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172 - Lesioni polmonari gravi da sigaretta elettronica

Tempo di lettura: 4 min
È noto che l'inalazione di sostanze tossiche può causare lesioni polmonari. Molto di ciò che si conosce sulle sindromi da inalazione di sostanze chimiche deriva da alti livelli di esposizione in contesti professionali o in situazioni in cui possono verificarsi incendi o incidenti (esplosioni in impianti industriali, deragliamenti di vagoni ferroviari contenenti sostanze chimiche, sovraesposizione a prodotti per la pulizia della casa).

A partire dalla prima metà del 2019 hanno cominciato ad accumularsi, soprattutto negli Stati Uniti, le segnalazioni di utilizzatori di sigarette elettroniche con lesioni polmonari che si presumono causate dall'esposizione a sostanze chimiche presenti nel liquido di vaporizzazione. Le pneumopatie erano gravi, richiedevano il ricovero, a volte il supporto respiratorio e i dati attuali indicano una mortalità del 2%.

Nell'agosto 2019 la FDA statunitense ha riferito di 215 osservazioni di pneumopatie in persone che avevano usato sigarette elettroniche. Al gennaio 2020 i CDC statunitensi avevano segnalato 2602 casi di pneumopatie associate all'uso di sigarette elettroniche, 57 dei quali mortali. L'età media dei pazienti era di 51 anni. 

La maggior parte dei casi segnalati riguarda giovani che si presentavano con una grave pneumopatia attribuita alla vaporizzazione, con infiltrati bilaterali all'rx torace. I sintomi respiratori comprendevano dispnea, dolore toracico, tosse, emottisi. Molti soggetti avevano anche disturbi digestivi associati: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali. In una casistica di 53 pazienti, 50 erano stati ricoverati, 17 intubati e ventilati e 1 paziente è morto.

L'84% dei pazienti aveva utilizzato prodotti di vaporizzazione contenenti tetraidrocannabinolo (THC). In Belgio, nel novembre 2019 è stata segnalata la morte di un uomo di 18 anni causata da una pneumopatia attribuita al fumo di sigaretta elettronica.

Le soluzioni per sigaretta elettronica utilizzate erano diverse nei casi segnalati e non è ancora stato possibile identificare il ruolo di un particolare prodotto. Dei 573 casi per i quali sono disponibili informazioni sulla composizione della soluzione nei 3 mesi precedenti la pneumopatia, nel 76% era stata utilizzata una soluzione contenente THC, nel 58% una soluzione contenente THC e nicotina e nel 13% una soluzione contenente solo nicotina senza cannabinoide.

Nel novembre 2019 il CDC ha riferito che con l'analisi del del liquido di lavaggio broncoalveolare di 29 pazienti con pneumopatie legate alla vaporizzazione era stata identificata la vitamina E acetato in tutti i campioni e ciò rende sospetta questa sostanza. Tuttavia, il ruolo di molte altre sostanze è ancora sotto esame.

In questi pazienti non è stata riscontrata alcuna infezione e la causa sospetta di queste pneumopatie è l'esposizione a un prodotto chimico. La grande varietà di composizione delle soluzioni per le sigarette elettroniche e la mancanza di controllo sulla loro produzione rendono difficile conoscere i rischi a cui espongono, anche perché contengono molte sostanze per la conservazione, aromi, ecc. Inoltre, si formano nuove sostanze quando la soluzione viene riscaldata.

Le segnalazioni provenienti dagli Stati Uniti non permettono di incriminare un particolare tipo di soluzione per sigarette elettroniche tra la grande varietà di quelle esistenti come causa dei gravi disturbi respiratori, ma confermano la grande incertezza sugli effetti dei vari inalanti dopo il loro riscaldamento.


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Sigarette elettroniche per smettere di fumare

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Cigarettes électroniques : pneumopathies mortelles aux États‑Unis d'Amérique
La revue Prescrire 2020 jan;40(435):29

Vitamin E Acetate in Bronchoalveolar-Lavage Fluid Associated with EVALI
N Engl J Med. 2019;10.1056/NEJMoa1916433

Vaping-Induced Lung Injury
NEJM - Editorial September 6, 2019





Gilberto Lacchia

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Pubblicato: 06/04/2020 Aggiornato: 06/04/2020

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