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La candidosi vulvovaginale può essere trattata sia con antimicotici topici sia con preparati sistemici. Una revisione Cochrane che ha valutato l’efficacia e la sicurezza dei due tipi di terapie ha ottenuto risultati simili per le terapie sistemiche e per quelle locali.
La candidosi vulvovaginale è un'infezione della vagina e della vulva che causa infiammazione, secrezioni, irritazione e prurito.
È un’infezione vaginale molto comune e le stime suggeriscono che il 75% delle donne soffra almeno di un episodio prima della menopausa.
È causata da una proliferazione di lieviti di genere Candida, principalmente Candida albicans.
Si tratta di infezioni benigne, ma fastidiose e spesso ricorrenti.
Diversi farmaci predispongono allo sviluppo di candidosi vaginali, tra cui:
In diversi studi randomizzati gli antimicotici orali e topici hanno ottenuto tassi di guarigione clinica simili, superiori al 90%; la guarigione micologica a breve termine è leggermente inferiore (70-80%).
Gli studi che hanno valutato la preferenza delle pazienti hanno costantemente segnalato una preferenza per il trattamento orale.
Le terapie topiche, tuttavia, causano meno effetti collaterali, mentre i farmaci orali possono causare intolleranza gastrointestinale, cefalea, rash e anomalie transitorie degli indici di funzionalità epatica.
La candidosi vulvovaginale è un'infezione della vagina e della vulva che causa infiammazione, secrezioni, irritazione e prurito.
È un’infezione vaginale molto comune e le stime suggeriscono che il 75% delle donne soffra almeno di un episodio prima della menopausa.
È causata da una proliferazione di lieviti di genere Candida, principalmente Candida albicans.
Si tratta di infezioni benigne, ma fastidiose e spesso ricorrenti.
Diversi farmaci predispongono allo sviluppo di candidosi vaginali, tra cui:
- terapie antibiotiche,
- corticosteroidi o altri immunosoppressori,
- terapia ormonale sostitutiva per la menopausa,
- contraccettivi orali.
In diversi studi randomizzati gli antimicotici orali e topici hanno ottenuto tassi di guarigione clinica simili, superiori al 90%; la guarigione micologica a breve termine è leggermente inferiore (70-80%).
Gli studi che hanno valutato la preferenza delle pazienti hanno costantemente segnalato una preferenza per il trattamento orale.
Le terapie topiche, tuttavia, causano meno effetti collaterali, mentre i farmaci orali possono causare intolleranza gastrointestinale, cefalea, rash e anomalie transitorie degli indici di funzionalità epatica.
Gli antimicotici azolici, inoltre, interagiscono notoriamente con numerosi principi attivi.
Inoltre, i farmaci orali richiedono uno o due giorni in più rispetto alla terapia topica per alleviare i sintomi.
L'istituto Cochrane ha pubblicato nel 2020 una revisione sistematica per valutare l'efficacia degli antimicotici orali rispetto a quelli intravaginali nella candidosi vulvovaginale non complicata.
Per definizione, la candidosi vulvovaginale non complicata ha le seguenti caratteristiche:
Le percentuali di guarigione clinica per le pazienti che hanno utilizzato cicli di breve durata (da 5 a 15 giorni) di antimicotici orali rispetto a quelli intravaginali sono risultate simili.
In 13 studi (~1.800 pazienti), l'efficacia del trattamento intravaginale (guarigione del 77%) era simile a quella del trattamento orale (guarigione del 79%).
Anche quando le pazienti sono state trattate con una terapia a lungo termine (da 2 a 12 settimane), le percentuali di guarigione clinica sono state simili per gli antimicotici intravaginali (guarigione dell'84%) o orali (guarigione dell'85%) sulla base dei risultati di nove studi clinici (~1.000 pazienti).
Gli antimicotici orali hanno ottenuto percentuali di guarigione micologica più elevate rispetto agli antimicotici intravaginali sia a breve termine (NNT = 30) sia a lungo termine (NNT = 19).
Il rischio di interrompere la terapia a causa di effetti avversi quando si utilizzano antimicotici orali o intravaginali è risultato basso.
Gli effetti avversi segnalati comprendevano cefalea e disturbi gastrointestinali per gli antimicotici orali e irritazione o sensazione di bruciore per gli antimicotici intravaginali. La probabilità di effetti avversi era la stessa (12%) tra le pazienti che hanno utilizzato un trattamento sistemico o topico.
In pratica - La risoluzione clinica dei sintomi è simile per i farmaci antimicotici orali e intravaginali, sia a breve termine (da 5 a 15 giorni) sia a lungo termine (da 2 a 12 settimane).
Le percentuali di guarigione micologica sono leggermente più elevate nelle pazienti trattate con antimicotici orali sia nel follow-up a breve termine sia in quello a lungo termine.
