Passa ai contenuti principali

232 - Valutazione delle sudorazioni notturne

Valutazione delle sudorazioni notturne - Blog Prescrivere Tempo di lettura: 8 min

Le sudorazioni notturne sono comuni, con una prevalenza, medicina generale, dal 10% al 40%, con maggior prevalenza tra i 40 e i 50 anni e incidenza annuale intorno al 5%. La definizione di sudorazione notturna è variabile e non richiede che il sintomo sia fastidioso per il paziente. Una definizione suggerita in uno studio del 2010 era "sudorazione notturna anche quando non fa troppo caldo in camera da letto".

Anamnesi e diagnosi differenziale - Un'anamnesi dettagliata è l'elemento più importante nella valutazione di un paziente con sudorazioni notturne.

Anche se il sintomo ci fa venire in mente prima di tutto cause gravi (neoplasie, infezioni), la maggior parte dei pazienti che riferiscono sudorazioni notturne persistenti in un setting di medicina generale non ha problemi gravi. Dopo aver escluso i fattori ambientali, andrebbero prese in considerazione le cause più comuni: sintomi vasomotori della menopausa, attacchi di panico, depressione, disturbo da stress post-traumatico, obesità/sovrappeso, abuso di alcol e tabacco, diabete, sindrome delle gambe senza riposo, ipertiroidismo e malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).

La qualità della vita può essere significativamente ridotta nelle persone con sudorazioni notturne, che possono essere associate a stanchezza diurna, risveglio con un sapore amaro in bocca (possibile reflusso gastroesofageo), malattie febbrili, disturbi dell'umore, crampi o agitazione delle gambe e dolore non controllato. Non è chiaro se la gravità delle sudorazioni notturne sia utile per identificare i pazienti maggior rischio di malattie potenzialmente letali.

Fattori gastroenterici e comportamentali - Può essere utile approfondire l’anamnesi per identificare una malattia da reflusso. In una casistica pubblicata, il trattamento empirico del reflusso in pazienti con sudorazioni notturne senza altre cause specifiche ha prodotto un sollievo dei sintomi.

Una dieta ad alto contenuto di grassi e zuccheri è risultata associata a un aumento del rischio di sintomi vasomotori della menopausa e sudorazioni notturne, mentre una dieta mediterranea ricca di frutta si associava a una riduzione del rischio di questi sintomi. Fumo e consumo di tre o più bevande alcoliche al giorno erano associati alle sudorazioni notturne.

Infezioni - Vanno prese in considerazione diverse malattie infettive:
  • Malattie virali (HIV acuta o cronica, HCV cronica, mononucleosi)
  • Endocarditi (anamnesi sessuale e uso di droghe endovenose)
  • Brucellosi, malattia di Lyme
  • Tubercolosi, malaria (viaggi all'estero)
  • Istoplasmosi, coccidioidomicosi
Cause endocrine - Prima di tutto la menopausa, con vampate e sudorazione spesso notturne, ma anche negli uomini in caso di ipogonadismo.

L’ipertiroidismo può indurre una sudorazione generalizzata (oltre ad ansia, diarrea, tremore, calo ponderale, ecc.).

L’ipoglicemia notturna nei diabetici è tipicamente segnalata da un’ipersudorazione.

Neoplasie - Le sudorazioni notturne si manifestano con molti tumori maligni, ma raramente sono l'unico sintomo. Febbre, sudorazione notturna e calo ponderale indicano una prognosi peggiore in pazienti con linfoma, mentre la sola presenza di sudorazione notturna non ha valore prognostico. Ecchimosi, petecchie, astenia o calo ponderale involontario (>5% negli ultimi 6-12 mesi) sono ulteriori elementi da ricercare.

Farmaci
  • Analgesici - Antipiretici, metadone e altri oppioidi, FANS
  • Endocrini - Antiandrogeni (bicalutamide), GnRH agonisti, tamoxifene, inibitori delle aromatasi, corticosteroidi, insulina, ipoglicemizzanti orali, levotiroxina
  • Psichiatrici - Clozapina, SSRI, triciclici, venlafaxina
  • Antipertensivi - Sartani, betabloccanti, calcioantagonisti
  • Vari - Anticolinergici (donepezil), antistaminici, decongestionanti, etanolo (anche astinenza negli etilisti)
  • Niacina (flushing)
Malattie autoimmuni - Arterite di Takayasu, sarcoidosi e arterite a cellule giganti.

Esame obiettivo mirato - Può fornire importanti informazioni diagnostiche.
  • Aspetto generale, compreso lo stato nutrizionale.
  • Temperatura, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e peso. Se disponibile, confrontare il peso attuale con un peso precedente.
  • Valutare tutte le catene linfonodali alla ricerca di eventuali linfonodi patologicamente ingranditi (linfoadenomegalie presenti da più di 4-6 settimane sono sospette e richiedono una biopsia senza indugi).
  • Esaminare l'orofaringe alla ricerca di mughetto, e le mucose alla ricerca di petecchie o pallore.
  • Valutare gli occhi per retrazione palpebrale o esoftalmo, controllare la presenza di iperreflessia periferica, ed esaminare la tiroide (tireomegalia? noduli?). Anche tremori, palpitazioni o ansia suggeriscono un ipertiroidismo.
  • Esame dell'addome alla ricerca di masse e/o splenomegalia (malattia linfoproliferativa o mononucleosi).
  • Esame cardiovascolare cercando eventuali soffi cardiaci recenti o modificati, in particolare un soffio valvolare da rigurgito.
  • Esaminare cute e unghie per individuare segni periferici di endocardite. Petecchie o pallore suggeriscono un'anomalia ematologica sottostante.
  • Esame obiettivo polmonare per individuare rumori patologici.
  • Durante un episodio di sudorazione, le estremità saranno fredde e pallide in presenza di vasocostrizione da attivazione simpatica (feocromocitoma o attacco di panico). Al contrario, la cute calda o arrossata per la vasodilatazione si osserva nelle vampate della menopausa o nella sindrome da carcinoide.

Percorsi diagnostici - Se la diagnosi è evidente in base all'anamnesi iniziale e all'esame obiettivo, può essere proposto un trattamento specifico da 4 a 8 settimane. I pazienti dovrebbero tenere un diario dei sintomi da revisionare con il medico durante il follow-up, e dovrebbero ridurre i comportamenti non salutari (uso di superalcolici, fumo). I farmaci potenzialmente associati alla sudorazione notturna dovrebbero essere rivalutati e sospesi, se opportuno, o sostituiti con un farmaco con un'associazione meno nota con la sudorazione notturna.

Nell'unico studio pubblicato sull’importanza prognostica delle sudorazioni notturne in medicina generale, sono stati seguiti più di 1500 pazienti ultrasessantacinquenni per una media di 7,5 anni.

Dopo aver controllato per i fattori di confusione, i pazienti che riferivano sudorazioni notturne non avevano maggiori probabilità di morire o di morire prima dei pazienti che non le avevano segnalate, anche nel caso di pazienti con sudorazioni notturne gravi.

 

Persistent Night Sweats: Diagnostic Evaluation.

Am Fam Physician. 2020 Oct 1;102(7):427-433

 

The prognostic implications of night sweats in two cohorts of older patients.

J Am Board Fam Med. 2010 Jan-Feb;23(1):97-103

 

The evaluation of the patient with night sweats or generalized hyperhidrosis

UpToDate®  - This topic last updated: Aug 25, 2020

 






                                                                                                 Gilberto Lacchia




______________________________________


Pubblicato: 14/01/2021 Aggiornato: 14/01/2021



Commenti

Post popolari in questo blog

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale