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8 - Scripta manent e reazioni avverse ai farmaci

Chiunque pratichi tutti i giorni la medicina generale, si rende ben presto conto che molto spesso i pazienti dicono di aver capito (o NON dicono di NON aver capito) mentre non hanno effettivamente compreso ciò che stiamo cercando di comunicare loro.

Con anziani politrattati e problematiche multiple, ciò può essere particolarmente pericoloso.

In particolare, nei problemi di comunicazione della posologia di un farmaco il rischio di reazioni avverse aumenta di molto.

Ecco un paio di esempi:
  1. Uomo di 48 anni, ansioso, stressato sul lavoro. Dal 2015 all'inizio del 2017 aveva già utilizzato del Dropaxin gocce che poi aveva gradualmente sospeso. La scorsa settimana chiede di ricominciare la terapia, perché nuovamente è molto ansioso e ha qualche attacco di panico. Gli consiglio di riprendere con una decina di gocce al giorno per una settimana e poi aumentare. Ieri mi telefona dalla macchina (tutti i giorni fa più di 140 km in macchina per andare e tornare dal lavoro!) dicendo che gli sembra che la terapia non stia dando gli effetti desiderati. Anzi, si sente più ansioso, non dorme, ha un malessere generalizzato. Dopo qualche minuto di colloquio gli chiedo che posologia stia utilizzando: non ricordando bene quanto gli avevo detto, ha letto il foglietto illustrativo e, facendo una conversione tra ml e gocce, aveva cominciato a prendere 2 ml al giorno (= 40 gocce!).
  2. Uomo di 77 anni, con una problematica di neuropatia, canale stretto e dolori neuropatici agli arti inferiori. Gli ho prescritto Laroxyl, da iniziare con 5 gocce alla sera e poi eventualmente aumentare. Torna oggi: effettivamente i dolori vanno meglio, ma ha una gran secchezza della bocca e stipsi.
        - Quante gocce prende?
        - 20 gocce, come mi aveva detto!

Take home message: per quanto sembri di perdere tempo prezioso, la posologia dei farmaci, soprattutto se nuovi e a margine terapeutico ristretto, va consegnata scritta. È un tempo ben speso che molto probabilmente ce ne farà risparmiare in futuro.

Gilberto Lacchia


Pubblicato: 19/01/2018 Aggiornato: 19/10/2018

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