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I crampi muscolari sono un sintomo comune, soprattutto negli anziani e nelle gravide. Frequentemente si pensa a cause elettrolitiche, come l’ipomagnesemia, e viene prescritto un integratore. Nella prevenzione dei crampi, secondo una revisione sistematica Cochrane, il magnesio non ha efficacia dimostrata oltre all’effetto placebo.
I crampi idiopatici sono contrazioni muscolari involontarie, transitorie e dolorose senza causa identificata. Di solito si verificano a riposo, di notte, e sono localizzati a polpaccio, piede o coscia. Sono più comuni negli anziani e nelle donne in gravidanza. Crampi notturni possono essere provocati anche da numerosi farmaci.
Una revisione sistematica della Cochrane Network ha identificato undici studi randomizzati che hanno valutato l'effetto del magnesio nella prevenzione dei crampi, compresi cinque studi in donne gravide e uno studio in pazienti con cirrosi epatica.
Gli studi venivano selezionati se erano studi randomizzati e controllati sull'integrazione di magnesio (in qualsiasi forma) per la prevenzione dei crampi muscolari in qualsiasi gruppo di pazienti. L’effetto del magnesio è stato confrontato con nessun trattamento, placebo o altra terapia. Il dosaggio della magnesemia non faceva parte dei criteri di selezione degli studi.
Il magnesio veniva somministrato soprattutto per via orale, a dosi giornaliere equivalenti da 200 mg a 520 mg di magnesio elementare, da 5 giorni a 8 settimane.
In cinque studi randomizzati contro placebo, comprendenti un totale di 271 pazienti, (età media 60 anni), veniva segnalato il numero di crampi ogni settimana, e il risultato era valutato 4 settimane dopo l'inizio del trattamento.
La metanalisi di questi studi non ha mostrato alcuna differenza statisticamente significativa tra i gruppi. In 3 studi (177 pazienti) in cui veniva segnalata la frequenza settimanale dei crampi, la metanalisi ha mostrato la riduzione di almeno un quarto della frequenza dei crampi in più del 60% dei pazienti sia con magnesio sia con placebo.
I risultati dei cinque studi che hanno incluso un totale di 411 donne in gravidanza sono divergenti. A causa delle differenze metodologiche, non è stata possibile la metanalisi. Il numero di donne esposte non era sufficiente per identificare rischi rari ma gravi nei neonati. L’efficacia del magnesio sui crampi associati alla gravidanza rimane poco chiaro.
Gli effetti avversi noti del magnesio sono principalmente digestivi, con nausea e diarrea. In caso di insufficienza renale, i pazienti sono esposti a ipermagnesemia con possibili effetti avversi gravi, soprattutto cardiaci (ipotensione, difetti di conduzione, fibrillazione atriale e bradicardia) e disfunzione neuromuscolare (sonnolenza, ipotonia, areflessia, depressione respiratoria). L'ipermagnesiemia associata all'uso di solfato di magnesio in gravidanza espone i neonati a effetti collaterali ossei, cardiaci e neuromuscolari.
In pratica - La valutazione del magnesio nei crampi idiopatici si basa solo su studi di piccole dimensioni. Se analizzati insieme, non mostrano alcuna efficacia rispetto al placebo. Il magnesio dovrebbe essere evitato nei pazienti con insufficienza renale e nelle donne in gravidanza. Attualmente non esiste un farmaco la cui valutazione abbia dimostrato un bilancio rischio-beneficio favorevole per la prevenzione dei crampi idiopatici.
I crampi idiopatici sono contrazioni muscolari involontarie, transitorie e dolorose senza causa identificata. Di solito si verificano a riposo, di notte, e sono localizzati a polpaccio, piede o coscia. Sono più comuni negli anziani e nelle donne in gravidanza. Crampi notturni possono essere provocati anche da numerosi farmaci.
Una revisione sistematica della Cochrane Network ha identificato undici studi randomizzati che hanno valutato l'effetto del magnesio nella prevenzione dei crampi, compresi cinque studi in donne gravide e uno studio in pazienti con cirrosi epatica.
Gli studi venivano selezionati se erano studi randomizzati e controllati sull'integrazione di magnesio (in qualsiasi forma) per la prevenzione dei crampi muscolari in qualsiasi gruppo di pazienti. L’effetto del magnesio è stato confrontato con nessun trattamento, placebo o altra terapia. Il dosaggio della magnesemia non faceva parte dei criteri di selezione degli studi.
Il magnesio veniva somministrato soprattutto per via orale, a dosi giornaliere equivalenti da 200 mg a 520 mg di magnesio elementare, da 5 giorni a 8 settimane.
In cinque studi randomizzati contro placebo, comprendenti un totale di 271 pazienti, (età media 60 anni), veniva segnalato il numero di crampi ogni settimana, e il risultato era valutato 4 settimane dopo l'inizio del trattamento.
La metanalisi di questi studi non ha mostrato alcuna differenza statisticamente significativa tra i gruppi. In 3 studi (177 pazienti) in cui veniva segnalata la frequenza settimanale dei crampi, la metanalisi ha mostrato la riduzione di almeno un quarto della frequenza dei crampi in più del 60% dei pazienti sia con magnesio sia con placebo.
I risultati dei cinque studi che hanno incluso un totale di 411 donne in gravidanza sono divergenti. A causa delle differenze metodologiche, non è stata possibile la metanalisi. Il numero di donne esposte non era sufficiente per identificare rischi rari ma gravi nei neonati. L’efficacia del magnesio sui crampi associati alla gravidanza rimane poco chiaro.
Gli effetti avversi noti del magnesio sono principalmente digestivi, con nausea e diarrea. In caso di insufficienza renale, i pazienti sono esposti a ipermagnesemia con possibili effetti avversi gravi, soprattutto cardiaci (ipotensione, difetti di conduzione, fibrillazione atriale e bradicardia) e disfunzione neuromuscolare (sonnolenza, ipotonia, areflessia, depressione respiratoria). L'ipermagnesiemia associata all'uso di solfato di magnesio in gravidanza espone i neonati a effetti collaterali ossei, cardiaci e neuromuscolari.
In pratica - La valutazione del magnesio nei crampi idiopatici si basa solo su studi di piccole dimensioni. Se analizzati insieme, non mostrano alcuna efficacia rispetto al placebo. Il magnesio dovrebbe essere evitato nei pazienti con insufficienza renale e nelle donne in gravidanza. Attualmente non esiste un farmaco la cui valutazione abbia dimostrato un bilancio rischio-beneficio favorevole per la prevenzione dei crampi idiopatici.
Cochrane Database Syst Rev. 2020 Sep 21;9(9):CD009402
Gilberto Lacchia - Pubblicato 08/04/2022 - Aggiornato 08/04/2022
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