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Nausea e vomito sono sintomi che affliggono più della metà delle gravide. È importante distinguere le forme benigne dall’iperemesi gravidica, una situazione che può essere pericolosa e va trattata per prevenire complicanze.
Non esiste una definizione internazionale dell'iperemesi gravidica (IG). In generale si parla di IG quando sono presenti nausea e vomito persistenti con la triade:
I sintomi sono esacerbati da stimoli quali rumore, luce, odore, calore e movimento. Anche l’ipersalivazione può essere un sintomo fastidioso.
Nausea e vomito benigni si attenuano tra la 9a e la 16a settimana, mentre la maggior parte delle pazienti con IG continua ad avere sintomi oltre la 16a settimana.
In diagnosi differenziale si devono tenere presenti molte patologie mediche o chirurgiche:
Autoanticorpi antitiroidei negativi e l'assenza di gozzo escludono una malattia di Graves e indicano una tireotossicosi gestazionale transitoria: sono anomalie biochimiche che di solito si risolvono entro la 20a settimana quando la IG migliora e non richiedono terapia.
Per questo motivo, i test di funzionalità tiroidea dovrebbero essere eseguiti solo nei casi refrattari o in caso di sintomi e segni di tireotossicosi.
Se non già eseguita, si consiglia un’ecografia ostetrica per valutare la presenza di gravidanza multipla o malattia trofoblastica gestazionale, che possono essere associate all’iperemesi.
Per quantificare i sintomi è stato sviluppato e validato il punteggio Motherisk-PUQE. È specifico per le donne in gravidanza e valuta i sintomi nelle 12 ore precedenti.
Non esiste una definizione internazionale dell'iperemesi gravidica (IG). In generale si parla di IG quando sono presenti nausea e vomito persistenti con la triade:
- Calo ponderale >5% rispetto al peso pre-gravidanza
- Disidratazione
- Squilibri elettrolitici
I sintomi sono esacerbati da stimoli quali rumore, luce, odore, calore e movimento. Anche l’ipersalivazione può essere un sintomo fastidioso.
Nausea e vomito benigni si attenuano tra la 9a e la 16a settimana, mentre la maggior parte delle pazienti con IG continua ad avere sintomi oltre la 16a settimana.
In diagnosi differenziale si devono tenere presenti molte patologie mediche o chirurgiche:
- Gastroenteriche: gastroenterite, epatite, patologie delle vie biliari, ulcera peptica, pancreatite, appendicite, gastroparesi.
- Genitourinarie: infezioni delle vie urinarie, pielonefrite
- Metaboliche: chetoacidosi diabetica, ipertiroidismo, morbo di Addison, ipercalcemia, uremia.
- ORL: labirintite, malattia di Meniere, patologie vestibolari.
- Neurologiche: emicrania, patologie del SNC.
- Farmaci: ferro, oppioidi.
- In relazione alla gravidanza: pre-eclampsia, steatosi epatica acuta gravidica.
- Segni di malnutrizione: calo ponderale, deperimento muscolare
- Segni di disidratazione: ridotto turgore cutaneo, oliguria e urine scure, tachicardia, ipotensione (anche ortostatica), aumento della frequenza respiratoria, sonnolenza, confusione, irritabilità
- Segni addominali: una dolorabilità diversa da un lieve fastidio epigastrico dopo il vomito non è una caratteristica dell'IG.
- Per tutte le gravide con sospetta IG
- Emocromo
- Funzionalità renale
- Elettroliti
- Glicemia
- Nelle gravide con IG refrattaria
- Funzionalità epatica (anomalie nel 40% delle IG)
- Albumina (livelli ridotti indicano malnutrizione)
- Calcio, fosfati
- Amilasi
- Funzionalità tiroidea
Autoanticorpi antitiroidei negativi e l'assenza di gozzo escludono una malattia di Graves e indicano una tireotossicosi gestazionale transitoria: sono anomalie biochimiche che di solito si risolvono entro la 20a settimana quando la IG migliora e non richiedono terapia.
Per questo motivo, i test di funzionalità tiroidea dovrebbero essere eseguiti solo nei casi refrattari o in caso di sintomi e segni di tireotossicosi.
Se non già eseguita, si consiglia un’ecografia ostetrica per valutare la presenza di gravidanza multipla o malattia trofoblastica gestazionale, che possono essere associate all’iperemesi.
Per quantificare i sintomi è stato sviluppato e validato il punteggio Motherisk-PUQE. È specifico per le donne in gravidanza e valuta i sintomi nelle 12 ore precedenti.
Tra le misure non farmacologiche si consiglia:
- Riposo
- Bere e mangiare piccole quantità quando non è presente la nausea. È difficile mantenere una dieta salutare nell’IG; i cibi ad alto contenuto di carboidrati e le bevande zuccherate sono gli alimenti meglio tollerati.
Alcuni trattamenti come lo zenzero o la pressione del punto P6 possono essere utili nella nausea e vomito benigni della gravidanza ma non nell’IG e non vanno consigliati.
Le donne che vomitano ma non sono disidratate, riescono ad assumere una certa quantità di alimenti per via orale e non hanno altre complicanze possono essere gestite a domicilio.
Gli antiemetici sono un rimedio sintomatico mentre l’IG si attenua spontaneamente.
I farmaci utilizzabili (spesso off-label) sono:
- Prima scelta
- Doxilamina (Nuperal°): la dose massima è di 1 compressa al mattino, 1 compressa a metà pomeriggio e 2 compresse alla sera (può dare sonnolenza ed effetti anticolinergici)
- Proclorperazina (Stemetil°) supposte 10 mg, 1-2 volte al giorno
- Clorpromazina (Largactil°) 10-25 mg ogni 4-6 ore (p.os, ev, im)
- Seconda scelta
- Metoclopramide, 5-10 mg ogni 8 ore (p.os, im, ev) al massimo per 5 giorni e senza superare i 30 mg/d
Il domperidone può causare allungamento del tratto QT e aritmie pericolose.
Se assunto durante il primo trimestre di gravidanza, l'ondansetron può causare palatoschisi e forse difetti cardiaci nel nascituro.
In alcune situazioni va considerato il ricovero o una reidratazione endovenosa domiciliare:
- Nausea e vomito continui e incapacità di assumere antiemetici orali.
- Nausea e vomito continui associati a perdita di peso (>5% del peso pre-gravidanza) nonostante gli antiemetici orali.
- Confermata/sospetta patologia associata (p.es. infezione delle vie urinarie e incapacità di assumere antibiotici per via orale).
- Nausea e vomito ricorrenti nonostante la terapia ambulatoriale (rischio di squilibri elettrolitici e carenze nutrizionali).
Hyperemesis gravidarum
InnovAiT, 2019, Vol. 12(8), 434–441
Nausées ou vomissements bénins liés à une grossesse
La Revue Prescrire - Agosto 2020
Gilberto Lacchia - Pubblicato 14/07/2021 - Aggiornato 14/07/2021
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