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Il BMJ pubblica una rubrica chiamata Rapid Recommendations che consiste di brevi sintesi di raccomandazioni autorevoli che potrebbero modificare la pratica clinica quotidiana.
Quella pubblicata il 14 maggio è dedicata a una revisione sistematica sul trattamento dell'ipotiroidismo subclinico. Presumo che queste indicazioni accenderanno non poche discussioni e non saranno molto facili da applicare, per la resistenza di molti specialisti e pazienti.
L'ipotiroidismo subclinico è definito da un aumento del TSH con valori di fT4 nei range normali. I livelli di TSH possono variare in condizioni di stress, malattia intercorrente o con l'età, e spesso rientrano nei valori normali senza trattamento. Non è sempre facile, inoltre, attribuire gli eventuali sintomi all'ipotiroidismo subclinico.
In alcuni pazienti è possibile prescrivere levotiroxina ex juvantibus per valutare il miglioramento dei sintomi, ma in questo caso è comunque difficile separare l'effetto reale da quello placebo.
Le attuali linee guida europee (European Thyroid Association) consigliano la terapia sostitutiva nei soggetti con età inferiore a 70 anni e TSH superiore a 10 mUI/L o inferiore a 10 mUI/L ma sintomatici; negli ultra70enni la terapia va considerata solo con valori superiori a 10 mUI/L e chiari sintomi di ipotiroidismo o elevato rischio cardiovascolare.
Dato che il TSH aumenta fisiologicamente con l'età, spesso negli anziani si trovano valori normali a un secondo controllo senza nessun trattamento (→ post precedente).
La raccomandazione attuale (definita "forte") degli esperti autori della revisione sistematica è decisamente più restrittiva: viene sconsigliata la terapia sostitutiva in soggetti con livelli di TSH inferiori a 20 mUI/L e tiroxina normale, osservati in due o più test consecutivi. I pazienti possono avere o meno sintomi da lievi a moderati.
Il gruppo ha concluso che non ci sono "benefici importanti dal trattamento", mentre non si può escludere la possibilità che questo sia dannoso. Inoltre va considerato l'onere di una terapia a vita e l'incertezza sui potenziali effetti nocivi. In questi soggetti si consiglia il monitoraggio della progressione o della risoluzione del distiroidismo.
La linea guida non si applica alle donne che desiderano una gravidanza e potrebbe non essere applicata alle donne con sintomi gravi o agli adulti con meno di 30 anni.
Thyroid hormones treatment for subclinical hypothyroidism: a clinical practice guideline
BMJ 2019;365:l2006
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Pubblicato: 05/08/2019 Aggiornato: 05/08/2019
Il BMJ pubblica una rubrica chiamata Rapid Recommendations che consiste di brevi sintesi di raccomandazioni autorevoli che potrebbero modificare la pratica clinica quotidiana.
Quella pubblicata il 14 maggio è dedicata a una revisione sistematica sul trattamento dell'ipotiroidismo subclinico. Presumo che queste indicazioni accenderanno non poche discussioni e non saranno molto facili da applicare, per la resistenza di molti specialisti e pazienti.
L'ipotiroidismo subclinico è definito da un aumento del TSH con valori di fT4 nei range normali. I livelli di TSH possono variare in condizioni di stress, malattia intercorrente o con l'età, e spesso rientrano nei valori normali senza trattamento. Non è sempre facile, inoltre, attribuire gli eventuali sintomi all'ipotiroidismo subclinico.
In alcuni pazienti è possibile prescrivere levotiroxina ex juvantibus per valutare il miglioramento dei sintomi, ma in questo caso è comunque difficile separare l'effetto reale da quello placebo.
Le attuali linee guida europee (European Thyroid Association) consigliano la terapia sostitutiva nei soggetti con età inferiore a 70 anni e TSH superiore a 10 mUI/L o inferiore a 10 mUI/L ma sintomatici; negli ultra70enni la terapia va considerata solo con valori superiori a 10 mUI/L e chiari sintomi di ipotiroidismo o elevato rischio cardiovascolare.
Dato che il TSH aumenta fisiologicamente con l'età, spesso negli anziani si trovano valori normali a un secondo controllo senza nessun trattamento (→ post precedente).
La raccomandazione attuale (definita "forte") degli esperti autori della revisione sistematica è decisamente più restrittiva: viene sconsigliata la terapia sostitutiva in soggetti con livelli di TSH inferiori a 20 mUI/L e tiroxina normale, osservati in due o più test consecutivi. I pazienti possono avere o meno sintomi da lievi a moderati.
Il gruppo ha concluso che non ci sono "benefici importanti dal trattamento", mentre non si può escludere la possibilità che questo sia dannoso. Inoltre va considerato l'onere di una terapia a vita e l'incertezza sui potenziali effetti nocivi. In questi soggetti si consiglia il monitoraggio della progressione o della risoluzione del distiroidismo.
La linea guida non si applica alle donne che desiderano una gravidanza e potrebbe non essere applicata alle donne con sintomi gravi o agli adulti con meno di 30 anni.
Thyroid hormones treatment for subclinical hypothyroidism: a clinical practice guideline
BMJ 2019;365:l2006
Gilberto Lacchia
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Pubblicato: 05/08/2019 Aggiornato: 05/08/2019
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