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336 - Aspirina in prevenzione primaria: più no che sì

[Tempo di lettura: 5 min] 

Una nuova raccomandazione dell’USPSTF sconsiglia ulteriormente l’utilizzo dell’aspirina in prevenzione primaria. Altre linee guida avevano già preso posizione in merito. Non viene però mai citato il tema spinoso della deprescrizione.

Il 12 ottobre 2021, la U.S. Preventive Services Task Force (USPSTF) ha pubblicato una nuova bozza di raccomandazioni sull'uso dell'aspirina a basso dosaggio per la prevenzione cardiovascolare in persone senza patologie cardiovascolari note.

Si precisa che, per le persone nella fascia di età 40-59, con rischio cardiovascolare a 10 anni ≥10%, "la decisione di iniziare la prevenzione primaria con aspirina ... dovrebbe essere individualizzata".

L'USPSTF considera questa raccomandazione di classe "C", indicando che il beneficio netto è probabilmente piccolo e che la decisione di iniziare l'aspirina dovrebbe quindi riflettere "il giudizio professionale e le preferenze del paziente".

Per le persone di età ≥60 anni, invece, l'USPSTF raccomanda di non iniziare l'aspirina a basso dosaggio in prevenzione primaria.

In una precedente versione del 2016, l’USPSTF l'aspirina era raccomandata per un gruppo relativamente piccolo di soggetti di età compresa tra 50 e 59 anni con rischio cardiovascolare a 10 anni ≥10% e basso rischio emorragico.

Per tutti gli altri gruppi di età e profili di rischio, l'uso dell'aspirina aveva una valutazione "C" o "I" (evidenze insufficienti per consentire una raccomandazione).

La versione del 2016 citava anche una potenziale prevenzione del cancro colorettale nel bilancio rischio-beneficio, mentre le raccomandazioni attuali escludono questa patologia dalla valutazione.

Dal 2018, quando sono stati pubblicati i risultati di tre studi randomizzati controllati con placebo (ARRIVE, ASCEND e ASPREE), sono risultate sempre più deboli le motivazioni a sostegno della prevenzione primaria con aspirina a basso dosaggio.

Considerati globalmente, questi studi dimostravano che l'aspirina a basso dosaggio conferiva un beneficio cardiovascolare minimo, aumentando il rischio di emorragie gravi.

Nel 2019 è stata pubblicata una metanalisi di 13 studi che hanno randomizzato più di 164000 partecipanti di età mediana di 62 anni (range 53-74) a una terapia con aspirina a basso dosaggio (75-100 mg) o placebo. Il follow up variava da 4 a 13 anni.

Il trattamento con aspirina non riduceva né la mortalità totale né quella cardiovascolare. L'aspirina preveniva 1 infarto miocardico ogni 360 soggetti trattati e 1 ictus ischemico ogni 540 individui trattati senza ridurre il numero totale di ictus.

La metanalisi ha valutato anche sottogruppi di pazienti come i diabetici (10 studi, 30000+ pazienti) e i soggetti ad alto rischio cardiovascolare (7 studi, 50000+ pazienti). In questi sottogruppi i risultati erano simili a quelli globali.

Secondo questa meta-analisi, inoltre, l'uso dell'aspirina non si associava a una riduzione del rischio di cancro né a una minore mortalità per cancro.

Dopo la pubblicazione di questi studi, anche altre società scientifiche hanno modificato le linee guida relativamente alla prevenzione primaria.

Nel 2019 l’American College of Cardiology ha modificato le raccomandazioni indicando che l’aspirina a basso dosaggio poteva essere considerata in prevenzione primaria per “adulti da 40 a 70 anni di età con un maggior rischio cardiovascolare ma senza aumento del rischio emorragico.

La stessa linea guida era però più categorica per i soggetti più anziani: “L'aspirina a basso dosaggio non va prescritta di routine per la prevenzione primaria negli adulti di età >70 anni.” Inoltre, la prescrizione era sconsigliata a tutte le età in cui fosse presente un aumento del rischio emorragico.

Le linee guida del 2021 della Società europea di cardiologia hanno una posizione intermedia per quanto riguarda i diabetici, ma indicano comunque una valutazione personalizzata e non specificano in termini numerici un cut-off per il rischio cardiovascolare: “Nei pazienti con diabete mellito ad alto o altissimo rischio cardiovascolare, l'aspirina a basso dosaggio può essere considerata per la prevenzione primaria in assenza di chiare controindicazioni.

Un difetto di queste linee guida è che si fa riferimento esclusivamente all’inizio della prescrizione, senza affrontare il tema della deprescrizione in chi è già in terapia, a volte da decenni.



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💊 Altri post in tema

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Aspirin use to prevent cardiovascular disease: Preventive medication.
USPSTF 2021 Oct 12; [e-pub]. 

2021 ESC Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice
Eur J Prev Cardiol. 2021 Sep 24:zwab154

2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines.
J Am Coll Cardiol. 2019 Sep 10;74(10):e177-e232

Association of Aspirin Use for Primary Prevention With Cardiovascular Events and Bleeding Events: A Systematic Review and Meta-analysis.
JAMA. 2019 Jan 22;321(3):277-287






Gilberto Lacchia - Pubblicato 04/11/2021 - Aggiornato 04/11/2021

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