I sintomi muscolari associati alle statine (SAMS, Statin-associated muscle symptoms) rimangono un argomento molto controverso. I pazienti si lamentano spesso di sintomi muscolari che associano alle statine, mentre i grandi studi randomizzati non riportano sintomi muscolari più frequenti rispetto al placebo.
Una meta-analisi di 42 studi randomizzati sulle statine ha rilevato un rischio minimo o nullo di mialgie, aumenti di creatinfosfochinasi (CPK), rabdomiolisi o interruzione della terapia rispetto al placebo.
Tuttavia, l'esperienza nella pratica clinica suggerisce che gli effetti avversi muscolari siano relativamente comuni, così come l'interruzione della terapia a causa di questi. I motivi di questa differenza non sono noti, ma possono essere in rapporto ai criteri di selezione degli studi randomizzati che limitano la capacità di generalizzare i risultati a una più ampia popolazione di pazienti.
La stragrande maggioranza dei pazienti con SAMS ha concentrazioni normali di CPK e non esiste un test di laboratorio specifico.
Una meta-analisi di 42 studi randomizzati sulle statine ha rilevato un rischio minimo o nullo di mialgie, aumenti di creatinfosfochinasi (CPK), rabdomiolisi o interruzione della terapia rispetto al placebo.
Tuttavia, l'esperienza nella pratica clinica suggerisce che gli effetti avversi muscolari siano relativamente comuni, così come l'interruzione della terapia a causa di questi. I motivi di questa differenza non sono noti, ma possono essere in rapporto ai criteri di selezione degli studi randomizzati che limitano la capacità di generalizzare i risultati a una più ampia popolazione di pazienti.
La stragrande maggioranza dei pazienti con SAMS ha concentrazioni normali di CPK e non esiste un test di laboratorio specifico.
Attualmente la diagnosi di SAMS si basa sull'esclusione di numerose potenziali cause alternative dei sintomi muscolari e sulla sospensione della statina, osservando e valutando i sintomi, seguita dalla riesposizione a basse dosi di una statina diversa.
Il termine SAMS è piuttosto generico e comprende problemi diversi: mialgie (dolore/fastidio o crampi muscolari con CPK normale), miopatie (debolezza muscolare con o senza aumento di CPK), miositi, mionecrosi (aumento della CPK da 3 fino a 50 volte i valori superiori della norma [ULN]), rabdomiolisi (mionecrosi associata a mioglobinuria e insufficienza renale acuta).
In un articolo pubblicato sullo European Heart Journal sono stati analizzati i dati di tre grandi studi (HPS, SEARCH e HPS2-THRIVE) con in totale più di 58000 soggetti trattati con simvastatina, in media per 3,4 anni.
La "miopatia" è stata definita come dolore o debolezza muscolare non altrimenti spiegabile con CPK >10x ULN e si è osservata in 171 casi (0,3%).
Dolori o debolezza muscolari di nuova comparsa, non altrimenti spiegabili, che non erano associati a una diagnosi di "miopatia" entro 28 giorni dall'inizio del trattamento, sono stati definiti come "altri sintomi muscolari" e si sono verificati in 15208 individui (26%).
Gli autori dello studio hanno ideato uno score per il calcolo del rischio di sviluppare una miopatia da statina. Tra i fattori di rischio indipendenti identificati c'erano:
- posologie maggiori di simvastatina,
- etnia cinese,
- sesso femminile,
- età avanzata,
- basso indice di massa corporea,
- diabete mellito trattato con ipoglicemizzanti,
- associazione di altri farmaci (tra cui verapamil, beta-bloccanti, diltiazem, e diuretici)
La miopatia, come definita nello studio, si è verificata negli europei maschi solo in soggetti diabetici con BMI<25 trattati con un beta-bloccante e diuretici e nelle donne di origine caucasica con BMI di circa 20.
Lo studio ha alcuni limiti: il monitoraggio della CPK negli studi analizzati era eseguito con protocolli diversi; ci si è focalizzati sulla simvastatina ma i risultati potrebbero non applicarsi alle altre statine; lo score ideato è limitato dall'inclusione di farmaci quali il diltiazem e il verapamil che sono di fatto controindicati in chi assume statine.
Da un punto di vista pratico, gli autori raccomandano di monitorare con attenzione i pazienti in terapia con statine con livelli elevati di CPK, mentre quelli con livelli normali dovrebbero essere incoraggiati a continuare ad assumere la terapia in quanto "questi sintomi muscolari comunemente riferiti non fanno parte di un continuum con la miopatia da simvastatina, ma rappresentano invece un effetto nocebo".
Il termine SAMS è piuttosto generico e comprende problemi diversi: mialgie (dolore/fastidio o crampi muscolari con CPK normale), miopatie (debolezza muscolare con o senza aumento di CPK), miositi, mionecrosi (aumento della CPK da 3 fino a 50 volte i valori superiori della norma [ULN]), rabdomiolisi (mionecrosi associata a mioglobinuria e insufficienza renale acuta).
In un articolo pubblicato sullo European Heart Journal sono stati analizzati i dati di tre grandi studi (HPS, SEARCH e HPS2-THRIVE) con in totale più di 58000 soggetti trattati con simvastatina, in media per 3,4 anni.
La "miopatia" è stata definita come dolore o debolezza muscolare non altrimenti spiegabile con CPK >10x ULN e si è osservata in 171 casi (0,3%).
Dolori o debolezza muscolari di nuova comparsa, non altrimenti spiegabili, che non erano associati a una diagnosi di "miopatia" entro 28 giorni dall'inizio del trattamento, sono stati definiti come "altri sintomi muscolari" e si sono verificati in 15208 individui (26%).
Gli autori dello studio hanno ideato uno score per il calcolo del rischio di sviluppare una miopatia da statina. Tra i fattori di rischio indipendenti identificati c'erano:
- posologie maggiori di simvastatina,
- etnia cinese,
- sesso femminile,
- età avanzata,
- basso indice di massa corporea,
- diabete mellito trattato con ipoglicemizzanti,
- associazione di altri farmaci (tra cui verapamil, beta-bloccanti, diltiazem, e diuretici)
Lo studio ha alcuni limiti: il monitoraggio della CPK negli studi analizzati era eseguito con protocolli diversi; ci si è focalizzati sulla simvastatina ma i risultati potrebbero non applicarsi alle altre statine; lo score ideato è limitato dall'inclusione di farmaci quali il diltiazem e il verapamil che sono di fatto controindicati in chi assume statine.
Da un punto di vista pratico, gli autori raccomandano di monitorare con attenzione i pazienti in terapia con statine con livelli elevati di CPK, mentre quelli con livelli normali dovrebbero essere incoraggiati a continuare ad assumere la terapia in quanto "questi sintomi muscolari comunemente riferiti non fanno parte di un continuum con la miopatia da simvastatina, ma rappresentano invece un effetto nocebo".
In un editoriale sullo stesso numero dell'European Heart Journal, l'autore commenta che sulla base delle evidenze sperimentali e dell'esperienza clinica, questa conclusione si applicherebbe alla maggior parte dei pazienti con SAMS.
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💊 Altri post in tema
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Independent risk factors for simvastatin-related myopathy and relevance to different types of muscle symptom
Eur Heart J. 2020 Sep 14;41(35):3336-3342
Statin muscle-related adverse events
UpToDate® - This topic last updated: Aug 21, 2020.
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UpToDate® - This topic last updated: Aug 21, 2020.
Gilberto Lacchia
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Pubblicato: 30/11/2020 Aggiornato: 30/11/2020
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