L'assenza di superiorità di qualsiasi formulazione, principio attivo o via di somministrazione suggerisce che il costo, la preferenza della paziente, le controindicazioni e le possibili interazioni siano le considerazioni principali nella decisione di prescrivere un antimicotico orale o topico.
I revisori della rivista Prescrire, come prima scelta suggeriscono econazolo (150 mg a rilascio prolungato) o clotrimazolo (500 mg) per via vaginale in dose unica.
In caso di preferenza della via orale consigliano il fluconazolo orale (150 mg) in dose unica.
Oral versus intra-vaginal imidazole and triazole anti-fungal treatment of uncomplicated vulvovaginal candidiasis (thrush).
Cochrane Database Syst Rev. 2020;(8):CD002845
Candida vulvovaginitis: Treatment
UpToDate - Topic last updated: Dec 20, 2022
Candidose vulvovaginale
Prescrire - 2021
Gilberto Lacchia - Pubblicato 17/02/2023 - Aggiornato 17/02/2023
Inoltre, i farmaci orali richiedono uno o due giorni in più rispetto alla terapia topica per alleviare i sintomi.
L'istituto Cochrane ha pubblicato nel 2020 una revisione sistematica per valutare l'efficacia degli antimicotici orali rispetto a quelli intravaginali nella candidosi vulvovaginale non complicata.
Per definizione, la candidosi vulvovaginale non complicata ha le seguenti caratteristiche:
- episodi sporadici(≤ 3 episodi/anno);
- segni/sintomi da lievi a moderati;
- probabile infezione da Candida albicans;
- paziente sana e non gravida;
- paziente immunocompetente.
- orali: fluconazolo (Diflucan°) e itraconazolo (Sporanox°) per via orale;
- intravaginali: butoconazolo, sertaconazolo e terconazolo (non in commercio in Italia) e clotrimazolo (Canesten°), econazolo (Pevaryl°), miconazolo (Gynodaktarin°).
Le percentuali di guarigione clinica per le pazienti che hanno utilizzato cicli di breve durata (da 5 a 15 giorni) di antimicotici orali rispetto a quelli intravaginali sono risultate simili.
In 13 studi (~1.800 pazienti), l'efficacia del trattamento intravaginale (guarigione del 77%) era simile a quella del trattamento orale (guarigione del 79%).
Anche quando le pazienti sono state trattate con una terapia a lungo termine (da 2 a 12 settimane), le percentuali di guarigione clinica sono state simili per gli antimicotici intravaginali (guarigione dell'84%) o orali (guarigione dell'85%) sulla base dei risultati di nove studi clinici (~1.000 pazienti).
Gli antimicotici orali hanno ottenuto percentuali di guarigione micologica più elevate rispetto agli antimicotici intravaginali sia a breve termine (NNT = 30) sia a lungo termine (NNT = 19).
Il rischio di interrompere la terapia a causa di effetti avversi quando si utilizzano antimicotici orali o intravaginali è risultato basso.
Gli effetti avversi segnalati comprendevano cefalea e disturbi gastrointestinali per gli antimicotici orali e irritazione o sensazione di bruciore per gli antimicotici intravaginali. La probabilità di effetti avversi era la stessa (12%) tra le pazienti che hanno utilizzato un trattamento sistemico o topico.
In pratica - La risoluzione clinica dei sintomi è simile per i farmaci antimicotici orali e intravaginali, sia a breve termine (da 5 a 15 giorni) sia a lungo termine (da 2 a 12 settimane).
Le percentuali di guarigione micologica sono leggermente più elevate nelle pazienti trattate con antimicotici orali sia nel follow-up a breve termine sia in quello a lungo termine.
L'assenza di superiorità di qualsiasi formulazione, principio attivo o via di somministrazione suggerisce che il costo, la preferenza della paziente, le controindicazioni e le possibili interazioni siano le considerazioni principali nella decisione di prescrivere un antimicotico orale o topico.
I revisori della rivista Prescrire, come prima scelta suggeriscono econazolo (150 mg a rilascio prolungato) o clotrimazolo (500 mg) per via vaginale in dose unica.
In caso di preferenza della via orale consigliano il fluconazolo orale (150 mg) in dose unica.
Oral versus intra-vaginal imidazole and triazole anti-fungal treatment of uncomplicated vulvovaginal candidiasis (thrush).
Cochrane Database Syst Rev. 2020;(8):CD002845
Candida vulvovaginitis: Treatment
UpToDate - Topic last updated: Dec 20, 2022
Candidose vulvovaginale
Prescrire - 2021
Gilberto Lacchia - Pubblicato 17/02/2023 - Aggiornato 17/02/2023
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