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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

265 - Efficacia dei vaccini anti-COVID a mRNA negli operatori sanitari

[Tempo di lettura: 2 min]  ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ Negli Stati Uniti l'efficacia reale dei vaccini anti-COVID a mRNA è risultata del 90% dopo aver completato il ciclo vaccinale. Circa 4000 operatori sanitari, operatori di ambulanza e altri lavoratori essenziali o di prima linea di otto località statunitensi hanno raccolto autonomamente, ogni settimana, tamponi nasali per effettuare test PCR su SARS-CoV-2, indipendentemente dai sintomi, tra metà dicembre e metà marzo.    Sono stati esclusi coloro che avevano precedenti di infezione da SARS-CoV-2. Durante il periodo dello studio i partecipanti sono stati vaccinati con due dosi di vaccino a mRNA (63%) o con una sola dose (12%). Le infezioni da SARS-CoV-2 confermate sono state 1,38 per 1000 operatori/giorno per i non vaccinati, 0,19 per 1000 per i parzialmente vaccinati (≥14 giorni dopo la prima dose e prima della seconda) e 0,04 per 1000 per chi aveva completato la vaccinazione (≥14 giorni dopo la seconda dose). Questi dati corri

264 - Ipoacusia medicamentosa

[Tempo di lettura: 6 min]  I farmaci che causano perdita dell'udito, ototossici, hanno per lo più una tossicità diretta sulle cellule ciliate dell’orecchio interno o sul nervo uditivo e causano un’ipoacusia neurosensoriale. I meccanismi precisi coinvolti in questa tossicità sono spesso poco definiti o addirittura sconosciuti. I farmaci che causano neuropatie periferiche possono causare perdita dell'udito danneggiando il nervo uditivo. Le ipoacusie medicamentose possono essere uni- o bilaterali, improvvise o progressive. In quest’ultimo caso il legame con l'assunzione del farmaco può richiedere mesi, o addirittura anni, per essere sospettato. L’ototossicità dipende spesso dalla dose e dalla durata dell'esposizione. La perdita dell'udito può peggiorare quando la terapia viene proseguita, ma anche dopo la sua sospensione. Diversi fattori aumentano il rischio, tra cui l’età (giovane o avanzata), il tipo di farmaco, la disidratazione o la ridotta eliminazione del f

263 - Vaccini anti-COVID: Ad26.CoV2-S (Johnson & Johnson)

[Tempo di lettura: 7 min]  L'11 marzo 2021 è stato approvato in Unione europea il vaccino anti-COVID Ad26.CoV2-S di Janssen, del gruppo Johnson & Johnson. Si tratta di un vaccino a vettore virale. Il virus utilizzato è diverso da quello del vaccino di AstraZeneca. Efficacia di circa il 67% dopo una singola dose ed effetti avversi simili a quelli dei vaccini anti-COVID già in uso. Il vaccino Ad26.CoV2-S utilizza come vettore virale un adenovirus umano di sierotipo 26 (Ad26) geneticamente modificato. È stata bloccata la capacità di replicazione ed è stato introdotto il gene che codifica per la proteina spike del SARS-CoV2. Come gli altri tre vaccini già autorizzati, Ad26.CoV2-S non contiene adiuvanti. Il vettore virale Ad26 è quello utilizzato in altri vaccini in corso di sviluppo e anche nel vaccino contro la febbre di Ebola, autorizzato nell'Unione europea nel 2020. La valutazione clinica di Ad26.CoV2-S si basa attualmente su uno studio randomizzato e in doppio cieco che

