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La tireotropina (TSH) regola la sintesi e il rilascio degli ormoni tiroidei.
Lo iodio alimentare, accumulato nella tiroide, viene ossidato e legato a specifici residui di tirosina dalla perossidasi tiroidea.
Il 100% del T4 è prodotto nella tiroide, mentre l'80% della T3 (la forma attiva dell'ormone) deriva dalla deiodazione in organi periferici (fegato e rene).
Più del 99% del T4 e T3 circolanti è legato alle proteine sieriche (TBG, transtiretina e albumina). Il metabolismo degli ormoni tiroidei avviene in vari organi come fegato, rene, tiroide, cute.
Una quota di ormone glucuronato è eliminato con la bile, può essere deconiugato dai batteri intestinali e subire un ricircolo enteroepatico.
All'interno della tiroide avviene una deiodazione con conservazione dello iodio per la produzione di altri ormoni tiroidei.
Ogni passaggio di questo metabolismo può subire interazioni farmacologiche.
1. Interferenza con la funzione endogena della tiroide
1.2 Diminuzione/aumento della produzione o del rilascio degli ormoni tiroidei: lo iodio può inibire la sintesi ormonale o anche contribuire alla tireotossicosi (effetto jod-Basedow). Fonti di iodio possono essere i mezzi di contrasto per TC, l'amiodarone (ogni compressa da 200 mg contiene 45 volte la dose raccomandata di iodio). I soggetti che ricevono mezzi di contrasto iodati possono sviluppare un ipertiroidismo alcune settimane dopo l'esposizione. L'amiodarone può anche causare direttamente un aumento della produzione di ormoni tiroidei (ipertiroidismo da amiodarone di tipo 1). Il litio può alterare la funzione tiroidea con meccanismi non completamente chiari: il gozzo è l'alterazione più comune nei soggetti trattati con litio (40-50%); si può verificare un ipotiroidismo, più frequente nei soggetti che hanno già tendenza alla tiroidite autoimmune, ma anche l'ipertiroidismo è più frequente in chi assume litio.
1.3 Aumento dell' autoimmunità tiroidea: diversi nuovi farmaci antineoplastici (inibitori del CTLA-4 e altri anticorpi monoclonali, interleuchina-2, interferon alfa) aumentano il rischio di autoimmunità tiroidea che si presentano con una tireotossicosi transitoria seguita da ipotiroidismo.
1.4 Tiroidite distruttiva: l'amiodarone può causare direttamente una tiroidite (ipertiroidismo da amiodarone di tipo 2) nel 5-10% dei pazienti. Diversamente dall'ipertiroidismo da amiodarone di tipo 1 che è trattato con antitiroidei, in questo caso sono utili gli steroidi.
1.5 Alterazioni delle proteine che legano gli ormoni tiroidei: la TBG può essere aumentata da estrogeni, modulatori estrogenici (tamoxifene, raloxifene), metadone, mitotano e fluorouracile, mentre viene ridotta da androgeni, glucocorticoidi e niacina. Nelle donne che iniziano una terapia estrogenica sostitutiva può essere necessaria una correzione del dosaggio degli ormoni tiroidei. Gli androgeni, gli steroidi anabolizzanti e i glucocorticoidi riducono la TBG.
2. Interferenza con la terapia ormonale tiroidea
Diversi farmaci interferiscono con l'assorbimento gastroenterico degli ormoni tiroidei: colestiramina, farmaci che riducono l'acidità gastrica necessaria per l'assorbimento (inibitori di pompa, sucralfato e probabilmente altri antiacidi), calcio carbonato, ciprofloxacina somministrata contemporaneamente alla levotiroxina, solfato ferroso.
Gli induttori enzimatici (fenobarbitale, rifampicina, fenitoina, carbamazepina) accelerano il metabolismo degli ormoni tiroidei rendendo necessaria una dose maggiore.
3. Interferenza con i test di laboratorio tiroidei in persone eutiroidee
Nei soggetti eutiroidei, diversi farmaci possono indurre anomalie nei test di laboratorio.
L'eparina e le eparine a basso peso molecolare liberano la lipoproteinlipasi dall'endotelio con aumento degli acidi grassi liberi, che persiste in vitro; questi ultimi spostano T3 e T4 dalle proteine di legame inducendo valori falsamente elevati.
Drug Effects on the Thyroid
N Engl J Med. 2019 Aug 22;381(8):749-761.
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Pubblicato: 09/12/2019 Aggiornato: 09/12/2019
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