibili di quelli antigenici perché amplificano le sequenze genomiche.

I test antigenici sono test immunologici che utilizzano anticorpi specifici per SARS-CoV2 che, legandosi alle proteine virali, generano un segnale visivo o di fluorescenza.

La maggior parte utilizza la tecnica a flusso laterale (Lateral Flow Test) su una membrana di nitrocellulosa, mentre in altri vengono utilizzate sottili strisce di microfluidi, perline magnetiche o una lettura in immunofluorescenza per migliorare cattura e rilevamento delle proteine. 
  • L'analita del campione, contenente l'antigene di SARS-CoV2 sospeso nel tampone, viene depositato nel pozzetto del campione (figura a destra). L'analita con l'antigene (in verde) viene assorbito e comincia a diffondersi attraverso la camera di reazione.
  • (4) L'analita entra in prossimità di un anticorpo antigene-specifico per SARS-CoV2 che è coniugato con una sostanza colorata (di solito oro, lattice o un fluorocromo).
  • (5) Il complesso antigene-anticorpo migra per diffusione attraverso la membrana di nitrocellulosa.
  • (6) Il complesso antigene-anticorpo SARS-CoV2 entra in contatto con un secondo anticorpo per un diverso epitopo di un antigene di SARS-CoV2 che ha un legame covalente con il cuscinetto del dispositivo. Si forma un complesso anticorpo-antigene-anticorpo che fa visualizzare linea di positività del test.
  • L'ulteriore diffusione degli anticorpi SARS-CoV2 in eccesso (non legati all'antigene) porta all'associazione con un secondo anticorpo con legame covalente che è specifico per il primo anticorpo SARS-CoV2. (7) Si forma un complesso anticorpo-anticorpo che fa visualizzare la linea di controllo.
Sebbene i test molecolari siano altamente sensibili, possono rimanere positivi per settimane o mesi dopo l'infezione. Gli studi di coltura virale suggeriscono che SARS-CoV2 possa replicarsi solo per 10-14 giorni dopo la comparsa dei sintomi. I test molecolari possono rilevare l'RNA virale residuo ben oltre il periodo compatibile con la replicazione virale.

Al contrario, i test antigenici rimangono positivi per 5-12 giorni dopo la comparsa dei sintomi e funzionano meglio in soggetti con carica virale elevata, che correla con la gravità della malattia e la morte. I test antigenici, quindi, possono correlare meglio con la replicazione virale rispetto ai test molecolari e possono fornire informazioni sulla potenziale trasmissibilità.

Perché un RDT riceva l'approvazione temporanea da parte di FDA, OMS e agenzie regolatorie dell'Unione Europea, deve avere almeno l'80% di sensibilità e il 98% di specificità, rispetto a un riferimento standard di test molecolare RT-PCR di laboratorio (l'OMS ha permesso una specificità ≥97%).

Le agenzie di regolamentazione richiedono il monitoraggio e la segnalazione delle prestazioni dei test rispetto alle varianti virali. Questi requisiti, tuttavia, non prevedono una verifica indipendente dei dati di convalida clinica forniti dal produttore.

Tutti gli RDT antigenici sono approvati per l'uso in soggetti sintomatici e forniscono risultati in 10-30 minuti. Alcuni sono approvati dall’UE per lo screening degli asintomatici; nella maggior parte dei casi è previsto un doppio test in un periodo di 3 giorni, anche se un piccolo numero, ad alta sensibilità, per rilevare l'infezione asintomatica è approvato senza ripetizione del test.

Gli RDT antigenici possono rilevare l'infezione all'inizio della malattia (entro 5-7 giorni dalla comparsa dei sintomi) quando la carica virale è elevata. Queste alte cariche virali sono responsabili della maggior parte dei casi di trasmissione. Questi test hanno dimostrato un valore predittivo positivo più alto (90%) di quelli molecolari di laboratorio (70%) quando confrontati con i risultati positivi della coltura.

Anche se i test rapidi utilizzabili a domicilio ampliano le possibilità di individuazione dei soggetti infettati, è stato dimostrato che sono più accurati se eseguiti da operatori sanitari specificamente formati piuttosto che da persone senza esperienza.

Una recente metanalisi ha incluso 83 studi che hanno confrontato test rapidi antigenici a flusso laterale con test molecolari di laboratorio.

La qualità degli studi valutati era molto variabile. La sensibilità complessiva dei test antigenici, tuttavia, è stata valutata intorno al 75,0% (IC 95%: 71,0-78,0).

La sensibilità dei test antigenici è risultata maggiore nei soggetti sintomatici rispetto agli asintomatici ed era maggiore in una popolazione sintomatica entro 7 giorni dall'inizio dei sintomi rispetto a una popolazione con sintomatologia che durava da più giorni.

La carica virale è risultata il fattore più importante per determinare la sensibilità del test dell'antigenico.

Nelle persone con una bassa probabilità di infezione (p.es. asintomatici senza esposizione nota a SARS-CoV2), un singolo RDT negativo può stabilire che è improbabile un'infezione da SARS-CoV2. Data la specificità non assoluta, un RDT può fornire un falso positivo: si dovrebbe ripetere il test in caso di basso sospetto clinico o bassa prevalenza dell’infezione nella popolazione.

Nei soggetti esposti a SARS-CoV2 il test non è generalmente utile nelle prime 48 ore dall'esposizione, perché il virus non ha ancora raggiunto una carica virale sufficiente.
La finestra più appropriata per il test è generalmente considerata da 5 a 7 giorni dopo l'esposizione, periodo in cui, in media, compare il picco dei sintomi e della carica virale.

In una strategia a singolo test, gli asintomatici esposti potrebbero essere sottoposti a RDT da 5 a 7 giorni dopo l'esposizione.

In una strategia a doppio test, che è l'indicazione approvata dalla FDA per la maggior parte degli RDT per screening degli asintomatici, un secondo RDT dovrebbe essere eseguito 2 giorni dopo un test negativo.

Sono state proposte e attuate strategie di screening seriale di routine, con test frequenti per rilevare rapidamente l’infezione da SARS-CoV2 e ridurre la trasmissione. Tuttavia, quando la prevalenza della popolazione di SARS-CoV2 è bassa, la probabilità di falsi positivi aumenta.





Rapid Diagnostic Testing for SARS-CoV-2.
N Engl J Med. 2022 Jan 7. doi: 10.1056/NEJMcp2117115
 
Factors that Influence the Reported Sensitivity of Rapid Antigen Testing for SARS-CoV-2.
Front Microbiol. 2021 Oct 5;12:714242 doi: 10.3389/fmicb.2021.714242

Antigen-Based Testing but Not Real-Time Polymerase Chain Reaction Correlates With Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 Viral Culture.
Clin Infect Dis. 2021 Nov 2;73(9):e2861-e2866. doi: 10.1093/cid/ciaa1706 


Options for the use of rapid antigen tests for COVID-19 in the EU/EEA - first update
ECDC - 26 Oct 2021




Gilberto Lacchia - Pubblicato 19/01/2022 - Aggiornato 19/01/2022

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