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169 - Dispepsia funzionale

Tempo di lettura: 5 min
La dispepsia funzionale è definita come fastidio epigastrico per almeno un mese senza evidenza di malattia organica alla gastroscopia. Il sintomo è presente nel 30% della popolazione generale e il 70% di questi pazienti ha una dispepsia funzionale. I sintomi riferiti sono senso di pienezza post-prandiale, sazietà precoce, dolore o bruciore epigastrico.

Le cause della dispepsia funzionale (DF) sono multifattoriali. L'infezione da Helicobacter pylori e la secrezione acida possono svolgere un ruolo perché l'eradicazione dell'H. pylori e la soppressione acida migliorano i sintomi. Nel 70-80% dei pazienti con DF accompagnata da dolore o malessere postprandiale sono state osservate anche anomalie della motilità gastrica o duodenale. C'è una certa sovrapposizione tra dispepsia funzionale, colon irritabile (presente in un terzo dei pazienti con DF) e malattia da reflusso gastroesofageo (presente nel 50% dei pazienti con DF).

La DF è una diagnosi di esclusione, pertanto il paziente va valutato per escludere un problema più grave, come una neoplasia del tratto gastrointestinale superiore. Molto importante per evidenziare cause modificabili è l'anamnesi farmacologica: causa di dispepsia sono per esempio acarbosio, antibiotici, bifosfonati, corticosteroidi, molti fitofarmaci, ferro, metformina, FANS, oppiacei. La DF è la causa più comune di dispepsia e molte cause organiche sono rare; pertanto l'anamnesi non è utile per distinguere tra DF e dispepsia organica.

Le linee guida americane del 2017 consigliano la gastroscopia in tutti pazienti ultrasessantenni con una dispepsia da almeno un mese. La soglia di età può essere abbassata nei pazienti con un maggiore rischio di neoplasia delle alte vie digerenti (p.es. soggetti di origine asiatica). 

I sintomi di allarme individuali non sono di solito correlati a un tumore maligno in soggetti con meno di 60 anni (valore predittivo positivo <1%) e la gastroscopia non è necessariamente giustificata, ma deve essere considerata per chi presenta sintomi di allarme più gravi o multipli.

Nei pazienti con meno di 60 anni è consigliata una strategia di test e terapia (test and treat) per l'Helicobacter pylori prima della terapia antiacida. 

A tutti i pazienti va consigliata la riduzione degli alimenti associati a un aumento dei sintomi dispeptici, con una dieta povera di FODMAP (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili) (→ esempio di schema dietetico). 

Nei pazienti che risultano negativi al test per l'H. pylori o che continuano ad avere sintomi nonostante l'eradicazione sono consigliate 8 settimane di terapia antiacida con inibitori di pompa (PPI) a dose standard (non si sono osservati vantaggi raddoppiando le dosi). In alternativa ai PPI, i vecchi anti-H2 inibitori si sono dimostrati equivalenti nella riduzione dei sintomi. Antiacidi e sucralfato, invece, non sono risultati efficaci nella terapia della DF.

In caso di fallimento della terapia antiacida vengono consigliati gli antidepressivi triciclici (amitriptilina 25 mg/d o imipramina 50 mg/d) che hanno dimostrato una certa efficacia in alcuni studi. Le linee guida consigliano questi farmaci prima dei tentativi terapeutici con procinetici.

In caso di fallimento, nei pazienti con sindrome da distress postprandiale i procinetici possono ridurre i sintomi.

Se i tentativi di terapia farmacologica non hanno avuto successo, è possibile proporre una terapia psicologica. L'uso di routine di terapie di medicina complementare e alternativa non ha dimostrato di essere efficace e non è raccomandato dalle linee guida.





In una recente metanalisi, pubblicata sul BMJ, su 15 studi randomizzati con oltre 6200 pazienti adulti che riferivano un problema di dispepsia per la quale non erano stati fatti accertamenti in precedenza, sono state confrontate cinque strategie di gestione della dispepsia:
  • Endoscopia precoce
  • Test per H. pylori, seguito da endoscopia se positivo
  • "Test e terapia" (in presenza di H. pylori)
  • Terapia antiacida empirica
  • Terapia sintomatica
L'approccio che ha comportato il minor rischio che il paziente restasse sintomatico al follow-up finale è stato quello "test e terapia", modalità che è risultata appena superiore alla gastroscopia precoce, anche se nessuna strategia era nettamente superiore a qualsiasi altra. La gastroscopia precoce ha ottenuto il punteggio più alto di soddisfazione dei pazienti, ma gli autori sottolineano il maggior costo che tale approccio comporta.


Functional Dyspepsia: Evaluation and Management
Am Fam Physician. 2020;101(2):84–88

Effectiveness of management strategies for uninvestigated dyspepsia: systematic review and network meta-analysis
BMJ 2019;367:l6483

Clinical Guideline: Management of Dyspepsia
Am J Gastroenterol. 2017;112(7):988–1013





Gilberto Lacchia

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Pubblicato: 23/03/2020 Aggiornato: 23/03/2020

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