Dopo un ricovero ospedaliero gli anziani vengono spesso dimessi con terapie sostanzialmente diverse da quelle che assumevano prima del ricovero e ad alto rischio di inappropriatezza.
Alla dimissione non raramente vengono prescritti farmaci potenzialmente inappropriati (PIM), definiti come farmaci con un bilancio rischio/beneficio sfavorevole e identificati utilizzando, tra gli altri, i criteri di Beers dell'American Geriatrics Society (→ Revisione e aggiornamento dei criteri di Beers) e i criteri della lista STOPP [Screening Tool of Older Persons' Prescriptions].
In un recente studio prospettico sono stati seguiti 2400 pazienti di età ≥65 anni ricoverati in reparti medici o chirurgici e dimessi, in un periodo di 2 anni, da due ospedali canadesi.
A un terzo dei pazienti è stato prescritto almeno un nuovo PIM alla dimissione: i più comuni PIM di nuova prescrizione erano benzodiazepine in pazienti senza epilessia o ansia (7%), inibitori di pompa in pazienti senza indicazioni gastrointestinali (4%) e celecoxib in pazienti ipertesi (4%).
Ogni nuovo PIM aggiuntivo prescritto alla dimissione risultava associato a un rischio superiore del 21% per un evento avverso dovuto al farmaco entro 30 giorni dalla dimissione, con maggior rischio del 13% di accesso in pronto soccorso, nuovo ricovero o morte.
Da uno studio pubblicato nel 2018 da ricercatori di dipartimenti di geriatria delle Molinette di Torino e Ospedale Santa Croce di Cuneo, sono emersi risultati analoghi.
In particolare, gli autori rilevano:
- un'alta prevalenza di PIM alla dimissione (63%), che aumentava fino a oltre l'80% includendo i farmaci da usare con cautela;
- un'alta frequenza di prescrizione di farmaci sempre inappropriati (57,6%, principalmente antipsicotici, sedativo-ipnotici e digossina a dosi superiori a 0,125 mg/d) o di farmaci da usare con cautela (70%, soprattutto diuretici, antipsicotici, vasodilatatori e antidepressivi);
- un'associazione significativa tra le PIM, il numero di farmaci assunti quotidianamente, le dimissioni da cure a lungo termine, i disturbi psichiatrici-comportamentali (soprattutto demenza) e la perdita di autonomia nelle IADL.
In accordo con gli studi precedenti, i farmaci sempre inappropriati più frequentemente prescritti per gli anziani erano benzodiazepine e ipnotici non benzodiazepinici (22,6%), antipsicotici (17,3%) e digossina a un dosaggio >0,125 mg/d (10%).
Come già rilevato in studi precedenti, i più frequenti farmaci inappropriati in rapporto alla malattia o alla sindrome sono risultati:
- anticolinergici, anti-H2, benzodiazepine e antipsicotici in pazienti con demenza;
- anticonvulsivanti, antipsicotici, benzodiazepine, antidepressivi vecchi e nuovi e oppioidi in pazienti con storia di cadute o fratture;
- antinfiammatori, calcioantagonisti non diidropiridinici, pioglitazone, cilostazolo e dronedarone nei pazienti con insufficienza cardiaca.
Infine, i più prescritti farmaci da usare con cautela sono risultati i diuretici (39,3%), i vasodilatatori (21,3%), gli antipsicotici (19%) e gli antidepressivi (10,9%).
Questi dati mettono in evidenza l'importanza della riconciliazione terapeutica supervisionata dal medico di famiglia al momento della dimissione, per minimizzare i rischi associati alla politerapia e all'uso di farmaci inappropriati negli anziani.
Both new and chronic potentially inappropriate medications continued at hospital discharge are associated with increased risk of adverse events
J Am Geriatr Soc 2020 Jun; 68:1184
Inappropriate prescribing defined by STOPP and START criteria and its association with adverse drug events among hospitalized older patients
PLoS One. 2019;14(7):e0219898. Published 2019 Jul 26
Prevalence, predictors and clinical impact of potentially inappropriate prescriptions in hospital-discharged older patients: A prospective study
Geriatr Gerontol Int. 2018;18(4):561-568
Inappropriatezza prescrittiva in geriatria: i criteri STOPP&START
Farmacovigilanza.eu - 2017
Gilberto Lacchia
Pubblicato: 30/07/2020 Aggiornato: 30/07/2020
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