Sono molto meno frequenti rispetto a quelle delle donne. La terapia dipende dalla distinzione tra cistite semplice e complicata da un interessamento extravescicale. [Tempo di lettura: 6 min]
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono molto meno comuni negli uomini rispetto alle donne, soprattutto per ragioni anatomiche.
La frequenza di queste infezioni aumenta con l'età: rare negli uomini sotto i 50 anni (5-8 per 10.000) , aumentano di frequenza negli uomini anziani istituzionalizzati.
Fattori di rischio per IVU sono:
I batteri più spesso coinvolti nelle infezioni maschili sono soprattutto Escherichia coli (75-95%) e altre specie di Enterobacteriaceae, come Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis; talvolta Staphylococcus saprophyticus.
La frequenza della prostatite negli uomini con IVU non febbrile non è nota. Circa la metà degli uomini con IVU ricorrenti ha anche una prostatite.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa su anamnesi, esame obiettivo (confermare l'assenza di febbre ed escludere altre diagnosi o complicanze) e urocoltura.
I sintomi più frequenti sono quelli urinari:
Negli uomini con IVU è utile ricercare segni o fattori di rischio per infezioni sessualmente trasmesse.
Una fuoriuscita di pus dal meato uretrale o un dolore testicolare suggeriscono un’uretrite o un'orchiepididimite.
Alcuni sintomi o segni clinici indicano un'infezione complicata, anche in assenza di febbre:
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) sono molto meno comuni negli uomini rispetto alle donne, soprattutto per ragioni anatomiche.
La frequenza di queste infezioni aumenta con l'età: rare negli uomini sotto i 50 anni (5-8 per 10.000) , aumentano di frequenza negli uomini anziani istituzionalizzati.
Fattori di rischio per IVU sono:
- ipertrofia prostatica
- stenosi uretrale
- calcoli urinari
- catetere urinario
- pregressa chirurgia sulle vie urinarie
- immunosoppressione
- rapporti sessuali per via anale
- assenza di circoncisione
I batteri più spesso coinvolti nelle infezioni maschili sono soprattutto Escherichia coli (75-95%) e altre specie di Enterobacteriaceae, come Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis; talvolta Staphylococcus saprophyticus.
La frequenza della prostatite negli uomini con IVU non febbrile non è nota. Circa la metà degli uomini con IVU ricorrenti ha anche una prostatite.
DIAGNOSI
La diagnosi si basa su anamnesi, esame obiettivo (confermare l'assenza di febbre ed escludere altre diagnosi o complicanze) e urocoltura.
I sintomi più frequenti sono quelli urinari:
- disuria, pollachiuria, urgenza;
- dolore ipogastrico;
- ematuria;
- urine torbide o maleodoranti:
Negli uomini con IVU è utile ricercare segni o fattori di rischio per infezioni sessualmente trasmesse.
Una fuoriuscita di pus dal meato uretrale o un dolore testicolare suggeriscono un’uretrite o un'orchiepididimite.
Alcuni sintomi o segni clinici indicano un'infezione complicata, anche in assenza di febbre:
- dolore all’angolo costo-vertebrale
- brividi
- nausea o vomito
- dolore pelvico o perineale
- sintomi ostruttivi come gocciolamento e difficoltà a iniziare la minzione (dovuti alla ritenzione urinaria acuta)
- eiaculazione dolorosa
- malessere o brividi
Un'esplorazione rettale delicata può essere utile per rilevare una dolorabilità in una prostata edematosa.
TERAPIA
Se i sintomi sono fastidiosi si può iniziare una terapia empirica in attesa dei risultati dell’urocoltura.
Per il trattamento di prima scelta delle IVU non febbrili negli uomini, la maggior parte delle linee guida raccomanda di evitare gli antibiotici ad ampio spettro, come l'amoxicillina + acido clavulanico e le cefalosporine, a causa del rischio di resistenze e di aumento delle infezioni da C. difficile.
Per la terapia empirica, nelle infezioni non complicate si consigliano come prima scelta:
La durata raccomandata della terapia (non c’è consenso sulle linee guida) varia da 2 a 4 settimane.
Alcune linee guida suggeriscono una rivalutazione clinica e biologica (urocoltura) al 14° giorno di terapia, per decidere se interrompere o continuare per altre 2 settimane.
Usando i fluorochinolonici va ricordato il pesante profilo di reazioni avverse.
Invio allo specialista - Consigliato, in uomini di età ≥50 anni, in caso di IVU recidivanti (>2 episodi negli ultimi 6 mesi) o se persistono i sintomi nonostante la terapia antibiotica.
Vanno escluse le neoplasie vescicali soprattutto in caso di ematuria persistente e nei pazienti con fattori di rischio (fumo; esposizione professionale alle ammine aromatiche).
Vanno escluse le neoplasie prostatiche soprattutto in presenza di fattori di rischio (esposizione ambientale a interferenti endocrini, soprattutto pesticidi come il clordecone).
