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560 - Tromboembolia venosa, contraccettivi e FANS

L'associazione di contraccettivi e FANS in donne in età fertile aumenta significativamente il rischio di tromboembolia venosa. [Lettura 3 min]

Uno studio basato su dati sanitari danesi, in collaborazione con l’università di Napoli e il centro di farmacovigilanza della Campania, ha esaminato il rischio di tromboembolia (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare) in donne che assumevano contemporaneamente un contraccettivo ormonale e un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) diverso dall'aspirina, poiché è noto che questi farmaci espongono le donne a questo tipo di eventi avversi.

I FANS più comunemente utilizzati erano ibuprofene, diclofenac e naprossene.

I contraccettivi venivano classificati in base al rischio tromboembolico noto:
  • contraccettivi ad alto rischio: estroprogestinici sotto forma di dispositivo transdermico, anello vaginale o compresse contenenti 50 microgrammi di etinilestradiolo o tra 20 e 40 microgrammi di etinilestradiolo associato a un progestinico come desogestrel, gestodene o drospirenone;
  • contraccettivi a rischio intermedio: tutti gli altri estroprogestinici e il medrossiprogesterone iniettabile;
  • contraccettivi a basso rischio: contraccettivi solo progestinici non associati, impianti o dispositivi intrauterini ormonali (IUD).
Lo studio ha incluso circa 2 milioni di donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni, residenti in Danimarca tra il 1996 e il 2017, senza storia di trombosi venosa o arteriosa, cancro, trombofilia, isterectomia bilaterale o ovariectomia bilaterale, sterilizzazione o trattamenti per infertilità.

Sono stati esclusi dall’analisi i periodi post-partum e post interruzione di gravidanza.


Più di 500.000 donne hanno utilizzato contemporaneamente un contraccettivo ormonale e un FANS e si sono verificati circa 8700 episodi di tromboembolia venosa (TEV), cioè trombosi venosa profonda o embolia polmonare.

L'aumento del rischio di TEV (rischio relativo stimato con hazard ratio, HR) in caso di esposizione a FANS è risultato:
  • 7 volte maggiore nelle donne che non assumevano contraccettivi ormonali (HR: 7,2; IC95 6,0 - 8,5)
  • 11 volte maggiore nelle donne che assumevano un contraccettivo ormonale ad alto rischio (HR: 11; IC95: 9,6 - 12,6)
  • 8 volte maggiore nelle che assumevano un contraccettivo ormonale a rischio intermedio (HR: 7,9; IC95: 5,9 - 10,6)
  • 4 volte maggiore nelle che assumevano un contraccettivo ormonale a rischio basso (HR: 4,5; IC95: 2,6 - 8,1)
Rispetto all'assenza di assunzione di FANS, ogni 100.000 donne, durante la prima settimana di trattamento con FANS il numero di TEV in eccesso era 4 nelle donne che non utilizzavano contraccettivi ormonali, 23 nelle donne che utilizzavano contraccettivi ormonali ad alto rischio, 11 in quelle che utilizzavano contraccettivi ormonali a rischio intermedio e 3 nelle utilizzatrici di contraccettivi ormonali a basso rischio.

In pratica - In associazione a FANS, il rischio di TEV sembrava aumentare con l’aumento del livello di rischio del contraccettivo.

Anche se i numeri assoluti non sono grandi, gli autori concludono che è importante informare le donne sui rischi di TEV associati a FANS diversi dall'aspirina, soprattutto quelle che assumono contraccettivi ormonali e nelle quali è necessaria una terapia a lungo termine con FANS.


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Gilberto Lacchia - Pubblicato 24/05/2024 - Aggiornato 24/05/2024

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