Passa ai contenuti principali

200 - Uso dei triptani in gravidanza

[Tempo di lettura: 3 min]  PRIMA SCELTA

A fine 2019, il Centro Regionale di Farmacovigilanza di Tolosa ha richiamato l'attenzione sui rischi per il nascituro dall'utilizzo dei triptani per la terapia delle crisi di emicrania o della cefalea a grappolo durante la gravidanza.

In Francia sono stati segnalati quattro casi di aborto o di morte fetale dopo l'esposizione occasionale a un triptano (da 1 a 3 assunzioni), tra cui un decesso fetale avvenuto dopo 19 settimane di amenorrea. Sono stati segnalati anche 4 casi di ritardo della crescita intrauterina in donne che assumevano triptani a dosi elevate e ripetute (3-4 dosi a settimana). Uno di questi ha portato all'interruzione della gravidanza.

I triptani sono vasocostrittori, agonisti dei recettori 5HT1 della serotonina (presenti anche nel cordone ombelicale e nel cervello fetale), il che rende prevedibile una diminuzione della vascolarizzazione uterina e fetale, come per altri vasocostrittori, per esempio i decongestionanti nasali. Sono stati segnalati infarti della placenta, ipertensione arteriosa in gravidanza, atonia uterina ed emorragie post-partum.

Dei sei triptani disponibili in Italia (sumatriptan, zolmitriptan, rizatriptan, almotriptan, eletriptan e frovatriptan), solo per il sumatriptan esiste la più lunga esperienza clinica di utilizzo in gravidanza. 

I dati disponibili suggeriscono che un uso sporadico del sumatriptan durante la gravidanza sia probabilmente sicuro. Tuttavia, nonostante l'aumento delle dimensioni degli studi epidemiologici, questi non hanno ancora una potenza statistica sufficiente per rilevare effetti avversi rari. Per triptani diversi dal sumatriptan la documentazione rimane limitata. 

Le linee guida della European Federation of Neurological Societies affermano che l'uso di triptani nel primo trimestre è indicato se il feto è esposto a un maggior rischio da attacchi di vomito gravi della madre che non da potenziali effetti avversi per l'esposizione al triptano. Un consiglio che tuttavia è di scarsa utilità clinica, dato che i possibili rischi legati alle due opzioni non possono essere facilmente quantificati.

Anche la scheda tecnica italiana avverte che "La somministrazione di sumatriptan deve essere presa in considerazione solo nel caso in cui il beneficio per la madre sia maggiore dei possibili rischi per il feto…", lasciando al medico la patata bollente della decisione finale.

In pratica - I triptani dovrebbero essere evitati durante la gravidanza, con rare eccezioni da discutere con la paziente. Nelle donne che potrebbero essere incinte è preferibile limitare il trattamento dell'emicrania a misure non farmacologiche o all'utilizzo di paracetamolo.

In caso si ritenga di dover necessariamente far ricorso a un triptano, il sumatriptan è quello di prima scelta.


Triptans et grossesse : morts fœtales, retards de croissance intra-utérins
La revue Prescrire 2020 apr;40(438):265.

Use of triptans during pregnancy? With caution!
Therapie. 2019;S0040-5957(19)30189-1

Pharmacological treatment of migraine during pregnancy and breastfeeding
Nat Rev Neurol. 2015;11(4):209‐219

Triptans: beware of vasoconstrictive effects
Prescrire Int. 2014;23(153):240






Gilberto Lacchia

______________________________________
Pubblicato: 09/07/2020 Aggiornato: 09/07//2020



Commenti

Post popolari in questo blog

392 - Tremore indotto da farmaci

Tempo di lettura: 5 min Il tremore è un sintomo molto frequente e non è sempre facile stabilire se sia causato o esacerbato da un farmaco. Si classifica in base al comportamento associato: tremore d'azione di tipo cinetico (durante un movimento volontario) o posturale (mantenimento di una postura), tremore a riposo e tremore intenzionale (durante un movimento diretto a un obiettivo). Alcuni fattori utili per la diagnosi del tremore da farmaci sono: 1) esclusione di altre cause mediche di tremore ( p.es . ipertiroidismo, ipoglicemia); 2) rapporto temporale con l'inizio della terapia; 3) rapporto dose-risposta (l'aumento della dose peggiora il tremore e viceversa); e 4) mancanza di progressione (i tremori del morbo di Parkinson e i tremori essenziali si modificano nel tempo). I pazienti più a rischio sono quelli più anziani, per diversi motivi: Interazione con le patologie di base ( p.es . il parkinsonismo indotto da metoclopramide è più intenso in caso di

266 - Oppioidi e antidepressivi: attenti alle interazioni pericolose

[Tempo di lettura: 7 min]  Associare oppioidi e farmaci antidepressivi espone a diversi tipi di interazione. Alcuni oppioidi aumentano l'attività serotoninergica e possono indurre una sindrome serotoninergica. In certi casi gli SSRI possono bloccare il metabolismo degli oppioidi riducendo l’effetto analgesico di alcuni o aumentando le concentrazioni e il rischio di effetti avversi di altri. La strategia preventiva più semplice è quella di evitare la prescrizione degli oppioidi associati a maggiori rischi di interazione. L'effetto analgesico degli oppioidi è mediato attraverso tre recettori oppioidi principali, mu , delta e kappa .  Molti oppioidi, soprattutto quelli sintetici, agiscono anche su altri target, bloccando per esempio la ricaptazione di serotonina e noradrenalina e i recettori N-metil-D-aspartato (NMDA). Alcuni oppioidi inibiscono il trasportatore di serotonina che aumenta le concentrazioni di serotonina nella sinapsi e quindi l'effetto postsinaptico della se

101 - Interpretazione degli esami per l'assetto marziale