Acute simple cystitis in adult males
TERAPIA
Se i sintomi sono fastidiosi si può iniziare una terapia empirica in attesa dei risultati dell’urocoltura.
Per il trattamento di prima scelta delle IVU non febbrili negli uomini, la maggior parte delle linee guida raccomanda di evitare gli antibiotici ad ampio spettro, come l'amoxicillina + acido clavulanico e le cefalosporine, a causa del rischio di resistenze e di aumento delle infezioni da C. difficile.
Per la terapia empirica, nelle infezioni non complicate si consigliano come prima scelta:
- Nitrofurantoina
- Cotrimossazolo
Le linee guida della European Association of Urology consigliano direttamente il cotrimossazolo come prima scelta, ritenendo poco comune la cistite semplice negli uomini.
Se il paziente ha assunto uno degli antibiotici nei tre mesi precedenti, è prudente sceglierne uno diverso.
La fosfomicina trometamolo orale in dose singola non è ben valutata nelle IVU degli uomini.
La durata raccomandata della terapia è di 7 giorni (5 giorni se si utilizzano fluorochinolonici).
Se i sintomi peggiorano o persistono dopo 2 o 3 giorni di terapia antibiotica empirica, la situazione va rivalutata, verificando la compliance ed eventualmente adattando la terapia in base ai risultati dell'antibiogramma.
Se all’antibiogramma il batterio sembra sensibile, la persistenza dei sintomi deve far considerare un'altra diagnosi, o un'infezione complicata.
La comparsa di febbre o di qualsiasi altro segno di infezione extravescicale deve indurre ad adeguare immediatamente la terapia, tenendo conto della gravità dei sintomi, valutando un ricovero, soprattutto se si sospetta una pielonefrite acuta o nei casi di ritenzione urinaria.
Se la sintomatologia si risolve, l’urocoltura di controllo non è considerata necessaria.
Nei pazienti con ematuria al momento della presentazione iniziale, l'esame delle urine va ripetuto diverse settimane dopo la terapia antibiotica, per valutare la persistenza dell'ematuria.
In caso di sospetto clinico di prostatite acuta, la maggior parte delle linee guida raccomanda il trattamento immediato con un fluorochinolonico, in attesa dei risultati dell’antibiogramma:
La fosfomicina trometamolo orale in dose singola non è ben valutata nelle IVU degli uomini.
La durata raccomandata della terapia è di 7 giorni (5 giorni se si utilizzano fluorochinolonici).
Se i sintomi peggiorano o persistono dopo 2 o 3 giorni di terapia antibiotica empirica, la situazione va rivalutata, verificando la compliance ed eventualmente adattando la terapia in base ai risultati dell'antibiogramma.
Se all’antibiogramma il batterio sembra sensibile, la persistenza dei sintomi deve far considerare un'altra diagnosi, o un'infezione complicata.
La comparsa di febbre o di qualsiasi altro segno di infezione extravescicale deve indurre ad adeguare immediatamente la terapia, tenendo conto della gravità dei sintomi, valutando un ricovero, soprattutto se si sospetta una pielonefrite acuta o nei casi di ritenzione urinaria.
Se la sintomatologia si risolve, l’urocoltura di controllo non è considerata necessaria.
Nei pazienti con ematuria al momento della presentazione iniziale, l'esame delle urine va ripetuto diverse settimane dopo la terapia antibiotica, per valutare la persistenza dell'ematuria.
In caso di sospetto clinico di prostatite acuta, la maggior parte delle linee guida raccomanda il trattamento immediato con un fluorochinolonico, in attesa dei risultati dell’antibiogramma:
- ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno
- levofloxacina 500 mg una volta al giorno
La durata raccomandata della terapia (non c’è consenso sulle linee guida) varia da 2 a 4 settimane.
Alcune linee guida suggeriscono una rivalutazione clinica e biologica (urocoltura) al 14° giorno di terapia, per decidere se interrompere o continuare per altre 2 settimane.
Usando i fluorochinolonici va ricordato il pesante profilo di reazioni avverse.
Invio allo specialista - Consigliato, in uomini di età ≥50 anni, in caso di IVU recidivanti (>2 episodi negli ultimi 6 mesi) o se persistono i sintomi nonostante la terapia antibiotica.
Vanno escluse le neoplasie vescicali soprattutto in caso di ematuria persistente e nei pazienti con fattori di rischio (fumo; esposizione professionale alle ammine aromatiche).
Vanno escluse le neoplasie prostatiche soprattutto in presenza di fattori di rischio (esposizione ambientale a interferenti endocrini, soprattutto pesticidi come il clordecone).
Acute simple cystitis in adult males
UpToDate topic last updated: Aug 31, 2022
Infections urinaires sans fièvre chez les hommes
Infections urinaires sans fièvre chez les hommes
La revue Prescrire 2022 nov;42(469):833-840.
Gilberto Lacchia - Pubblicato 19/07/2023 - Aggiornato 19/07/2023
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