262 - Ricerca del sangue occulto fecale

[Tempo di lettura: 5 min] La ricerca del sangue occulto fecale è un test di screening utile per la prevenzione dei tumori di colon-retto. È probabile che il suo valore predittivo non venga influenzato dall’uso di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti. Non è sempre chiaro come comportarsi se il test è positivo e la successiva colonscopia negativa. FIT e farmaci proemorragici Ricerche precedenti hanno dimostrato che circa il 6,2% dei risultati dello screening con Fecal Immunochemical Test (FIT) sono positivi, con un valore predittivo positivo dal 35% al 55%. Gli autori olandesi di una metanalisi si sono chiesti se l'uso di farmaci che potrebbero causare emorragie (FANS, aspirina, anticoagulanti) possa ridurre il valore predittivo positivo rendendo più probabile che sanguinino lesioni benigne (aumentando i falsi positivi) o se possa aumentare il valore predittivo positivo rendendo più probabile che sanguinino le lesioni precancerose e maligne. La ricerca della letteratura

261 - Contraccezione di emergenza

[Tempo di lettura: 7 min]  La contraccezione di emergenza o post-coitale (CPC) può essere utilizzata dopo un rapporto sessuale non protetto (RNP), quando un metodo è stato utilizzato in modo imperfetto (rottura o scivolamento del preservativo, dimenticanza della pillola, ecc.), dopo l’espulsione di un dispositivo intrauterino o nei giorni che la precedono, oppure in caso di violenza sessuale. La CPC può essere utilizzata con pazienti di tutte le età. La CPC farmacologica funziona ritardando l'ovulazione o impedendo la fecondazione; non è un mezzo abortivo. Non esiste una spiegazione precisa dell'efficacia degli IUD in rame nella CPC.    Mentre l'inibizione della fecondazione è una spiegazione accettata per l’uso continuo degli IUD, il meccanismo per l'uso postcoitale non è chiaro, probabilmente legato all’effetto del rame nell’alterare la funzionalità di ovulo e spermatozoi. La probabilità di una gravidanza durante un rapporto sessuale senza uso di contraccettivi v

260 - Vaccino di AstraZeneca: efficacia negli anziani e profilo di sicurezza

[Tempo di lettura: 7 min]  Negli studi clinici che hanno portato all'autorizzazione del vaccino anti-COVID ChAdOx1 nCoV-19 (AstraZeneca) non era possibile valutare l'efficacia negli anziani, dato il numero insufficiente di soggetti arruolati. Alcuni studi epidemiologici britannici forniscono informazioni utili sull’efficacia negli anziani. Interessanti anche i dati di farmacovigilanza da cui non emergono segnali particolari. Gli studi registrativi del vaccino ChAdOx1 riguardavano soprattutto persone giovani e non avevano una potenza statistica sufficiente per valutare l’efficacia negli anziani (→ Vaccini anti-COVID: ChAdOx1 nCoV-19 ). A inizio marzo sono stati pubblicati i risultati di studi epidemiologici condotti da Public Health Scotland e Public Health England . Gli studi epidemiologici hanno un livello di evidenza inferiore a quelli degli studi randomizzati, ma forniscono dati complementari. I dati della popolazione scozzese sono stati ricavati da diversi database s

259 - Scarsa risposta ai vaccini anti-COVID nei trapiantati

[Tempo di lettura: 2 min]  ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ I pazienti trapiantati che assumono una terapia immunosoppressiva potrebbero avere una scarsa risposta anticorpale ai vaccini a mRNA. I soggetti immunocompromessi sono stati esclusi dagli studi sui vaccini anti-COVID a mRNA. Per comprendere meglio l'immunogenicità dei vaccini mRNA negli immunocompromessi, un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine ha quantificato la risposta umorale alla prima dose in pazienti portatori di trapianti di organi solidi. Circa 20 giorni dopo aver ricevuto la prima dose di un vaccino a mRNA sono state valutate le risposte anticorpali in oltre 400 trapiantati. Gli anticorpi erano rilevabili solo nel 17% dei soggetti. Questi risultati contrastano con la intensa immunogenicità iniziale osservata negli studi sui vaccini a mRNA: 100% di sieroconversione antispike entro il 15° giorno dopo la vaccinazione con mRNA-1273 (Moderna) ed entro il 21° giorno dopo la vaccinazione con B

