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Le attuali linee guida dell'OMS sulla gestione delle infezioni respiratorie acute nel sospetto di COVID (l'ultima versione è del 13 marzo) sconsigliano l'utilizzo di routine dei corticosteroidi.
Come è noto, le forme gravi di infezione da virus SARS-CoV-2 si complicano con una polmonite interstiziale e sindrome da distress respiratorio acuto, in parte causate dalle risposte immunitarie dell'ospite. Teoricamente, la terapia steroidea potrebbe avere una sua ratio nella soppressione dell'infiammazione polmonare, tuttavia questi farmaci inibiscono anche le risposte immunitarie e la clearance del virus.
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Pubblicato: 30/03/2020 Aggiornato: 30/03/2020
Le attuali linee guida dell'OMS sulla gestione delle infezioni respiratorie acute nel sospetto di COVID (l'ultima versione è del 13 marzo) sconsigliano l'utilizzo di routine dei corticosteroidi.
Come è noto, le forme gravi di infezione da virus SARS-CoV-2 si complicano con una polmonite interstiziale e sindrome da distress respiratorio acuto, in parte causate dalle risposte immunitarie dell'ospite. Teoricamente, la terapia steroidea potrebbe avere una sua ratio nella soppressione dell'infiammazione polmonare, tuttavia questi farmaci inibiscono anche le risposte immunitarie e la clearance del virus.
Negli studi effettuati durante l'epidemia di SARS, i pazienti a cui erano stati somministrati corticosteroidi avevano maggiori probabilità di richiedere una ventilazione meccanica, farmaci vasopressori e una terapia di sostituzione renale per insufficienza renale acuta.
In uno studio randomizzato e controllato su 16 pazienti con SARS, i nove pazienti a cui è stato somministrato idrocortisone hanno avuto una maggiore viremia nella seconda e terza settimana dopo l'infezione rispetto a quelli a cui veniva somministrata solo soluzione fisiologica.
In uno studio randomizzato e controllato su 16 pazienti con SARS, i nove pazienti a cui è stato somministrato idrocortisone hanno avuto una maggiore viremia nella seconda e terza settimana dopo l'infezione rispetto a quelli a cui veniva somministrata solo soluzione fisiologica.
In una meta-analisi sull'uso di corticosteroidi in pazienti affetti da SARS, solo quattro studi hanno fornito dati conclusivi e tutti indicavano uno svantaggio della terapia.
Anche nelle infezioni diverse da coronavirus si sono osservati effetti avversi in chi era trattato con steroidi. In una revisione sistematica di oltre 6000 pazienti con influenza si è riscontrato l'aumento di mortalità, durata della permanenza in terapia intensiva e frequenza di sovrainfezioni batteriche o fungine.
In generale, non esistono dati clinici che indichino un beneficio netto ottenuto con i corticosteroidi nel trattamento delle infezioni respiratorie da virus respiratorio sinciziale, influenza, SARS-CoV o MERS-CoV. I dati osservazionali disponibili suggeriscono un aumento della mortalità e delle infezioni secondarie nell'influenza, una ridotta clearance virale nei pazienti con infezione da SARS-CoV e MERS-CoV e complicanze della terapia steroidea nei sopravvissuti.
Non tutti gli autori concordano con una generale controindicazione ai corticosteroidi. In un commento di fine febbraio su Lancet, autori cinesi hanno osservato che un utilizzo prudente di questi farmaci potrebbe essere utile in pazienti selezionati con esagerata risposta infiammatoria e gravi lesioni polmonari da citochine che potrebbero causare una polmonite rapidamente progressiva.
Anche nelle infezioni diverse da coronavirus si sono osservati effetti avversi in chi era trattato con steroidi. In una revisione sistematica di oltre 6000 pazienti con influenza si è riscontrato l'aumento di mortalità, durata della permanenza in terapia intensiva e frequenza di sovrainfezioni batteriche o fungine.
In generale, non esistono dati clinici che indichino un beneficio netto ottenuto con i corticosteroidi nel trattamento delle infezioni respiratorie da virus respiratorio sinciziale, influenza, SARS-CoV o MERS-CoV. I dati osservazionali disponibili suggeriscono un aumento della mortalità e delle infezioni secondarie nell'influenza, una ridotta clearance virale nei pazienti con infezione da SARS-CoV e MERS-CoV e complicanze della terapia steroidea nei sopravvissuti.
Non tutti gli autori concordano con una generale controindicazione ai corticosteroidi. In un commento di fine febbraio su Lancet, autori cinesi hanno osservato che un utilizzo prudente di questi farmaci potrebbe essere utile in pazienti selezionati con esagerata risposta infiammatoria e gravi lesioni polmonari da citochine che potrebbero causare una polmonite rapidamente progressiva.
In ogni caso, dato che il medico di famiglia non è coinvolto nella terapia dei pazienti critici, nella gestione domiciliare di soggetti con sospetta COVID l'indicazione delle linee guida è quella di non prescrivere cortisonici. È anche importante ricordare ai pazienti di evitare l'automedicazione con questi farmaci che spesso vengono utilizzati impropriamente come antipiretici.
Clinical management of severe acute respiratory infection (SARI) when COVID-19 disease is suspected
WHO Interim guidance - 13 March 2020
Clinical evidence does not support corticosteroid treatment for 2019-nCoV lung injury
Lancet. 2020;395(10223):473–475
Clinical management of severe acute respiratory infection (SARI) when COVID-19 disease is suspected
WHO Interim guidance - 13 March 2020
Clinical evidence does not support corticosteroid treatment for 2019-nCoV lung injury
Lancet. 2020;395(10223):473–475
On the use of corticosteroids for 2019-nCoV pneumonia
Lancet. 2020;395(10225):683–684
Lancet. 2020;395(10225):683–684
Gilberto Lacchia
Pubblicato: 30/03/2020 Aggiornato: 30/03/2020
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