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185 - Dolore dentario acuto in medicina generale

[Tempo di lettura: 6 min]  PRIMA SCELTA

I pazienti non raramente si presentano al medico di famiglia con dolore dentale, soprattutto se un dentista non è rapidamente disponibile (non raro in questo periodo di emergenza).

Questi pazienti, prima di essere valutati da un odontoiatra, possono aver bisogno di una prescrizione di analgesici, tenendo conto dell'anamnesi (comprese le cure odontoiatriche recenti), del rapporto rischio/beneficio dei farmaci e della gravità del dolore e, quando indicato, anche di una terapia antibiotica.

Per la valutazione iniziale è utile lo schema indicato dall'acronimo SOCRATES:
  • Sede - Dov'è il dolore?
  • EsOrdio - Quando è iniziato?
  • Carattere - Può descrivere il dolore?
  • IRradiazione – In che sede si distribuisce il dolore?
  • Associazioni - Ci sono altri problemi associati al dolore?
  • Tempistica - Il dolore segue uno schema? Quanto dura?
  • Esacerbazione - C'è qualcosa che peggiora o migliora il dolore?
  • Severità - Quanto è grave/intenso il dolore?
Nella valutazione del paziente vanno ricercate eventuali segni di allarme per problemi gravi con una sintomatologia che simula una patologia odontoiatrica.




La pulpite è un'infiammazione della polpa dentale. Nella pulpite reversibile il dolore è acuto e di breve durata (normalmente inferiore a 1 minuto), segue uno stimolo termico o di lieve entità ed è di solito causato da traumi o carie. La pulpite irreversibile di solito si presenta con un dolore costante, che dura da minuti a ore, difficile da localizzare. Un segno caratteristico è il dolore che tiene sveglio il paziente di notte.

L'ascesso dentario acuto può essere localizzato (dolore dentario intenso e localizzato) oppure interessare i tessuti cellulari e osseoi circostanti con la comparsa di una tumefazione dolorosa del volto.

Dolore aggravato da stimoli termici e/o osmotici: se riguarda un dente che non ha subito una terapia canalare si può trattare di una pulpite reversibile (dolore improvviso di breve durata) o irreversibile (dolore persistente, poco localizzato o spontaneo). Si prescrivono analgesici e il paziente va inviato a un dentista appena disponibile. Se il dente ha avuto una precedente terapia canalare è probabile che il problema riguardi denti adiacenti.

Dolore durante la masticazione: può essere differenziato a seconda della tipologia di dolore:

1. Acuto e localizzato: nella pulpite reversibile è utile evitare cibi/bevande calde o fredde, acide o dolci e utilizzare analgesici.

2. Sordo, persistente o pulsante: la parodontite apicale interessa un dente con precedente terapia canalare, pulpite irreversibile o necrosi della polpa; l'interessamento di più denti può far pensare a sinusiti mascellari, bruxismo o disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare (dolore anche in regione temporale).

3. Sordo, persistente o pulsante con edema locale: gengiviti, ascesso parodontale, pericoroniti. Se il dolore non è ben localizzato e interessa un dente con precedente terapia canalare si può trattare di un ascesso apicale acuto per cui sono indicati analgesici e antibiotici. Gli ascessi apicali e parodontali hanno una sintomatologia simile: in questi ultimi il dolore è più localizzato e si può osservare un edema dei tessuti gengivali che possono mostrare una fuoriuscita di pus alla pressione locale.

Diagnosi differenziale

Un dolore che si presenta anche a livello temporale (p.es. dolore intermittente) è probabile che abbia una causa non odontogena e andrebbero considerati il bruxismo, la cefalea a grappolo o un dolore neuropatico.

Il dolore orale o facciale cronico ha in genere un'origine non odontogena. L'esempio più comune sono i disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare: il paziente può lamentare dolore mandibolare, temporale, dentro o davanti all'orecchio, che viene modificato dai movimenti della mandibola. La claudicatio masseterina può essere un segno di arterite temporale che va trattata tempestivamente.



Analgesici

I farmaci di scelta sono i FANS. È stata anche consigliata l'associazione paracetamolo/ibuprofene che avrebbe un'efficacia maggiore dei singoli farmaci (→ Associazione ibuprofene/paracetamolo).

Gli oppioidi hanno un ruolo limitato in odontoiatria: interrompono solo la via nocicettiva inibendo la percezione del dolore ma senza avere effetti sull'infiammazione. Un recente studio randomizzato, controllato e in doppio cieco ha studiato l'efficacia dell'aggiunta di codeina all'analgesia standard con paracetamolo e ibuprofene dopo l'estrazione chirurgica degli ottavi. La codeina ad alte dosi (60 mg) non ha ridotto i punteggi del dolore rispetto ai soli paracetamolo e ibuprofene.

Gli anestetici locali topici (p. es. gel di lidocaina al 2%) sono efficaci per alleviare temporaneamente il dolore in pazienti che presentano ulcerazioni orali o dolore alle mucose orali (il paziente deve essere avvertito del rischio di ulteriori traumi quando la mucosa orale è intorpidita).

Antibiotici

Secondo le linee guida della Società europea di endodonzia, la terapia antibiotica è indicata in caso di:

1. ascesso apicale acuto in pazienti con compromissione delle condizioni generali;
2. ascesso apicale acuto con interessamento sistemico (edema fluttuante localizzato, temperatura corporea >38°C, malessere generale, linfoadenopatia, trisma);
3. infezioni progressive (rapida comparsa di una grave infezione in <24 h, cellulite o infezione disseminata, osteomielite) in cui può essere necessario il ricorso alla chirurgia orale.

Gli antibiotici di scelta sono amoxicillina, amoxicillina/acido clavulanico e spiramicina o azitromicina in caso di allergie ai beta-lattamici.


Management of dental pain in primary care
Aust Prescr 2020;43:39–44

Managing dental emergencies in general practice
InnovAiT, 2018;11(6), 313–320

Efficacy of Codeine When Added to Paracetamol (Acetaminophen) and Ibuprofen for Relief of Postoperative Pain After Surgical Removal of Impacted Third Molars: A Double-Blinded Randomized Control Trial
J Oral Maxillofac Surg. 2017;75(10):2063–2069

European Society of Endodontology position statement: the use of antibiotics in endodontics
Int Endod J. 2018;51(1):20–25







Gilberto Lacchia

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Pubblicato: 18/05/2020 Aggiornato: 18/05/2020


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