258 - Reazioni allergiche acute ai vaccini anti-COVID a mRNA

[Tempo di lettura: 2 min]  ⚡ NOTIZIA FLASH ⚡ In una lettera a JAMA di inizio marzo, i ricercatori forniscono qualche cifra sulle reazioni allergiche acute ai vaccini anti-COVID. La ricerca ha coinvolto 64.900 dipendenti di un centro ospedaliero di Boston che hanno ricevuto la prima dose di un vaccino anti-COVID a mRNA: 25.929 vaccinati con Pfizer-BioNTech e 38.971 con Moderna.  Reazioni allergiche acute sono state segnalate da 1365 persone (2,10%), in percentuale leggermente superiore con il vaccino Moderna rispetto a Pfizer-BioNTech (2,20% vs 1,95%). Le reazioni comprendevano prurito o eruzioni cutanee in punti diversi dal sito di iniezione, sintomi respiratori, orticaria ed edema. È stata confermata una reazione anafilattica in 16 persone (0,025%): 7 casi con Pfizer-BioNTech (0,027%) e 9 con Moderna (0,023%). Le reazioni anafilattiche riguardavano donne nel 94% dei casi. L’età media era di 41 anni, il 63% aveva una storia di allergia e il 31% di anafilassi.    La reazione anafil

257 - α-Bloccanti per nefropatici con ipertensione ribelle?

[Tempo di lettura: 3 min]  Gli effetti a lungo termine della terapia con α-bloccanti associati ad altri antipertensivi in pazienti con insufficienza renale cronica non sono ben conosciuti. Uno studio osservazionale canadese offre nuovi dati sui potenziali benefici e danni associati a questi farmaci che oggi sono meno prescritti di un tempo. Nello studio ALLHAT (pubblicato su JAMA nel 2002) i pazienti in monoterapia con doxazosin avevano più frequentemente insufficienza cardiaca rispetto a chi utilizzava altri farmaci antipertensivi.   Nell’ALLHAT erano esclusi i pazienti con insufficienza renale significativa (creatinina media 1.0 mg/dl).  Da allora l'uso degli α-bloccanti per il trattamento dell'ipertensione è diminuito. Vengono ancora prescritti come terapia di associazione in pazienti con ipertensione resistente, molti dei quali con insufficienza renale cronica. In uno studio osservazionale canadese sono stati identificati 381.000 pazienti ipertesi di età >65 anni. Pe

256 - Anafilassi da farmaci: chi sono i responsabili?

[Tempo di lettura: 3 min]  Anticorpi monoclonali, farmaci intraoperatori, antibiotici, antinfiammatori non steroidei e mezzi di contrasto sono i farmaci che più spesso causano reazioni anafilattiche. L'incidenza delle reazioni anafilattiche sembra essere in aumento, con una prevalenza stimata del 15% circa nel corso della vita. Una ricerca nel database FAERS ( FDA Adverse Event Reporting System ) ha estratto i dati sulle crisi anafilattiche da farmaci negli ultimi 20 anni. Il database è principalmente statunitense ma una parte delle segnalazioni proviene da Regno Unito, Germania, Francia, Giappone e Canada. Su 175 milioni di segnalazioni di eventi avversi a farmaci, 47.500 (0,27%) erano reazioni anafilattiche. Di queste circa 3000 (~6%) sono risultate fatali. I farmaci coinvolti con maggiore frequenza erano antibiotici, anticorpi monoclonali, FANS, mezzi di contrasto, farmaci intraoperatori e paracetamolo. Gli antibiotici, i FANS e i mezzi di contrasto sono stati a lungo i pri

