Passa ai contenuti principali

48 - Profilo di sicurezza dei fluorochinolonici

Tempo di lettura: 5 min
I fluorochinolonici (FCH) sono antibiotici in uso da alcuni decenni, per i quali nel corso del tempo sono stati segnalati numerosi tipi di reazioni avverse.

Aritmie: sono possibili diversi tipi di aritmie, prolungamento dell'intervallo QT e torsione di punta. Si tratta di un effetto dovuto al blocco dei canali del potassio cardiaci responsabili della formazione del potenziale d'azione. Il rischio per ciascuna molecola dipende dal grado di inibizione dei canali stessi (la moxifloxacina è quella che comporta il maggior rischio). Va sottolineato che la comparsa di eventi cardiovascolari durante il trattamento con FCH è spesso legata alla compresenza di morbilità (insufficienza renale cronica, insufficienza cardiaca, cardiomiopatie, alterazioni del ritmo) e/o farmaci associati (amiodarone, betabloccanti, digitale).

Ipoglicemia: il blocco dei canali del potassio nelle isole pancreatiche e il conseguente rilascio di insulina sembra essere il meccanismo più accreditato alla base degli episodi di ipoglicemia. Anche in questo caso sono importanti fattori predisponenti quali diabete, insufficienza renale e uso concomitante di farmaci ipoglicemizzanti.

Sistema nervoso centrale e periferico: esiste un'associazione tra FCH e diverse forme di neuropatia, alcune clinicamente rilevanti come la sindrome di Guillain-Barré e neuropatie periferiche. L'esordio di una neuropatia periferica può avvenire rapidamente, spesso entro pochi giorni dall'inizio della terapia con un FCH, e in alcuni pazienti il disturbo può essere permanente. Sono inoltre stati segnalati effetti avversi sul sistema nervoso centrale, da cefalea e/o vertigini, fino a sintomi psichiatrici, come allucinazioni, agitazione, confusione mentale, delirio, convulsioni.

Aneurismi aortici: l'uso di FCH si associa a un aumento del rischio di aneurisma dell'aorta. Si tratta di un rischio contenuto, ma non trascurabile dato l'ampio impiego di questa classe di farmaci. Il meccanismo di danno della parete aortica non è noto, ma, in analogia con quanto descritto nelle tendinopatie e nelle rotture tendinee associate ai fluorochinoloni, si può ipotizzare un danno della matrice extracellulare e in particolare del collagene favorito dall'attivazione delle metalloproteasi. Lo stesso meccanismo di azione può essere alla base dell'aumento del rischio di sindrome del tunnel carpale osservato in uno studio canadese.

Distacco della retina: anche in questo caso il rischio assoluto sarebbe piuttosto basso, ma è un rischio da prendere in considerazione soprattutto in pazienti con fattori predisponenti per questa problematica.

Effetti su tendini e articolazioni: le tendinopatie (fino alla rottura tendinea) sono effetti avversi ben noti dei FCH. Queste interessano soprattutto il tendine di Achille e possono comparire anche utilizzando i FCH per via oculare topica (per esempio collirio a base di ofloxacina) o auricolare. Nei pazienti ultra 60enni il rischio di interessamento tendineo è 3 volte maggiore ed è 6 volte maggiore se si associa una terapia cortisonica. Negli ultimi anni sono stati segnalati anche dolori muscolo-scheletrici, a volte persistenti, anche per mesi e anche dopo la sospensione della terapia.

Fotosensibilizzazione: soprattutto nella stagione estiva, i pazienti vanno avvertiti di limitare l'esposizione al sole, dato che la fotosensibilizzazione è una reazione piuttosto frequente con la maggior parte dei FCH.

Per quanto riguarda i fattori predisponenti a reazioni avverse, oltre a quelli citati, va tenuto presente che la maggior parte dei FCH viene eliminata per via renale, per cui la posologia va adattata negli anziani e nei nefropatici.

Dopo decenni di utilizzo, la varietà e la gravità degli effetti avversi associati ai FCH continuano a crescere. L'uso di un antibiotico non deve mai essere banalizzato e in particolare la scelta di un fluorochinolonico deve essere riservata a infezioni di una certa gravità, quando non si disponga di alternative.

Il rischio cardiovascolare e metabolico associato ai fluorochinoloni

Rischi per l'aorta con i fluorochinoloni

Fluoroquinolones: aortic aneurysm and dissection? Retinal detachment?
Prescrire Int. 2016 Jul;25(173):184.

Altri post su questo tema

L'EMA raccomanda di limitare l'uso dei fluorochinolonici

Gilberto Lacchia


Pubblicato: 03/09/2018 Aggiornato: 26/11/2018 

Commenti

Post popolari in questo blog

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se