Su uno degli ultimi numeri del NEJM, uno degli articoli principali tratta un argomento che non ci riguarda direttamente, ma che potrebbe modificare il trattamento postoperatorio in futuro e che può contribuire a cambiare la nostra percezione sull'efficacia dei farmaci.
Dopo interventi di artroplastica di anca o ginocchio, sono stati valutati in doppio cieco aspirina e rivaroxaban per la profilassi delle TVP.
I ricercatori dello studio multicentrico EPCAT II hanno randomizzato circa 3500 pazienti sottoposti ad artroprotesi. Tutti hanno ricevuto un primo trattamento postoperatorio di 5 giorni con rivaroxaban. In seguito, i pazienti con protesi di ginocchio sono stati randomizzati a una profilassi aggiuntiva di 9 giorni con aspirina a basso dosaggio o rivaroxaban, mentre dopo gli interventi di protesi d'anca la randomizzazione è durata 30 giorni.
L'incidenza di tromboembolia venosa sintomatica a 90 giorni (endpoint primario di efficacia) era simile nei due gruppi così come la frequenza di sanguinamenti (endpoint primario di sicurezza).
Un editorialista del NEJM ritiene che questi risultati probabilmente indurranno un cambiamento nella pratica clinica, concludendo che questo studio "ha stabilito un regime di profilassi rispetto al quale saranno confrontate tutte le strategie preventive della tromboembolia venosa dopo sostituzione articolare".
Quick Take: i risultati dello studio in un video di 1.45 minuti
Pubblicato: 09/04/2018 Aggiornato: 19/10/2018
Dopo interventi di artroplastica di anca o ginocchio, sono stati valutati in doppio cieco aspirina e rivaroxaban per la profilassi delle TVP.
I ricercatori dello studio multicentrico EPCAT II hanno randomizzato circa 3500 pazienti sottoposti ad artroprotesi. Tutti hanno ricevuto un primo trattamento postoperatorio di 5 giorni con rivaroxaban. In seguito, i pazienti con protesi di ginocchio sono stati randomizzati a una profilassi aggiuntiva di 9 giorni con aspirina a basso dosaggio o rivaroxaban, mentre dopo gli interventi di protesi d'anca la randomizzazione è durata 30 giorni.
L'incidenza di tromboembolia venosa sintomatica a 90 giorni (endpoint primario di efficacia) era simile nei due gruppi così come la frequenza di sanguinamenti (endpoint primario di sicurezza).
Un editorialista del NEJM ritiene che questi risultati probabilmente indurranno un cambiamento nella pratica clinica, concludendo che questo studio "ha stabilito un regime di profilassi rispetto al quale saranno confrontate tutte le strategie preventive della tromboembolia venosa dopo sostituzione articolare".
Quick Take: i risultati dello studio in un video di 1.45 minuti
Gilberto Lacchia
Pubblicato: 09/04/2018 Aggiornato: 19/10/2018
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