255 - Efficacia del vaccino anti-COVID BNT162b2 nel mondo reale

[Tempo di lettura: 2 min] ⚡ NOTIZIA FLASH Uno studio israeliano ci fornisce i primi dati sull’efficacia del vaccino Pfizer nella popolazione generale. Lo studio stima un'efficacia elevata del vaccino BNT162b2 per la prevenzione della COVID sintomatica in un setting non controllato. I risultati degli studi clinici di solito non riflettono accuratamente i risultati nel mondo reale.    Quando un farmaco o un intervento è introdotto sul mercato, questo viene applicato a una popolazione più diversificata rispetto a quella molto selezionata degli studi clinici. Spesso farmaci o vaccini subiscono piccole variazioni di dosaggio o nei tempi di somministrazione. Lo studio è stato condotto utilizzando i dati di Clalit Health Services , che fornisce assistenza sanitaria al 53% della popolazione di Israele. L’obiettivo era calcolare l'efficacia del vaccino Pfizer BNT162b2 nella prevenzione delle manifestazioni della COVID. Ognuno tra i quasi 600.000 vaccinati tra fine dicembre 2020 e fin

254 - Reazioni cutanee ritardate al vaccino Moderna mRNA-1273

[Tempo di lettura: 2 min] ⚡ NOTIZIA FLASH In una lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine è descritta una casistica di 12 pazienti che hanno avuto reazioni cutanee ritardate dopo essere stati vaccinati con il vaccino Moderna. Le reazioni sono comparse vicino al punto di iniezione in media 8 giorni dopo la prima dose del vaccino. Le reazioni consistevano in eritemi, aree di induratio e dolorabilità locale. Cinque pazienti avevano placche di almeno 10 cm di diametro. I sintomi si sono risolti in media in 6 giorni. Nella maggior parte dei casi è stata utilizzata una terapia sintomatica con ghiaccio e antistaminici, mentre ad alcuni sono stati prescritti cortisonici e, in un paziente, antibiotici. Queste reazioni non sono controindicazioni alla vaccinazione: a tutti i pazienti è stato consigliato di praticare anche la seconda dose. La metà dei pazienti ha avuto una recidiva della reazione dopo la seconda dose, che in media è comparsa 2 giorni dopo. Il sospetto che si tratt

253 - Ematuria microscopica

[Tempo di lettura: 7 min]  La prevalenza dell’ematuria microscopica asintomatica è del 2-13% in individui sottoposti a screening. L'ematuria macroscopica si associa a neoplasie nell'8-25% dei casi, ma quella microscopica solo nel 2,6%. L'ematuria microscopica può essere scoperta per caso, quando viene trovato sangue (globuli rossi o emoglobina) a un'analisi delle urine o Combur test eseguiti per altri motivi.    L'ematuria anormale è comunemente definita dalla presenza di 3 o più globuli rossi per campo nel sedimento. Si tratta di un riscontro comune, spesso benigno, in soggetti giovani e in molti casi non viene individuata una causa specifica. A tutti i pazienti con segni o sintomi di infezioni urinarie (febbre, disuria, presenza di leucociti nelle urine, Combur test positivo per i nitriti) va richiesta un’urocoltura. Dopo la terapia dell'eventuale infezione e si verifica la scomparsa dell'ematuria. Non esiste una causa di ematuria microscopica che, in ass

252 - Gabapentin, pregabalin: ancora inviti alla prudenza

Tempo di lettura: 3 min   AGGIORNAMENTO Pregabalin e gabapentin sono autorizzati per il trattamento di epilessia, ansia e dolore neuropatico cronico. Le prescrizioni di gabapentin e pregabalin sono aumentate negli ultimi anni. Sono ugualmente aumentate le segnalazioni di effetti avversi gravi. All'inizio degli anni 2000, in 5 anni il numero di prescrizioni nel Regno Unito è aumentato del 350% per il pregabalin e del 150% per il gabapentin.  Sulla mia piccola casistica di 1250 assistiti, confrontando le prescrizioni tra il periodo 2012-2015 e 2016-2018 ho osservato un aumento del 220% nella prescrizione di entrambi i principi attivi. L'aumento è dovuto soprattutto all'utilizzo per il dolore neuropatico. Già alla fine del 2017, la UK Medicines Agency avvertiva di un aumento delle segnalazioni di decessi legati a pregabalin (4 morti nel 2012 e 111 nel 2016) e al gabapentin (8 nel 2012 e 59 nel 2016). Nel bollettino mensile di febbraio 2021, l'agenzia ci ricorda che s