Passa ai contenuti principali

305 - Vaccinare chi ha avuto il COVID?

[Tempo di lettura: 3 min] 
Aver avuto una precedente infezione da virus SARS-CoV2 conferisce un’immunità naturale contro successive infezioni. La vaccinazione ha però un valore aggiunto.

Alcune persone guarite da una precedente infezione da SARS-CoV2 ritengono di essere state immunizzate naturalmente e di non avere benefici dalla vaccinazione.

Due studi pubblicati su Science si aggiungono alle evidenze che dimostrano che la vaccinazione genera una risposta più vigorosa da parte delle cellule B e T rispetto all'infezione naturale.

L’effetto della vaccinazione è particolarmente potente in chi ha subito una precedente infezione da SARS-CoV2.

Sono stati valutati soggetti vaccinati con un vaccino a mRNA dopo l'infezione naturale e i vaccinati non esposti a una precedente infezione.

Nei vaccinati dopo le infezioni naturali, gli anticorpi neutralizzanti contro la variante beta erano 25 volte più alti rispetto alla sola vaccinazione e 100 volte più alti rispetto alla sola infezione naturale.

Questo risultato è notevole, dato che quasi nessuna delle infezioni naturali era dovuta alla variante beta e i vaccini non erano specificamente diretti contro la proteina spike della variante beta.

Il numero di cellule B di memoria contro SARS-CoV2 era 5-10 volte maggiore quando la vaccinazione era successiva all'infezione rispetto alla sola infezione naturale o alla sola vaccinazione.

Questi due studi, oltre ad altre pubblicazioni recenti, mostrano che dopo l'infezione naturale la memoria immunologica (sia delle cellule B che delle cellule T) persiste per almeno 8 mesi e probabilmente più a lungo.

La protezione naturale contro la reinfezione sintomatica con il ceppo iniziale è tra il 93% e il 100%, anche dopo un'infezione asintomatica.

È meno chiaro quanto sia protettiva l'infezione naturale contro altre varianti, in particolare la variante delta.

Alle persone che hanno avuto il COVID è quindi logico consigliare la vaccinazione. Molto probabilmente si otterrà una migliore protezione contro la reinfezione sintomatica, anche con le attuali varianti, grazie allo sviluppo di anticorpi cross-neutralizzanti.









mRNA vaccination boosts cross-variant neutralizing antibodies elicited by SARS-CoV-2 infection.
Science 2021 Mar 25; 372:1413.

Prior SARS-CoV-2 infection rescues B and T cell responses to variants after first vaccine dose.
Science 2021 Apr 30; 372:1418.
 





Gilberto Lacchia - Pubblicato 10/07/2021 - Aggiornato 10/07/2021

Commenti

Post popolari in questo blog

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale