Passa ai contenuti principali

482 - Metodologia ATC/DDD

[Tempo di lettura: 7 min] 
Per comprendere i rapporti periodici dell’osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali dell’AIFA è necessario capire il concetto di Dose Definita Giornaliera (DDD) applicato alla classificazione ATC.

L’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) assicura il monitoraggio dei consumi e della spesa dei medicinali erogati a carico del Servizio sanitario nazionale per l’assistenza convenzionata, la distribuzione diretta e per conto da parte delle farmacie, l’assistenza ospedaliera e per i medicinali di classe C acquistati direttamente dal cittadino, oltre all’acquisto privato dei medicinali di classe A-H.

Istituito nel 1998, l'OsMed ha varie finalità, tra cui:
  • descrivere i cambiamenti nell’uso dei farmaci;
  • correlare problemi di sanità pubblica e uso di medicinali o categorie terapeutiche;
  • favorire la diffusione dell’informazione sull’uso dei farmaci;
  • confrontare il consumo dei medicinali in Italia con quello delle diverse regioni;
  • fornire spunti per correlare la prevalenza delle patologie nel territorio con il corrispondente utilizzo di farmaci e
  • proporre l’interpretazione dei principali fattori che influenzano la variabilità nelle prescrizioni.
L'osservatorio analizza e integra i dati provenienti da:
  • banca dati centrale dei medicinali per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche e per l’acquisto privato a carico del cittadino,
  • distribuzione diretta e per conto,
  • consumi ospedalieri,
  • prescrizioni farmaceutiche in assistenza convenzionata,
  • prestazioni farmaceutiche erogate attraverso le farmacie.
I principali dati presenti nei database amministrativi sono i codici identificativi di farmaco (codice AIC), medico prescrittore, paziente, il numero di confezioni prescritte e la data della prescrizione.

L'analisi di questi soli dati non fornirebbe molte informazioni, ma solo graduatorie del numero di pezzi o di ricette per tipo di confezione farmaceutica, con il problema di non poter confrontare confezioni diverse dello stesso farmaco contenenti un diverso numero di unità posologiche o, ancor meno, farmaci aventi diversa potenza o diversa durata del ciclo terapeutico.

La metodologia internazionale che permette di produrre stime affidabili dell’esposizione della popolazione ai farmaci, di confrontare i consumi di farmaci o classi di farmaci diversi e l’uso di farmaci in aree diverse è detta ATC/DDD.

Le sigle indicano la classificazione Anatomica Terapeutica Chimica, (ATC) e la Defined Daily Dose (Dose Definita Giornaliera, DDD).

La metodologia ATC/DDD facilita la presentazione e il confronto delle statistiche sul consumo di farmaci a livello internazionale, nazionale e regionale, nonostante differenze di nomenclatura, dimensioni delle confezioni, prezzi e dosaggi abituali.


Classificazione ATC

Nel sistema di classificazione ATC, i farmaci sono suddivisi in gruppi sulla base degli organi o apparati su cui agiscono e delle loro proprietà chimiche, farmacologiche e terapeutiche.

La classificazione è articolata in cinque livelli gerarchici:
  • I livello: 14 gruppi anatomici principali
  • II livello: gruppi terapeutici principali
  • III/IV livello: sottogruppi chimici/farmacologici/terapeutici
  • V livello: singoli principi attivi
Uno stesso principio attivo può ricevere più di un codice ATC se esistono prodotti diversi per indicazione terapeutica, dosaggio e via di somministrazione.


Dose definita giornaliera (DDD)

Per uno stesso principio attivo, possono esistere numerose preparazioni in commercio: confezioni dello stesso farmaco con diverso numero di compresse che vengono conteggiate come un pezzo, ma con numero di dosi unitarie diverso.

Per esempio, una confezione di amoxicillina consente alcuni giorni di terapia, mentre per la piperacillina possono essere necessarie più confezioni (una fiala) per più giorni di terapia.

Per misurare il consumo dei farmaci si utilizza la DDD, assegnata solo a farmaci con codice ATC, che è diventata l'unità di misura standard internazionale della prescrizione farmaceutica.

Attraverso la DDD, i dati si esprimono come numero di giornate "convenzionali" di terapia prescritte.

Sono quindi direttamente confrontabili farmaci che vengono utilizzati a dosi diverse (diversa potenza farmacologica) o anche farmaci con indicazioni diverse.

La DDD è definita come dose media di mantenimento (non la dose iniziale) presunta al giorno per un farmaco utilizzato per la sua indicazione terapeutica principale negli adulti.

Viene assegnata una sola DDD per ogni codice ATC e via di somministrazione.

La DDD può essere una dose che viene prescritta raramente o mai, perché è una media di due o più dosi comunemente usate. Non è quindi né la dose raccomandata, né quella prescritta, ma solo un valore medio che consente di misurare le prescrizioni dei farmaci.

Le DDD non sono stabilite per tutti i farmaci con codice ATC. I principali gruppi di farmaci senza DDD sono:
  • prodotti topici (maggior parte dei prodotti del gruppo ATC D),
  • sieri (ATC J06)
  • vaccini (ATC J07)
  • farmaci antineoplastici (ATC L01)
  • anestetici generali e locali (ATC N01)
  • oftalmologici e otologici (maggior parte dei prodotti del gruppo ATC S),
  • estratti di allergeni (ATC V01)
  • mezzi di contrasto (ATC V08).
I dati di solito sono espressi in numero di DDD per 1000 abitanti al giorno (DDD/1000 abitanti/die).

Questo indicatore permette di confrontare i volumi di prescrizioni in popolazioni diverse e di ottenere una stima approssimativa dell'esposizione a un determinato farmaco o gruppi di farmaci in una popolazione.

Se in una determinata popolazione sono state prescritte 50 DDD di un farmaco ogni mille abitanti al giorno, questo dato indica che 50 persone su 1000, cioè il 5%, hanno ricevuto in media ogni giorno una DDD di quel farmaco.





The ATC/DDD Methodology
WHO

Defined Daily Dose (DDD)
WHO

Gli strumenti: il metodo di classificazione secondo il sistema ATC/DDD
AIFA - Bollettino di informazione sui farmaci, IX, n. 6, 2002

Rapporti dell'Osservatorio Nazionale sull'Impiego dei Medicinali
AIFA - OsMed





Gilberto Lacchia - Pubblicato 18/04/2023 - Aggiornato 18/04/2023

Commenti

Post popolari in questo blog

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

304 - Scialorrea da farmaci

[Tempo di lettura: 4 min]    Diversi farmaci, utilizzati soprattutto in psichiatria, possono causare ipersalivazione. È un problema che può ridurre la qualità di vita dei pazienti e a volte avere complicanze gravi. La scialorrea (ipersalivazione) è un sintomo soggettivo, percepito dal paziente come eccessiva produzione di saliva. A volte si presenta con una fuoriuscita di saliva dalla bocca perché il soggetto non riesce a trattenerla dietro la barriera labiale. È un fenomeno comune nei neonati, ma è considerata anomala dopo i quattro anni. Può essere causata dalla diminuzione della frequenza di deglutizione o dall’aumento della produzione di saliva. Le cause possono essere locali (odontalgia, protesi mal posizionate, infiammazioni o infezioni orali), neurologiche (nevralgia trigeminale, tumori cerebrali, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica), tossiche (mercurio, iodio, fluoruro di sodio, funghi velenosi, nicotina) o farmacologiche. La scialorrea può avere diverse cons